Presso lo Spazio Oberdan di Milano, dall’11 al 18 aprile 2016, Fondazione Cineteca Italiana presenta un omaggio a Todd Haynes, grande regista e sceneggiatore americano.
Il suo mantra è l’imprevedibilità e il suo stile è profondamente evocativo, sovvertito da elementi narrativi e visivi provocanti, trasgressivi e che vogliono portare alla luce tutta la complessità dell’erotismo.
Raffinato, formale, è un cineasta che reinventa generi vari (dal melodramma al biopic), perché la sua idea di cinema è sempre stata quella della sfida. Canalizzatore di ansie ed eccitazioni, potente, intellettuale, manipolatore di immagini, si è imposto come uno dei più moderni, freschi e viscerali autori dei nostri tempi.

Carol
Dotato di una scrittura complessa e immaginifica, in tutta la sua opera Haynes ha scelto di affrontare temi spesso scomodi o scandalosi, mettendo in scena personaggi segnati dall’inquietudine, animati da pulsioni profonde o da autentiche ossessioni, disposti in nome di esse a sfidare regole e convenzioni. Uomini e donne affetti dalla malattia del dubbio, sempre alla ricerca di qualcosa, mai sopiti, disposti a mettere di continuo in discussione se stessi e gli altri, a scardinare le apparenze per fare emergere realtà più autentiche e profonde. Con il rischio di perdersi, come i veri artisti.

Lontano dal paradiso
Cinque i film in programma: l’ultimo, bellissimo Carol; l’opera di esordio di Haynes, il visionario Poison, mai distribuito in Italia; il pluricandidato agli Oscar Lontano dal Paradiso; e due straordinari e anticonvenzionali ritratti di artisti e musicisti, il David Bowie di Velvet Goldmine, e il Bob Dylan di Io non sono qui.