RRR: un «polpettone epico»?
29/04/2023
Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questo contributo di Martina Cossia Castiglioni, realizzato in occasione del corso dedicato al cinema indiano all'interno del percorso "Ai confini del mondo"

RRR: un «polpettone epico»?

Amato dal regista James Cameron, ma anche da attrici come Jane Fonda e Jennifer Beals, il film dell’indiano S.S. Rajamouli, RRR, ha avuto un grande successo – sia di pubblico che di incassi – in India e a livello internazionale. 

La storia è ambientata a Delhi nel 1920, all’epoca del Raj Britannico (l’Impero anglo indiano), e i protagonisti Rama Raju e Komaram Bheem (interpretati dagli attori Ram Charan e N.T. Rama Rao Jr) sono ispirati alle figure storiche di due rivoluzionari indiani che però, contrariamente a ciò che accade nella pellicola, nella vita reale non si sono mai incontrati.

Prodotto per Tollywood, l’industria cinematografica (forse meno nota in Occidente ma importante quanto Bollywood) in lingua telugu, girato tra India, Ucraina e Bulgaria, RRR è un film debordante, spesso eccessivo, con alcune scene al limite della parodia ma anche piene di ironia. Potrebbe essere definito un «polpettone epico», se non fosse che in senso figurato il termine “polpettone” ha quasi sempre l’accezione negativa di cosa noiosa, mentre invece RRR, per chi l’ha apprezzato, noioso non è. 

La pellicola, infatti, mescola generi ed elementi diversi. Come prodotto tollywoodiano ha la caratteristica di essere un film d’azione, con molte scene spettacolari e un ampio uso di effetti speciali. C’è un po’ di Rambo nella battaglia nella foresta e in Raju che emerge dalle fiamme con arco e frecce, un’arma che vediamo spesso tra le mani di Sylvester Stallone nella saga dedicata al suo personaggio. E quando Bheem e Raju levitano con disinvoltura nell’aria possono venire in mente i film di arti marziali, ma anche immagini de La tigre e il dragone di Ang Lee o de La  foresta dei pugnali volanti di Zhang Yimou.

Ci sono poi la musica e la danza, importantissimi anche nel cinema di Bollywood e indiano in generale. La canzone Natu Natu ha vinto un Golden Globe e un Oscar, e il ballo che la accompagna regala allo spettatore un piacevole momento di leggerezza.

E come non pensare alle pellicole della Marvel? In fondo Bheem e Raju sono due super eroi, dotati di una forza e di una resistenza fisica che non sono umane. Lo vediamo nella scena in cui il primo viene frustato e torturato, o in sequenze che virano al grottesco, come quando Raju affronta da solo un centinaio di persone per arrestarne una, o quando i due amici, uno sulle spalle dell’altro, sgominano i loro nemici compiendo vere e proprie acrobazie.

Ogni volta che nel film un personaggio si trova di fronte a una tigre feroce, lo spettatore italiano non può non ricordare la sequenza dell’eccellente sceneggiato televisivo Sandokan di Sergio Sollima, nella quale Kabir Bedi, dopo un prodigioso salto, ha la meglio su un temibile felino. Nei romanzi di Emilio Salgari, Sandokan combatte gli inglesi (anche se nel primo della serie sembra più interessato a prendersi Marianna che alla causa, rischiando la sua vita e quella dei suoi fedeli tigrotti) e in RRR la lotta contro il colonialismo per la libertà è un tema fondamentale. Nel film di Rajamouli gli inglesi sono cattivi, cattivissimi, di una crudeltà gratuita, dal governatore Buxton alla sua perfida moglie Catherine, fino all’ultimo soldato britannico. Unica eccezione Jenny, la nipote del governatore, la sola capace di empatia e compassione verso gli indiani.

Ci sono anche un po’ di sentimento e di romanticismo in RRR. Bheem si innamora della bontà di cuore di Jenny, e la ragazza è attratta dalla gentilezza dell’uomo. Ma Bheem non è Sandokan, e la sua missione – ritrovare Malli, una giovane del suo villaggio, rapita dalla moglie del governatore per il suo talento di cantante e disegnatrice di tatuaggi – viene prima di tutto, e Jenny sarà lo strumento inconsapevole che gli permetterà di introdursi nella residenza dei Buxton.

Raju ha una fidanzata, Sita, che lo aspetta nel villaggio nel quale sono nati. Anche per lui, infiltrato come talpa nell’esercito anglo indiano, l’amore viene dopo la promessa fatta al padre di armare ogni uomo del loro villaggio per poi liberare l’India dagli inglesi.

C’è solo una cosa più importante dell’amore e della causa, un elemento che forse è la vera forza del film: l’amicizia tra i due protagonisti.

Quando si incontrano, Bhemm e Raju non conoscono l’uno la vera identità dell’altro, indossano una maschera. Per il secondo la maschera è addirittura doppia, perché se da un lato non può rivelarsi né all’amico né al suo popolo, dall’altro deve dimostrare di essere fedele agli inglesi. E per mantenere la sua copertura è costretto suo malgrado a fare del male a Bheem.

Ma una volta cadute tutte le maschere, entrambi mettono a rischio l’esito delle rispettive missioni per salvare l’uno la vita dell’altro, e combattere insieme contro gli inglesi. In una battaglia spettacolare in puro stile Tollywood. Il film si chiude con un’ultima danza e una canzone che celebrano l’India. Perché nonostante gli elementi riconoscibili da un pubblico occidentale, RRR è e resta un film indiano.

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica