Premi Oscar 2024: la corsa al miglior documentario
10/03/2024
Mancano ormai pochissime ore e ci siamo: la 96ª edizione dei premi Oscar andrà in scena come ormai di consueto al Dolby Theatre di Los Angeles a partire dalle ore 23.30 italiane. Avendo la possibilità, intrinseca al genere, di toccare in maniera diretta temi e argomenti di attualità, approfondiamo quindi la categoria dei premi Oscar dedicata ai documentari che è inevitabilmente quella più esplicitamente politica.
Negli ultimi anni abbiamo visto trionfare film come Navalny, Made in USA – Una fabbrica in Ohio, Icarus e Citizenfour, tutti film dal forte impegno politico e sociale. La cinquina proposta dall’Academy quest’anno non è da meno, con i film nominati che affrontano temi importanti come la guerra in Ucraina (20 Days in Mariupol), la lotta per la democrazia (Bobi Wine: Il presidente del Ghetto), le violenze sessuali e di genere (To Kill a Tiger), la malattia (The Eternal Memory) e la radicalizzazione religiosa (Four Daughters).
Ad oggi, quella del Miglior Documentario si conferma come una delle categorie più vive e sorprendenti: si tratta di una delle branche dell’Academy che più si sono rinnovate negli ultimi anni, con membri proveniente da ogni parte del mondo e non a caso viene dato grande risalto al cinema internazionale (nessuno dei film candidati quest’anno è di produzione statunitense).
20 Days in Mariupol
Il documentario diretto dal giornalista ucraino Mstyslav Chernov è il frontrunner assoluto e sembra uno dei premi più scontati della serata. Il film di Chernov è una straordinaria testimonianza giornalistica sul campo dei primi giorni dell’invasione russa in Ucraina, in particolare dell’assedio di Mariupol. Infatti, molte delle immagini che in quei giorni vedevamo ai tg ci arrivavano proprio grazie a Chernov e al suo team, motivo per cui nel 2023 hanno ricevuto anche il Premio Pulitzer per il Servizio Pubblico. 20 Days in Mariupol ha avuto la sua prima mondiale al Sundance del 2023, dove ha vinto il premio World Cinema Audience Award: Documentary e da quel momento ha iniziato il suo percorso attraverso i festival in giro per il mondo fino ad arrivare alla stagione dei premi, dove ha trionfato sia ai BAFTA che ai DGA. In Italia il film di Chernov non ha ricevuto una distribuzione tradizionale, ma sta venendo distribuito da Cineagenzia tramite degli appuntamenti singoli il cui calendario è disponibile sul loro sito.
To Kill a Tiger
To Kill a Tiger è un documentario diretto dalla regista canadese, di origine indiana, Nisha Pahuja. È ambientato in un villaggio dell'India e racconta la storia di una famiglia che ha lottato per ottenere giustizia in un sistema ingiusto, dopo che la figlia era stata vittima di una brutale violenza sessuale da parte di tre ragazzi. To Kill a Tiger ha avuto la sua premiere al Toronto International Film Festival del 2022, dove ha subito trovato un riscontro critico positivo per l’approccio empatico e coraggioso nell’affrontare un tema così delicato. Dopo l’annuncio delle candidature, il film di Pahuja è stato acquistato da Netflix per una distribuzione internazionale, arriverà quindi prossimamente anche in Italia tramite la piattaforma di streaming.
Bobi Wine: Il presidente del Ghetto
Presentato fuori concorso a Venezia 79 nel 2022, il documentario diretto da Christopher Sharp e Moses Bwayo segue da vicino la campagna presidenziale che la superstar ugandese Bobi Wine, pseudonimo di Robert Kyagulanyi, intraprende nel 2019 a seguito della decisione del presidente Museveni, al governo del paese dal 1986, di modificare la Costituzione per restare in carica oltre i limiti costituzionali. Partito in sordina e con poche vittorie alle spalle durante la stagione dei premi, il film di Sharp e Bwayo potrebbe rivelarsi la grande sorpresa della serata, grazie al suo protagonista magnetico, ad un ritmo molto coinvolgente e ai parallelismi che si possono tracciare tra la storia di Bobi Wine e quella di Alexei Navalny, morto pochi giorni prima della chiusura delle votazioni per i membri dell’Academy. Il film è disponibile su Disney+.
