Master MICA - Analisi di "Animali notturni"
22/03/2024
Gli studenti del Master in Management dell'Immagine, del Cinema e dell'Audiovisivo dell'Università Cattolica di Milano, hanno svolto delle interessanti analisi per il corso di Storia e scenari dell'immagine e dell'audiovisivo: le pubblichiamo con piacere sul nostro portale! Complimenti!
"Animali notturni"
di Anastasia Dispensa
Un’America divisa: il parallelismo con il movimento del decadentismo
Diverse donne prosperose vestite da majorette danzano svestite. Questa eÌ€ la sequenza d’apertura del film Animali notturni di Tom Ford. In realtà queste figure sono un’installazione di una galleria d’arte curata da Susan Morrow (Amy Adams), la protagonista del film.
Le donne sono accasciate per terra, inermi davanti alla loro esistenza, proprio come Susan, una gallerista di successo, appartenente all’alta società borghese, ma infelice della propria vita. L’opulenza dei corpi eÌ€ la rappresentazione di un’America che cerca il potere e la felicitaÌ€ nel consumismo fine a seÌ stesso e nello sfarzo.
Il marito attuale di Susan, Hutton Morrow (Armie Hammer) rappresenta a pieno la figura dell’americano alto borghese, che guarda dall’alto al basso tutti quelli che considera inferiori e deboli a lui. Un uomo dedito ai piaceri e traditore senza scrupoli.
A contrapporre questi temi ci viene mostrata la cittaÌ€ di Los Angeles, cupa grigia, ricoperta dalla nebbia, deserta. Di fatto eÌ€ l’opposto della cittaÌ€ utopica che immaginiamo: il famoso “sogno americano” in grado di garantire il successo. Tom Ford nel film ci mostra quindi due facce dell’America opposte: quella borghese repubblicana, classista e conservatrice; dall’altro lato quella più simile alle ambientazioni dei film western caratterizzati dalla violenza e dalla giustizia privata. Una giustizia che in Animali notturni non avviene attraverso omicidi e spargimenti di sangue incontrollati, ma, piuttosto, attraverso l’arte. L’arte del romanzo come vendetta e potere.
Il film può essere letto come parallelismo del movimento artistico e letterario, il decadentismo. Il termine decadentismo indica gli ideali di un gruppo di intellettuali d’avanguardia in contrapposizione con la mentalità borghese e ipocrita dell’epoca. Questi poeti disprezzano la società che impone loro regole e rispondono cercando nell’arte e nella letteratura l’evasione da un mondo che li opprime. In questo senso il film eÌ€ un’accusa a dei canoni che la società ci ha imposto e che iniziano a starci stretti.
Il linguaggio artistico di Tom Ford: il messaggio nascosto dietro ai corpi
Il linguaggio artistico di Tom Ford è spesso presente nella rappresentazione del corpo nudo all’interno delle sue campagne pubblicitarie realizzate dallo stesso. L’intento eÌ€ un chiaro messaggio artistico carico di significati, ma più volte criticato e censurato, ritenuto oggettivante e volgare. Anche in questo film l’utilizzo del nudo eÌ€ la raffigurazione di un’opera d’arte, come già anticipato nella descrizione della sequenza d’apertura.
Nel corso del film i corpi ci raccontano, in particolare, lo stato d’animo dei protagonisti. Tom Ford non fa distinzioni, nel film eÌ€ visibile chiaramente sia il nudo femminile che quello maschile. L’altro protagonista, insieme al personaggio di Amy Adams, eÌ€ Edward Sheffield/Tony Hastings (Jake Gyllenhaal), un aspirante scrittore di romanzi.
Il nudo eÌ€ arte non tanto per le forme o per la bellezza del corpo, ma diventa linguaggio artistico per la composizione in seÌ, per le forme, i colori e il messaggio trasmettono.
I corpi, inoltre, all’interno dei film, creano un gioco di specchi e doppi. I movimenti dei corpi, ma anche dei respiri di Susan e Tony sono in sincronia, in simbiosi.
L’isolamento dell’uomo dalla società
Attraverso il racconto del libro vediamo un’America diversa da quella che vive Susan nella vita reale. Un’America selvaggia del west, luogo in cui i telefoni spesso non prendono. Da qui il concetto di isolamento, quest’ultimo, aspetto fondamentale per gli scrittori del movimento decadentista. Tom Ford ha scelto il Texas che conosce molto bene dato che eÌ€ originario di Austin (Texas). D'altronde il libro da cui eÌ€ ispirato il film Tony e Susan di Austin Wright eÌ€ stato scritto e ambientato all’inizio degli anni ‘90, epoca in cui i telefoni cellulari non esistevano.
