L'11 agosto di sei anni fa ci lasciava Robin Williams, che lo scorso 21 luglio avrebbe compiuto 69 anni.

Williams studia alla Juilliard di New York e la sua prima apparizione televisiva è un cameo in un episodio di Happy Days, nel ruolo di Mork, un personaggio tanto amato da convincere la produzione a creare una sit-com dedicata, Mork e Mindy, per la quale conquista un Golden Globe. Ne seguono quattro, oltre a quello alla carriera del 2005: nel 1988 per Good Morning Vietnam, nel 1992 per La leggenda del re pescatore (The Fisher King), nel 1994 per Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre (Mrs. Doubtfire), mentre nel 1993 ne ottiene uno speciale per il doppiaggio del Genio in Aladdin.

Tanti i ruoli memorabili di un trasformista: Popeye, nel suo esordio al cinema, il dj Adrian Cronauer, il Peter “Banning” Pan di Hook – Capitan Uncino (Hook, 1991), Alan Parrish in Jumanji (1995), Patch Adams e, soprattutto, il professor John Keating de L’attimo fuggente (Dead Poets Society, 1989). Nel 1998 arriva l’Oscar per Will Hunting – Genio ribelle (Good Will Hunting, 1997) di Gus Van Sant, mentre nel 2002 Christopher Nolan gli cuce addosso i panni del personaggio crudele, un’eccezione, in Insomnia. 

Il documentario Robin's Wish, realizzato con il piego sostegno della moglie e vedova dell'attore Susan Schneider Williams, racconterà gli ultimi giorni di vita e le ore finali della vita dell'attore, cercando di chiarire le circostanze del suo tragico suicidio.

La malattia neurodegenerativa mortale da cui era affetto Williams, nota come demenza da corpi di Lewy, sarà approfondita maggiormente rispetto al recente documentario Robin Williams: Come Inside My Mind e il tentativo sarà quello di mettere ordine nelle tante speculazioni dei media sulla sua figura. 

Il documentario è diretto da Tylor Norwood e di seguito potete ammirarne le immagini nel primo trailer ufficiale fresco di diffusione.