Four Daughters
In concorso lo scorso anno al Festival di Cannes, Kaouther Ben Hania torna agli Oscar dopo essere stata nominata tre anni fa nella categoria Miglior Film Internazionale per L'uomo che vendette la sua pelle. Il nuovo film della regista tunisina racconta la storia di Olfa e delle sue quattro figlie. Un giorno le due figlie maggiori di Olfa decidono di andare via di casa per unirsi all’ISIS. Per riempire il vuoto lasciato e rievocare i fatti che hanno portato alla radicalizzazione delle due ragazze, Kaouther Ben Hania mette in scena un mix tra documentario e film di finzione, con due attrici che interpretano il ruolo delle due figlie di Olfa scomparse, in cui la linea tra realtà e finzione diventa sottilissima. Per il grande supporto critico che ha ricevuto fin dalla premiere a Cannes, dove ha vinto L'Œil d'or, un premio minore che viene dato al miglior documentario, e la familiarità dell’Academy con la regista Kaouther Ben Hania, Four Daughters potrebbe essere il film che più di tutti potrebbe mettere in difficoltà 20 Days in Mariupol. Il film arriverà nelle sale italiane grazie ad I Wonder Pictures il 20 giugno 2024.
The Eternal Memory
Vecchia conoscenza dell’Academy è anche Maite Alberdi, regista cilena candidata tre anni fa, sempre nella categoria Miglior Documentario, per El Agente Topo. Presentato al Sundance 2023, dove ha vinto il premio World Cinema Grand Jury Prize: Documentary Competition, The Eternal Memory ha avuto un lungo percorso attraverso i festival, passando anche per Berlino, fino alla vittoria ai Goya, gli Oscar spagnoli, nella categoria dedicata al miglior film straniero in lingua spagnola. Il film racconta la storia d'amore di Augusto Góngora e Paulina Urrutia, rispettivamente un giornalista e un’attrice, in un momento particolarmente difficile della loro vita, dopo la diagnosi di Alzheimer di Augusto. The Eternal Memory è passato al cinema grazie ad I Wonder Pictures lo scorso dicembre.
A cura di Simone Riccardi
Negli ultimi anni abbiamo visto trionfare film come Navalny, Made in USA – Una fabbrica in Ohio, Icarus e Citizenfour, tutti film dal forte impegno politico e sociale. La cinquina proposta dall’Academy quest’anno non è da meno, con i film nominati che affrontano temi importanti come la guerra in Ucraina (20 Days in Mariupol), la lotta per la democrazia (Bobi Wine: Il presidente del Ghetto), le violenze sessuali e di genere (To Kill a Tiger), la malattia (The Eternal Memory) e la radicalizzazione religiosa (Four Daughters).
Ad oggi, quella del Miglior Documentario si conferma come una delle categorie più vive e sorprendenti: si tratta di una delle branche dell’Academy che più si sono rinnovate negli ultimi anni, con membri proveniente da ogni parte del mondo e non a caso viene dato grande risalto al cinema internazionale (nessuno dei film candidati quest’anno è di produzione statunitense).
20 Days in Mariupol
Il documentario diretto dal giornalista ucraino Mstyslav Chernov è il frontrunner assoluto e sembra uno dei premi più scontati della serata. Il film di Chernov è una straordinaria testimonianza giornalistica sul campo dei primi giorni dell’invasione russa in Ucraina, in particolare dell’assedio di Mariupol. Infatti, molte delle immagini che in quei giorni vedevamo ai tg ci arrivavano proprio grazie a Chernov e al suo team, motivo per cui nel 2023 hanno ricevuto anche il Premio Pulitzer per il Servizio Pubblico. 20 Days in Mariupol ha avuto la sua prima mondiale al Sundance del 2023, dove ha vinto il premio World Cinema Audience Award: Documentary e da quel momento ha iniziato il suo percorso attraverso i festival in giro per il mondo fino ad arrivare alla stagione dei premi, dove ha trionfato sia ai BAFTA che ai DGA. In Italia il film di Chernov non ha ricevuto una distribuzione tradizionale, ma sta venendo distribuito da Cineagenzia tramite degli appuntamenti singoli il cui calendario è disponibile sul loro sito.