Come tutti i movimenti artistici, anche il decadentismo, ha le sue radici in un contesto economico e sociale in grande cambiamento. La conseguenza eÌ€ la crisi dell’individuo, il quale si sente debole davanti ad un mondo alle prese con la seconda rivoluzione industriale.
Tony eÌ€ un uomo al di fuori dell’epoca in cui vive: «Le due cose che amo del Texas occidentale, niente cellulari e niente persone». Ma queste sono le paure del nostro tempo: la paura dell’isolamento e l’assenza di coordinate ci conducono ad una vita senza ambizioni dove la perdita di seÌ stessi eÌ€ inevitabile.
In questo caso l’artista entra in un contesto di isolamento, per chiudersi in un mondo tutto suo, cosiÌ€ da valorizzare la sua diversità attraverso l’arte.
Anche in questo film il personaggio di Edward/Tony ha del risentimento nei confronti della tecnologia avanzata del nostro tempo. Durante il viaggio in macchina verso il west America eÌ€ assente il segnale della radio e del cellulare, c’eÌ€ solo il buio, l’isolamento e il vuoto.
L’intreccio significativo di Animali notturni
Il libro ci presenta fin da subito Tony (che in realtà eÌ€ Edward) in viaggio con la moglie e la figlia. Si imbattono in pericolosi assassini, tra cui Ray. Tony non eÌ€ in grado di reagire davanti ad una situazione del genere, ma comunque sopravvive. Il protagonista non riuscirà peroÌ€ a portare in salvo la sua famiglia. Il senso di colpa lo perseguiterà e sarà divorato dal bisogno di vendetta.
Nel racconto la moglie e la figlia vengono trovate senza vita, spogliate e abbracciate l’una all’altra. La composizione ricorda una delle tante campagne pubblicitarie dello stesso stilista, che, come detto in precedenza, eÌ€ stato spesso accusato di rivelare troppa nudità.
Nel corso del film ci vengono mostrati diversi flashback del vero passato dei due protagonisti. In una scena in particolare, Susan, legge un estratto di un libro di Edward e lo critica, in modo freddo e distaccato. Lo scontro eÌ€ tra l’idealismo dell’artista e il cinismo della moglie, che, invece di capire il marito, lo giudica. Da qui inizia il percorso di Tony e, di conseguenza, quello di Edward, nel rielaborare il lutto e la perdita attraverso la vendetta.
La realtà filtrata attraverso l’arte
L’aspetto centrale della cultura decadente eÌ€ l’arte in tutte le sue forme. L’artista eÌ€ in grado di scoprire aspetti di un mondo che l’uomo comune non vede. L’arte e la vita, per l’artista, si confondono poiché eÌ€ spinto dalla ricerca di sensazioni rare e prova orrore per la banalità della gente comune.
La parola non eÌ€ più chiara e comprensibile, ma si fa metafora di un messaggio nascosto (in questo caso il romanzo scritto da Edward, Animali notturni, attraverso la narrazione fittizia, si fa portavoce del reale). Solo alcune persone sono capaci di leggere il messaggio dietro all’opera (il libro eÌ€ dedicato a Susan e, in questo caso, lei eÌ€ l’unica in grado di decriptare il vero intento del romanzo). La metafora e l’analogia sono gli strumenti più utilizzati poiché ogni aspetto del reale rimanda ad altro (nel romanzo Susan eÌ€ Ray, l’assassino, ha deciso di non tenere il figlio di Edward e ha ucciso la sua autostima, giudicandolo debole e inadeguato al suo mondo alto borghese).
Verso la fine del romanzo, Tony si risveglia, dopo aver affrontato Ray, nel capannone dove sono morte la moglie e la figlia. Il protagonista ha ucciso l’assassino ma non vede nulla perché eÌ€ stato lo ha colpito agli occhi. La vendetta eÌ€ vana e la via d’uscita non esiste. Tony, con ancora in mano la pistola, scivola, facendo partire un colpo di pistola dritto al ventre. Ecco la morte interiore di Susan. Tony muore nel libro, ma la speranza di una rinascita per Edward eÌ€ la catarsi nel romanzo stesso.
La vendetta attraverso l’arte eÌ€ compiuta.
