L’Impero colpisce ancora: quando Star Wars incontra la screwball comedy
16/05/2020
Tra gli innumerevoli pregi che la saga di Star Wars porta con sé dal 1977 c’è sicuramente il fatto di sfuggire a qualsiasi definizione di genere. Fantascienza? War Movie? Rivisitazione del fantasy? Drammatico? Tragedia? Tutte queste risposte sono corrette, ma spesso ci si dimentica della screwball comedy omaggiata in L’impero colpisce ancora, tra un AT-AT e un attacco di wampa su Hoth.
Se si leggono fuori contesto i dialoghi tra Han Solo (Harrison Ford)e la Principessa Leia (Carrie Fisher) si potrebbero attribuire senza dubbio a un’opera di Howard Haws o George Cukor, in uno dei tanti scambi rapidi e pungenti tra Cary Grant e Katharine Hepburn: due innamorati che sanno di esserlo, non vogliono ammettere di esserlo e che, però, non potranno far a meno di cedere. Per la fortuna e gli occhi emozionati degli spettatori, che si godono i battibecchi in attesa del sicuro arrivo dell’emozionante happy ending.
«Vostra Signoria, questo è un addio»
Il tutto in L’impero colpisce ancora inizia nel gelo di Hoth, quando Han Solo annuncia la sua partenza, avvicinandosi a Leia, che non pare molto sconvolta dalla notizia. O meglio, come da tradizione, non vuole mostrarlo a lui, quindi risponde con sufficienza. «Sì, e allora?», mandando il contrabbandiere su tutte le furie: «Beh.. allora niente smancerie: addio, Principessa!». Ma non finisce qui, naturalmente, perché il destino si mette in mezzo alla divisione dei due, il tutto mentre il malcapitato Luke Skywalker diviene preda di un wampa. Non vedendolo tornare, Han decide di rimanere sul pianeta congelato e, casualmente, una delle prime persone che incontra è proprio Leia: «Avevi paura che andassi via senza un bacio d’addio?». Per il bacio, ci sarà tempo.
«Chi è strapezzente?»

Questa la risposta esilarante data da Han, dopo che Leia l’aveva accusato di essere un «brutto idiota, presuntuoso, strapezzente e cafone!». Sequenza che ha la duplice funzione di alleggerire la tensione che si respira nel gelo di Hoth, ma allo stesso tempo di far procedere una storia d’amore destinata ad entrare nei cuori di ogni appassionato di Star Wars. E perchè non farlo seguendo le regole della screwball comedy portando i due a regalare siparietti comici dal retrogusto romantico in cui ostentano malsopportazione reciproca che, tuttavia, ha il sapore dell’amore agli albori, troppo immaturo per sbocciare, ma troppo divertente per non essere raccontato e vissuto. «Un giorno ti sbaglierai anche tu e spero solo di essere lì»
«Preferirei baciare un Wookiee!»
Naturale che la risposta fosse questa, piccata. Cui non si fa attendere, naturalmente, la replica infastidita del conquistatore che capisce quanto sia difficile arrivare alla preda: «Allora ti mando un wookiee! Eppure ti farebbe bene un bel bacio!». Le carte iniziano pian piano a scoprirsi, d’altra parte come da tradizione che si rispetti, uno dei due deve fare il primo passo e spesso celare i propri sentimenti in attesa che l’altro sia pronto a fare lo stesso. Ma Star Wars non è solo una commedia, e Han Solo non è il classico protagonista del genere, come del resto Leia è un’anima troppo forte e orgogliosa per cedere, ma non per provocare, come quando invita Chewbe e Han a non entrare nel campo di asteroidi: «Non farlo per far colpo su di me». Lui non risponde, forse concentrato dalla manovra rischiosa, forse consapevole del fatto che lei stia pian piano gettando la maschera.
«Andiamo, ammettilo: a volte mi trovi gradevole»
L’ultima fase in una screwball comedy è quella in cui i due protagonisti smettono di far guerra e di mentire a sé stessi sui reciproci sentimenti. E non potrebbe che essere così, con la conversazione che pian piano cresce «Quando non ti comporti come una canaglia» «Canaglia?! Canaglia... è carino detto da te» [...] «Ti piaccio perché sono una canaglia... non ci sono canaglie nella tua vita» «A me piacciono gli uomini per bene» «Io sono per bene» «No, non lo sei». E finalmente arriva il bacio tanto atteso. Da lui. Da lei. Da tutti noi.
The End... o forse no?

