Marlon Brando Rambo III
06/03/2021
Marlon Brando è stato vicino a combattere contro Sylvester Stallone in Rambo III. Ecco perché non è successo
Rambo III, distribuito nel 1988, viene ricordato per essere probabilmente il film più debole all'interno del celebre franchise sull'invincibile veterano del Vietnam.
Ed il leggendario Marlon Brando ha quasi corso il rischio di farne parte.
Il ruolo del villain principale, infatti, era stato originariamente offerto a Brando.
La stella di Hollywood, però, decise alla fine di rifiutare.
Con un budget di 60 milioni di dollari, Rambo III è il film più costoso della saga.
La sua realizzazione, però, deluse enormemente sia i fan che la critica: la trama piatta e l'assenza di personaggi convincenti costrinsero la produzione a bloccare la serie per 20 anni.
Ovviamente, il film ha pagato anche e soprattutto la mancanza di un cattivo convincente: il colonnello Alexi Zaysen interpretato da Marc de Jonge si è rivelato essere poco più di una sterile caricatura, dimostrandosi unicamente pomposo o piagnucoloso, senza alcuno spessore.
Ebbene, recentemente sono emerse su eBay una lettera e una copia della sceneggiatura inviata dal produttore del film, Mario Kassar, a Marlon Brando, a cui era stato offerto proprio il ruolo in questione.
La sceneggiatura presenta addirittura note personali dell'attore.
Per quanto riguarda la lettera, Kassar confessa di essersi preso "la libertà di evidenziare quelle scene che appartengono al personaggio del colonnello sovietico".
Ancora, il produttore aggiunge di sperare che il ruolo sia di gradimento di Brando, e che è pronto ad accogliere qualsiasi suggerimento che possa avere.
Al momento dell'offerta, Brando non appariva in un film dai tempi de La formula (1980), e le sue note sulla sceneggiatura confermano che lesse il copione e che pensò seriamente al ruolo che avrebbe dovuto interpretare.
Alla fine, però, rifiutò.
La ricerca del motivo si dipana oggi in più direzioni.
Una delle tante comprende il ritratto che l'attore fece del colonnello Kurtz in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola: Brando restituì un personaggio straziante, complesso ed estremamente caratteristico.
Interpretando un altro colonnello privo di alcuno spessore, probabilmente temeva di rovinare l'eredità di uno dei suoi ruoli più noti ed amati dal pubblico.
Si pensa, inoltre, che Brando non volesse interrompere il suo lungo anno sabbatico per partecipare ad un sequel violento di Rambo.
Ancora, un'ipotesi riguarda il grosso compenso che i produttori non erano disposti a pagare.
Il divo sarebbe poi uscito dal ritiro autoimposto per partecipare a Un'arida stagione bianca, dramma incentrato sull'apartheid in Sudafrica, per il quale rinunciò al suo solito stipendio, guadagnandosi anche una nomination agli Oscar del 1990.
Sarebbe stato sicuramente interessante vedere Brando a confronto con Stallone in uno scontro all'ultimo sangue nel pieno degli anni '80. Forse, avrebbe contribuito a dare un po' di vita e dimensione al personaggio, che invece diventò una macchina per uccidere priva di emozioni.
Probabilmente, non era destino.
Rambo III, distribuito nel 1988, viene ricordato per essere probabilmente il film più debole all'interno del celebre franchise sull'invincibile veterano del Vietnam.
Ed il leggendario Marlon Brando ha quasi corso il rischio di farne parte.
Il ruolo del villain principale, infatti, era stato originariamente offerto a Brando.
La stella di Hollywood, però, decise alla fine di rifiutare.
Con un budget di 60 milioni di dollari, Rambo III è il film più costoso della saga.
La sua realizzazione, però, deluse enormemente sia i fan che la critica: la trama piatta e l'assenza di personaggi convincenti costrinsero la produzione a bloccare la serie per 20 anni.
Ovviamente, il film ha pagato anche e soprattutto la mancanza di un cattivo convincente: il colonnello Alexi Zaysen interpretato da Marc de Jonge si è rivelato essere poco più di una sterile caricatura, dimostrandosi unicamente pomposo o piagnucoloso, senza alcuno spessore.
Ebbene, recentemente sono emerse su eBay una lettera e una copia della sceneggiatura inviata dal produttore del film, Mario Kassar, a Marlon Brando, a cui era stato offerto proprio il ruolo in questione.
La sceneggiatura presenta addirittura note personali dell'attore.
Per quanto riguarda la lettera, Kassar confessa di essersi preso "la libertà di evidenziare quelle scene che appartengono al personaggio del colonnello sovietico".
Ancora, il produttore aggiunge di sperare che il ruolo sia di gradimento di Brando, e che è pronto ad accogliere qualsiasi suggerimento che possa avere.
Al momento dell'offerta, Brando non appariva in un film dai tempi de La formula (1980), e le sue note sulla sceneggiatura confermano che lesse il copione e che pensò seriamente al ruolo che avrebbe dovuto interpretare.
Alla fine, però, rifiutò.
La ricerca del motivo si dipana oggi in più direzioni.
Una delle tante comprende il ritratto che l'attore fece del colonnello Kurtz in Apocalypse Now di Francis Ford Coppola: Brando restituì un personaggio straziante, complesso ed estremamente caratteristico.
Interpretando un altro colonnello privo di alcuno spessore, probabilmente temeva di rovinare l'eredità di uno dei suoi ruoli più noti ed amati dal pubblico.
Si pensa, inoltre, che Brando non volesse interrompere il suo lungo anno sabbatico per partecipare ad un sequel violento di Rambo.
Ancora, un'ipotesi riguarda il grosso compenso che i produttori non erano disposti a pagare.
Il divo sarebbe poi uscito dal ritiro autoimposto per partecipare a Un'arida stagione bianca, dramma incentrato sull'apartheid in Sudafrica, per il quale rinunciò al suo solito stipendio, guadagnandosi anche una nomination agli Oscar del 1990.
Sarebbe stato sicuramente interessante vedere Brando a confronto con Stallone in uno scontro all'ultimo sangue nel pieno degli anni '80. Forse, avrebbe contribuito a dare un po' di vita e dimensione al personaggio, che invece diventò una macchina per uccidere priva di emozioni.
Probabilmente, non era destino.