Ad ognuno il suo ruolo: i personaggi del film come figure del decadentismo
Il detective Bobby Andes (Michael Shannon), incaricato di risolvere gli omicidi, eÌ€ un’altra versione di Tony/Edward. Una sorta di altro-io, proprio come nel decadentismo in cui si affronta il tema del ‘superuomo’. Nel romanzo il detective rappresenta la parte coraggiosa di Tony che viene fuori solo nell’ultima parte, quando per l’appunto non lo vedremo più in scena. Infatti, Tony si risveglierà da solo nella tenuta abbandonata. La figura del detective eÌ€ il ruolo che Edward nella vita reale non riesce a ricoprire, poiché la società lo ha definito debole e non in grado di garantire un futuro stabile a sua moglie.
Il riscatto di Edward come uomo forte avviene all’interno del romanzo come Tony e come il detective. Ma alla fine eÌ€ comunque destinato a morire. Proprio come nel decadentismo, in cui il superuomo, intraprende una vita senza morali e limiti per mascherare le fragilità dell’animo umano. L’idea eÌ€ quella di una mascolinità tossica, in cui l’uomo deve ricoprire il ruolo di “salvatore”. Al contrario, se non eÌ€ cosiÌ€, eÌ€ considerato debole e fragile.
Questa eÌ€ la rappresentazione di una realtà che il regista conosce fin troppo bene «Da ragazzo ero come Jake nel film: non ero forte, fisicamente imponente, non sapevo come usare una pistola. Ero un ragazzo sensibile, mi piaceva scrivere, dipingere, il tipo che gli altri consideravano un debole».
La catarsi irraggiungibile di Edward
Ma com’eÌ€ diventato Edward? Il regista decide di non rivelare questo aspetto. L’interpretazione eÌ€ libera. Chissà se il romanzo lo ha aiutato a superare il trauma o se la vendetta lo ha portato alla definitiva distruzione. Susan lo considererà ancora un debole e senza ambizioni?
Se Tony eÌ€ Edward, il romanzo non suggerisce un finale felice nella realtà del film.
Proprio come per gli scrittori dell’epoca decadente, il loro ritrovato coraggio, altro non eÌ€ che un tentativo mascherare la debolezza con la violenza. Ed eÌ€ proprio questo lo scopo senza successo di Edward: trovare il proprio riscatto invece che abbracciare le fragilità dell’animo umano. In parte lo ha fatto attraverso il romanzo, proprio come gli artisti decadenti facevano con la loro arte. La vera sfida eÌ€ peroÌ€ nella vita reale di tutti i giorni, in cui bisogna fare i conti con i propri limiti e insicurezze, all’interno di una società che spesso ci considera inadeguati.
"Animali notturni"
di Anastasia Dispensa
Un’America divisa: il parallelismo con il movimento del decadentismo
Diverse donne prosperose vestite da majorette danzano svestite. Questa eÌ€ la sequenza d’apertura del film Animali notturni di Tom Ford. In realtà queste figure sono un’installazione di una galleria d’arte curata da Susan Morrow (Amy Adams), la protagonista del film.
Le donne sono accasciate per terra, inermi davanti alla loro esistenza, proprio come Susan, una gallerista di successo, appartenente all’alta società borghese, ma infelice della propria vita. L’opulenza dei corpi eÌ€ la rappresentazione di un’America che cerca il potere e la felicitaÌ€ nel consumismo fine a seÌ stesso e nello sfarzo.
Il marito attuale di Susan, Hutton Morrow (Armie Hammer) rappresenta a pieno la figura dell’americano alto borghese, che guarda dall’alto al basso tutti quelli che considera inferiori e deboli a lui. Un uomo dedito ai piaceri e traditore senza scrupoli.
A contrapporre questi temi ci viene mostrata la cittaÌ€ di Los Angeles, cupa grigia, ricoperta dalla nebbia, deserta. Di fatto eÌ€ l’opposto della cittaÌ€ utopica che immaginiamo: il famoso “sogno americano” in grado di garantire il successo. Tom Ford nel film ci mostra quindi due facce dell’America opposte: quella borghese repubblicana, classista e conservatrice; dall’altro lato quella più simile alle ambientazioni dei film western caratterizzati dalla violenza e dalla giustizia privata. Una giustizia che in Animali notturni non avviene attraverso omicidi e spargimenti di sangue incontrollati, ma, piuttosto, attraverso l’arte. L’arte del romanzo come vendetta e potere.
Il film può essere letto come parallelismo del movimento artistico e letterario, il decadentismo. Il termine decadentismo indica gli ideali di un gruppo di intellettuali d’avanguardia in contrapposizione con la mentalità borghese e ipocrita dell’epoca. Questi poeti disprezzano la società che impone loro regole e rispondono cercando nell’arte e nella letteratura l’evasione da un mondo che li opprime. In questo senso il film eÌ€ un’accusa a dei canoni che la società ci ha imposto e che iniziano a starci stretti.