È Star Wars, non una commedia classica, per cui c’è ancora tempo per uno scambio spiazzante, per una battuta forse inaspettata, ma che ben presto diverrà iconica e immortale. Han Solo sta per essere ibernato nella grafite, non sa se sopravviverà e che cosa ne sarà di lui, la tensione è altissima, incrementata dalla colonna sonora di John Williams. I due si baciano, sa quasi di un bacio d’addio, ha il sapore della disperazione, e quando gli stormtrooper strappano Han dalle labbra di Leia, di fronte alla presenza inquietante di Darth Vader, i due si scambiano quelle che potrebbero essere le loro ultime parole:
«Ti amo»
«Lo so»
Se si leggono fuori contesto i dialoghi tra Han Solo (Harrison Ford)e la Principessa Leia (Carrie Fisher) si potrebbero attribuire senza dubbio a un’opera di Howard Haws o George Cukor, in uno dei tanti scambi rapidi e pungenti tra Cary Grant e Katharine Hepburn: due innamorati che sanno di esserlo, non vogliono ammettere di esserlo e che, però, non potranno far a meno di cedere. Per la fortuna e gli occhi emozionati degli spettatori, che si godono i battibecchi in attesa del sicuro arrivo dell’emozionante happy ending.
«Vostra Signoria, questo è un addio»
Il tutto in L’impero colpisce ancora inizia nel gelo di Hoth, quando Han Solo annuncia la sua partenza, avvicinandosi a Leia, che non pare molto sconvolta dalla notizia. O meglio, come da tradizione, non vuole mostrarlo a lui, quindi risponde con sufficienza. «Sì, e allora?», mandando il contrabbandiere su tutte le furie: «Beh.. allora niente smancerie: addio, Principessa!». Ma non finisce qui, naturalmente, perché il destino si mette in mezzo alla divisione dei due, il tutto mentre il malcapitato Luke Skywalker diviene preda di un wampa. Non vedendolo tornare, Han decide di rimanere sul pianeta congelato e, casualmente, una delle prime persone che incontra è proprio Leia: «Avevi paura che andassi via senza un bacio d’addio?». Per il bacio, ci sarà tempo.
«Chi è strapezzente?»

Questa la risposta esilarante data da Han, dopo che Leia l’aveva accusato di essere un «brutto idiota, presuntuoso, strapezzente e cafone!». Sequenza che ha la duplice funzione di alleggerire la tensione che si respira nel gelo di Hoth, ma allo stesso tempo di far procedere una storia d’amore destinata ad entrare nei cuori di ogni appassionato di Star Wars. E perchè non farlo seguendo le regole della screwball comedy portando i due a regalare siparietti comici dal retrogusto romantico in cui ostentano malsopportazione reciproca che, tuttavia, ha il sapore dell’amore agli albori, troppo immaturo per sbocciare, ma troppo divertente per non essere raccontato e vissuto. «Un giorno ti sbaglierai anche tu e spero solo di essere lì»
«Preferirei baciare un Wookiee!»
Naturale che la risposta fosse questa, piccata. Cui non si fa attendere, naturalmente, la replica infastidita del conquistatore che capisce quanto sia difficile arrivare alla preda: «Allora ti mando un wookiee! Eppure ti farebbe bene un bel bacio!». Le carte iniziano pian piano a scoprirsi, d’altra parte come da tradizione che si rispetti, uno dei due deve fare il primo passo e spesso celare i propri sentimenti in attesa che l’altro sia pronto a fare lo stesso. Ma Star Wars non è solo una commedia, e Han Solo non è il classico protagonista del genere, come del resto Leia è un’anima troppo forte e orgogliosa per cedere, ma non per provocare, come quando invita Chewbe e Han a non entrare nel campo di asteroidi: «Non farlo per far colpo su di me». Lui non risponde, forse concentrato dalla manovra rischiosa, forse consapevole del fatto che lei stia pian piano gettando la maschera.
«Andiamo, ammettilo: a volte mi trovi gradevole»
L’ultima fase in una screwball comedy è quella in cui i due protagonisti smettono di far guerra e di mentire a sé stessi sui reciproci sentimenti. E non potrebbe che essere così, con la conversazione che pian piano cresce «Quando non ti comporti come una canaglia» «Canaglia?! Canaglia... è carino detto da te» [...] «Ti piaccio perché sono una canaglia... non ci sono canaglie nella tua vita» «A me piacciono gli uomini per bene» «Io sono per bene» «No, non lo sei». E finalmente arriva il bacio tanto atteso. Da lui. Da lei. Da tutti noi.
The End... o forse no?

È Star Wars, non una commedia classica, per cui c’è ancora tempo per uno scambio spiazzante, per una battuta forse inaspettata, ma che ben presto diverrà iconica e immortale. Han Solo sta per essere ibernato nella grafite, non sa se sopravviverà e che cosa ne sarà di lui, la tensione è altissima, incrementata dalla colonna sonora di John Williams. I due si baciano, sa quasi di un bacio d’addio, ha il sapore della disperazione, e quando gli stormtrooper strappano Han dalle labbra di Leia, di fronte alla presenza inquietante di Darth Vader, i due si scambiano quelle che potrebbero essere le loro ultime parole:
«Ti amo»
«Lo so»