Il re mida della commedia americana Judd Apatow, tra le più importanti voci della comicità a stelle e strisce dell’ultima generazione e figura influente anche a livello produttivo e di immaginario, non ha mai nascosto la sua antipatia per Donald Trump, come molti altri esponenti di Hollywood. A pochi giorni dall’ingresso del magnate statunitense alla Casa Bianca che segnerà l’inizio ufficiale della sua presidenza il prossimo 20 Gennaio, Apatow è tornato sull’argomento apparendo assai dubbioso e incerto sul futuro della commedia USA, parlando alla Television Critics Association Press Winter Tour a Pasadena: “Vorremmo sperare che la satira brillante di persone come John Oliver, Sam Bee, Bill Maher e Seth Meyers abbia risvegliato delle persone in rapporto a delle cose di cui dovrebbero essere consapevoli. Ma non sono sicuro che ciò che sia accaduto. No sono se certi modelli comici si sono limitati a predicare ai già convertiti o se stanno aiutando una nuova generazione più giovane a credere in ciò in cui  credere. Mi sembra difficile conoscere l’impatto della commedia in questo sensoâ€.

In un’intervista concessa a Maureen Dowd del New York Times, Apatow ha anche aggiunto: “Direi che è molto difficile perdere peso in epoca Trump, quasi tutti i giorni della settimana. Ho detto che il candidato più divertente vince sempre, l’ho affermato per scherzo, ma penso ci sia qualcosa di vero. Reagan era divertente. Bill Clinton è stato divertente. Bush era più divertente di Gore. Obama è stato più divertente di tutti, probabilmente. Anche se il nuovo presidente ride raramente, ha un senso dell’umorismo demenziale. Ho visto una quantità enorme di The Apprentice: c’è Donald Trump che si siede nel suo ufficio e manda i suoi figli a guardare le singole squadre svolgere i loro compiti. Poi loro tornano, gli dicono cosa pensano e si arriva così a una decisione impulsiva sulla base delle informazioni che Donald Jr. o Ivanka gli hanno dato. Ecco come lui immagina il paeseâ€.