Il linguaggio artistico di Tom Ford: il messaggio nascosto dietro ai corpi
Il linguaggio artistico di Tom Ford è spesso presente nella rappresentazione del corpo nudo all’interno delle sue campagne pubblicitarie realizzate dallo stesso. L’intento eÌ€ un chiaro messaggio artistico carico di significati, ma più volte criticato e censurato, ritenuto oggettivante e volgare. Anche in questo film l’utilizzo del nudo eÌ€ la raffigurazione di un’opera d’arte, come già anticipato nella descrizione della sequenza d’apertura.
Nel corso del film i corpi ci raccontano, in particolare, lo stato d’animo dei protagonisti. Tom Ford non fa distinzioni, nel film eÌ€ visibile chiaramente sia il nudo femminile che quello maschile. L’altro protagonista, insieme al personaggio di Amy Adams, eÌ€ Edward Sheffield/Tony Hastings (Jake Gyllenhaal), un aspirante scrittore di romanzi.
Il nudo eÌ€ arte non tanto per le forme o per la bellezza del corpo, ma diventa linguaggio artistico per la composizione in seÌ, per le forme, i colori e il messaggio trasmettono.
I corpi, inoltre, all’interno dei film, creano un gioco di specchi e doppi. I movimenti dei corpi, ma anche dei respiri di Susan e Tony sono in sincronia, in simbiosi.
L’isolamento dell’uomo dalla società
Attraverso il racconto del libro vediamo un’America diversa da quella che vive Susan nella vita reale. Un’America selvaggia del west, luogo in cui i telefoni spesso non prendono. Da qui il concetto di isolamento, quest’ultimo, aspetto fondamentale per gli scrittori del movimento decadentista. Tom Ford ha scelto il Texas che conosce molto bene dato che eÌ€ originario di Austin (Texas). D'altronde il libro da cui eÌ€ ispirato il film Tony e Susan di Austin Wright eÌ€ stato scritto e ambientato all’inizio degli anni ‘90, epoca in cui i telefoni cellulari non esistevano.
Come tutti i movimenti artistici, anche il decadentismo, ha le sue radici in un contesto economico e sociale in grande cambiamento. La conseguenza eÌ€ la crisi dell’individuo, il quale si sente debole davanti ad un mondo alle prese con la seconda rivoluzione industriale.
Tony eÌ€ un uomo al di fuori dell’epoca in cui vive: «Le due cose che amo del Texas occidentale, niente cellulari e niente persone». Ma queste sono le paure del nostro tempo: la paura dell’isolamento e l’assenza di coordinate ci conducono ad una vita senza ambizioni dove la perdita di seÌ stessi eÌ€ inevitabile.
In questo caso l’artista entra in un contesto di isolamento, per chiudersi in un mondo tutto suo, cosiÌ€ da valorizzare la sua diversità attraverso l’arte.
Anche in questo film il personaggio di Edward/Tony ha del risentimento nei confronti della tecnologia avanzata del nostro tempo. Durante il viaggio in macchina verso il west America eÌ€ assente il segnale della radio e del cellulare, c’eÌ€ solo il buio, l’isolamento e il vuoto.
L’intreccio significativo di Animali notturni
Il libro ci presenta fin da subito Tony (che in realtà eÌ€ Edward) in viaggio con la moglie e la figlia. Si imbattono in pericolosi assassini, tra cui Ray. Tony non eÌ€ in grado di reagire davanti ad una situazione del genere, ma comunque sopravvive. Il protagonista non riuscirà peroÌ€ a portare in salvo la sua famiglia. Il senso di colpa lo perseguiterà e sarà divorato dal bisogno di vendetta.
Nel racconto la moglie e la figlia vengono trovate senza vita, spogliate e abbracciate l’una all’altra. La composizione ricorda una delle tante campagne pubblicitarie dello stesso stilista, che, come detto in precedenza, eÌ€ stato spesso accusato di rivelare troppa nudità.
Nel corso del film ci vengono mostrati diversi flashback del vero passato dei due protagonisti. In una scena in particolare, Susan, legge un estratto di un libro di Edward e lo critica, in modo freddo e distaccato. Lo scontro eÌ€ tra l’idealismo dell’artista e il cinismo della moglie, che, invece di capire il marito, lo giudica. Da qui inizia il percorso di Tony e, di conseguenza, quello di Edward, nel rielaborare il lutto e la perdita attraverso la vendetta.
La realtà filtrata attraverso l’arte
L’aspetto centrale della cultura decadente eÌ€ l’arte in tutte le sue forme. L’artista eÌ€ in grado di scoprire aspetti di un mondo che l’uomo comune non vede. L’arte e la vita, per l’artista, si confondono poiché eÌ€ spinto dalla ricerca di sensazioni rare e prova orrore per la banalità della gente comune.
La parola non eÌ€ più chiara e comprensibile, ma si fa metafora di un messaggio nascosto (in questo caso il romanzo scritto da Edward, Animali notturni, attraverso la narrazione fittizia, si fa portavoce del reale). Solo alcune persone sono capaci di leggere il messaggio dietro all’opera (il libro eÌ€ dedicato a Susan e, in questo caso, lei eÌ€ l’unica in grado di decriptare il vero intento del romanzo). La metafora e l’analogia sono gli strumenti più utilizzati poiché ogni aspetto del reale rimanda ad altro (nel romanzo Susan eÌ€ Ray, l’assassino, ha deciso di non tenere il figlio di Edward e ha ucciso la sua autostima, giudicandolo debole e inadeguato al suo mondo alto borghese).
Verso la fine del romanzo, Tony si risveglia, dopo aver affrontato Ray, nel capannone dove sono morte la moglie e la figlia. Il protagonista ha ucciso l’assassino ma non vede nulla perché eÌ€ stato lo ha colpito agli occhi. La vendetta eÌ€ vana e la via d’uscita non esiste. Tony, con ancora in mano la pistola, scivola, facendo partire un colpo di pistola dritto al ventre. Ecco la morte interiore di Susan. Tony muore nel libro, ma la speranza di una rinascita per Edward eÌ€ la catarsi nel romanzo stesso.
La vendetta attraverso l’arte eÌ€ compiuta.
Ad ognuno il suo ruolo: i personaggi del film come figure del decadentismo
Il detective Bobby Andes (Michael Shannon), incaricato di risolvere gli omicidi, eÌ€ un’altra versione di Tony/Edward. Una sorta di altro-io, proprio come nel decadentismo in cui si affronta il tema del ‘superuomo’. Nel romanzo il detective rappresenta la parte coraggiosa di Tony che viene fuori solo nell’ultima parte, quando per l’appunto non lo vedremo più in scena. Infatti, Tony si risveglierà da solo nella tenuta abbandonata. La figura del detective eÌ€ il ruolo che Edward nella vita reale non riesce a ricoprire, poiché la società lo ha definito debole e non in grado di garantire un futuro stabile a sua moglie.
Il riscatto di Edward come uomo forte avviene all’interno del romanzo come Tony e come il detective. Ma alla fine eÌ€ comunque destinato a morire. Proprio come nel decadentismo, in cui il superuomo, intraprende una vita senza morali e limiti per mascherare le fragilità dell’animo umano. L’idea eÌ€ quella di una mascolinità tossica, in cui l’uomo deve ricoprire il ruolo di “salvatore”. Al contrario, se non eÌ€ cosiÌ€, eÌ€ considerato debole e fragile.
Questa eÌ€ la rappresentazione di una realtà che il regista conosce fin troppo bene «Da ragazzo ero come Jake nel film: non ero forte, fisicamente imponente, non sapevo come usare una pistola. Ero un ragazzo sensibile, mi piaceva scrivere, dipingere, il tipo che gli altri consideravano un debole».
La catarsi irraggiungibile di Edward
Ma com’eÌ€ diventato Edward? Il regista decide di non rivelare questo aspetto. L’interpretazione eÌ€ libera. Chissà se il romanzo lo ha aiutato a superare il trauma o se la vendetta lo ha portato alla definitiva distruzione. Susan lo considererà ancora un debole e senza ambizioni?
Se Tony eÌ€ Edward, il romanzo non suggerisce un finale felice nella realtà del film.
Proprio come per gli scrittori dell’epoca decadente, il loro ritrovato coraggio, altro non eÌ€ che un tentativo mascherare la debolezza con la violenza. Ed eÌ€ proprio questo lo scopo senza successo di Edward: trovare il proprio riscatto invece che abbracciare le fragilità dell’animo umano. In parte lo ha fatto attraverso il romanzo, proprio come gli artisti decadenti facevano con la loro arte. La vera sfida eÌ€ peroÌ€ nella vita reale di tutti i giorni, in cui bisogna fare i conti con i propri limiti e insicurezze, all’interno di una società che spesso ci considera inadeguati.