Durante l'iniziativa Il Cinema in Piazza tenutasi a Trastevere a piazza San Cosimato, i ragazzi del Cinema America di Roma hanno voluto organizzare una serata dedicata all'attore Libero de Rienzo, recentemente scomparso. La serata prevedeva la proiezione dell'unico film che ha coinvolto l'attore partenopeo come regista, dal titolo Sangue - La morte non esiste, e una serie di interventi sul palco sotto gli occhi del padre di Libero, Fiore de Rienzo, visibilmente commosso.
Il discorso più toccante è stato sicuramente quello del collega Elio Germano, protagonista dello stesso film e grande amico di Libero fin da quando si sono conosciuti negli anni '90. L'attore ha affermato come Picchio, durante la sua carriera, abbia restituito un' idea di arte, ossia quella di mettere il dolore al servizio di quello che faceva: "Viviamo in una società fondata sulla rimozione del dolore, Picchio ci ha insegnato che l'arte ci dà una grande possibilità, quella di aprirci, farci sentire come il dolore sia uguale per tutti, siamo tutti uguali di fronte a questo".
L'attore ha proseguito poi con la spiegazione del film proiettato, Sangue, un film che è simbolo di frustrazione, di stupro per il mestiere dell'attore sempre contro qualcuno, perché il cinema non sempre ti corrisponde. Il film infatti è stato realizzato, a detta dell'attore, con pochi soldi nelle fabbriche occupate, sovvertendo del tutto le regole del cinema. "Quando sento una cosa che accade di fronte alla macchina da presa, che c'è stato sangue, dolore, amore, penso e penserò sempre a Picchio".
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