To Kill a Tiger
To Kill a Tiger è un documentario diretto dalla regista canadese, di origine indiana, Nisha Pahuja. È ambientato in un villaggio dell'India e racconta la storia di una famiglia che ha lottato per ottenere giustizia in un sistema ingiusto, dopo che la figlia era stata vittima di una brutale violenza sessuale da parte di tre ragazzi. To Kill a Tiger ha avuto la sua premiere al Toronto International Film Festival del 2022, dove ha subito trovato un riscontro critico positivo per l’approccio empatico e coraggioso nell’affrontare un tema così delicato. Dopo l’annuncio delle candidature, il film di Pahuja è stato acquistato da Netflix per una distribuzione internazionale, arriverà quindi prossimamente anche in Italia tramite la piattaforma di streaming.
Bobi Wine: Il presidente del Ghetto
Presentato fuori concorso a Venezia 79 nel 2022, il documentario diretto da Christopher Sharp e Moses Bwayo segue da vicino la campagna presidenziale che la superstar ugandese Bobi Wine, pseudonimo di Robert Kyagulanyi, intraprende nel 2019 a seguito della decisione del presidente Museveni, al governo del paese dal 1986, di modificare la Costituzione per restare in carica oltre i limiti costituzionali. Partito in sordina e con poche vittorie alle spalle durante la stagione dei premi, il film di Sharp e Bwayo potrebbe rivelarsi la grande sorpresa della serata, grazie al suo protagonista magnetico, ad un ritmo molto coinvolgente e ai parallelismi che si possono tracciare tra la storia di Bobi Wine e quella di Alexei Navalny, morto pochi giorni prima della chiusura delle votazioni per i membri dell’Academy. Il film è disponibile su Disney+.
Four Daughters
In concorso lo scorso anno al Festival di Cannes, Kaouther Ben Hania torna agli Oscar dopo essere stata nominata tre anni fa nella categoria Miglior Film Internazionale per L'uomo che vendette la sua pelle. Il nuovo film della regista tunisina racconta la storia di Olfa e delle sue quattro figlie. Un giorno le due figlie maggiori di Olfa decidono di andare via di casa per unirsi all’ISIS. Per riempire il vuoto lasciato e rievocare i fatti che hanno portato alla radicalizzazione delle due ragazze, Kaouther Ben Hania mette in scena un mix tra documentario e film di finzione, con due attrici che interpretano il ruolo delle due figlie di Olfa scomparse, in cui la linea tra realtà e finzione diventa sottilissima. Per il grande supporto critico che ha ricevuto fin dalla premiere a Cannes, dove ha vinto L'Œil d'or, un premio minore che viene dato al miglior documentario, e la familiarità dell’Academy con la regista Kaouther Ben Hania, Four Daughters potrebbe essere il film che più di tutti potrebbe mettere in difficoltà 20 Days in Mariupol. Il film arriverà nelle sale italiane grazie ad I Wonder Pictures il 20 giugno 2024.
The Eternal Memory
Vecchia conoscenza dell’Academy è anche Maite Alberdi, regista cilena candidata tre anni fa, sempre nella categoria Miglior Documentario, per El Agente Topo. Presentato al Sundance 2023, dove ha vinto il premio World Cinema Grand Jury Prize: Documentary Competition, The Eternal Memory ha avuto un lungo percorso attraverso i festival, passando anche per Berlino, fino alla vittoria ai Goya, gli Oscar spagnoli, nella categoria dedicata al miglior film straniero in lingua spagnola. Il film racconta la storia d'amore di Augusto Góngora e Paulina Urrutia, rispettivamente un giornalista e un’attrice, in un momento particolarmente difficile della loro vita, dopo la diagnosi di Alzheimer di Augusto. The Eternal Memory è passato al cinema grazie ad I Wonder Pictures lo scorso dicembre.
A cura di Simone Riccardi