Il Milano Film Festival si avvia lentamente verso la chiusura: in questo penultimo giorno, tra gli eventi principali ci sono le ultime proiezioni della sezione riservata ai cortometraggi. Oggi a partire dalle 14, la sala del MUDEC ospiterà i Gruppi I e G. Ecco i titoli che abbiamo selezionato per voi:
Il primo corto degno di nota è senz’altro il filippino Imago. Scritto e diretto da Raymund Ribay Gutierrez la pellicola racconta il degrado della società filippina osservandola da un punto di vista mai osato prima. Il regista narra la storia di Inday, donna di mezza età, che dopo aver lasciato la figlia a casa, si prepara a trascorrere la notte fuori all’ospedale della città: il suo lavoro è seppellire (illegalmente) un feto nato prematuramente. Senza peli sulla lingua Gutierrez, va fino in fondo mostrandoci i lati più bui della società: disoccupazione, immoralità e povertà dilagano nella città, trascinando anche le persone più comuni a commettere atti del tutto immorali, seppur a fin di bene.
Secondo titolo che abbiamo scelto di consigliarvi è il corto Isabella Morra. La regista Isabel Pagliai, al suo primo cortometraggio, decide di immergersi testa e piedi in un lavoro sottile e allo stesso tempo complesso. Tramite volti, parole e movimenti di un gruppo di ragazzini, l’autrice francese racconta la vita del quartiere di periferia di una grande metropoli transalpina. Senza mai staccare la cinepresa dai protagonisti, Pagliai costruisce una storia dove i personaggi sono semplici pedine che compongono un puzzle tanto reale quanto assurdo. Le voci dei bambini – uno dei pochi ma centrali elementi del film – raccontano la storia del rapimento e omicidio di una loro amica, con estrema lucidità e semplicità. Un film curioso che senza dubbio vale la pena vedere.
Ultimo corto è Change the Weather diretto da Muris Crowley. Sperduto in una piccola città dell’Irlanda rurale, il film racconta la tranquilla vita dell’insegnante Michael. Osservando da lontano e limitando al massimo i dialoghi, l’autore irlandese racconta il dramma interiore vissuto dal protagonista: Crowley, così, decide di mostrare il rapporto che la società del suo paese ha oggi con l’omosessualità e viceversa. Con estremo pudore, quindi, il regista narra il dramma interiore vissuto dal protagonista e… trovare un lieto fine sarà tutt’altro che semplice.