San Valentino da innamorati... del cinema: la nostra playlist
12/02/2021

«City of stars
Are you shining just for me?»

La La Land, ma non solo: 14 canzoni memorabili per accompagnare nel modo migliore il giorno di San Valentino. Da Whitney Houston a Lady Gaga, passando per i Roxette, Ronan Keating ed Elton John: ecco la nostra playlist!

As Time Goes By - Casablanca (Michael Curtiz, 1942)



Struggente, irresistibile, con un finale che venne deciso soltanto all'ultimo minuto, è l'opera più importante che il “mestierante di gran classe” Michael Curtiz diresse nel corso della sua carriera. A renderla una pellicola immortale sono soprattutto i dialoghi («I problemi di tre piccole persone come noi non contano in questa immensa tragedia») e le note della memorabile As Time Goes By, suonata dal pianista Sam: ogni volta che si ripensa a quel motivetto non possono che tornare alla mente gli sguardi tra Humphrey Bogart e Ingrid Bergman, amanti impossibili in un mondo che non gli ha permesso di star insieme.

Moon River - Colazione da Tiffany (Blake Edwards, 1961)



Blake Edwards firma così l'opera che lo consacrerà: un gioiellino capace, soprattutto, di rendere Audrey Hepburn un'icona della storia del cinema, vera e propria calamita su cui converge ogni fotogramma della pellicola. Semplice, ma curatissimo nei dettagli, il film fa della linearità e della leggerezza i suoi assi nella manica, sapendo alternare toni e registri narrativi. Soldi, gioielli, amore, gatti, arte, New York: sono questi gli elementi giustapposti e miscelati sapientemente dal regista, che ci regala una pietra miliare (almeno nel suo genere) piacevole da vedere e rivedere a qualsiasi età. 

Take My Breath Away - Top Gun (Tony Sott, 1986)



Grazie a uno stile virtuosistico che dà il meglio di sé nelle spettacolari scene di volo e all'abilità di unire adeguatamente immagini e colonna sonora, la pellicola si è impressa indelebilmente nella mente di generazioni e generazioni di spettatori: il racconto di formazione di un ragazzo che deve prepararsi alla vita e alle sue difficoltà si intreccia alla love story e all'avventura, puntando su intrattenimento godibile e su una trama semplice e fin prevedibile. 

It Must Have Been Love - Pretty Woman (Garry Marshall, 1990)



La riproposizione in stile postmoderno di una fiaba a lieto fine colpisce nel segno e alcune sequenze risultano quasi irresistibili (Vivian che chiede aiuto al direttore d'albergo Barney Thompson, interpretato da Hector Elizondo, per imparare il galateo a tavola). Richard Gere, novello principe azzurro accessoriato di cravatta e limousine, è decisamente affascinante. Ralph Bellamy è James Morse, Laura San Giacomo è Kit De Luca. Colonna sonora di James Newton Howard, con alcune celebri hit internazionali (Oh, Pretty Woman di Roy Orbison, It Must Have Been Love dei Roxette) a fare da traino.

Unchained Melody - Ghost (Jerry Zucker, 1990) 



Commedia romantica a tinte fosche diretta da Jerry Zucker, al suo esordio in solitaria dietro la macchina da presa senza il fratello David. Pellicola che ha definitivamente consacrato Demi Moore, e che ha consentito anche a Whoopi Goldberg di aggiudicarsi una meritato Oscar come miglior attrice non protagonista (il film lo stesso anno si è aggiudicato anche la statuetta per la miglior sceneggiatura).

Everything I Do I Do It For You - Robin Hood - Principe dei ladri (Kevin Reynolds, 1991)



In un medioevo sporco e oscuro sono ambientate le avventure di Robin Hood, in una delle sue trasposizioni cinematografiche più filologicamente aderenti alla realtà dell'epoca e, contemporaneamente, improntate sull'azione tipicamente hollywoodiana. Se Costner è un Robin tutto muscoli e poco fascino (ben altro spessore drammaturgico aveva il Sean Connery di Robin e Marian di Richard Lester del 1976) è lo sceriffo di Nottingham il vero protagonista della pellicola: maligno, beffardo e preda dei più bassi istinti, è un villain riuscitissimo e fortemente caratterizzato.

A Whole New World - Aladdin (Ron Clements, John Musker, 1992)



La storia d'amore tra Aladdin e Jasmine, lontana da retoriche melense e svenevoli circostanze, risulta miracolosamente contemporanea: quando cantano Il mondo è mio (di Alan Menken e Tim Rice, premiata con l'Oscar come miglior canzone insieme alla colonna sonora di Menken) si ha la sensazione di trovarsi davanti due comuni teenager degli anni Novanta. Tra i personaggi di contorno, altrettanto riusciti sono la scimmietta Abu, il querulo pappagallo Jago e lo straordinario tappeto volante, muto e senza volto eppure capace di esprimere una vasta gamma di emozioni. Nella versione originale la malinconia e, parimenti, la dissacrante forza del Genio sono affidate al talento insuperabile di Robin Williams.

I Will Always Love You - Guardia del corpo (Mick Jackson, 1992)



Guardia del corpo è un film che convince soltanto per quanto riguarda il versante tecnico: regia discreta, una sceneggiatura ben scritta (anche se con qualche banalità) e attori ben calati nella parte. Quello che manca è il tocco di classe che serve, a un film così canonico, per diventare realmente appassionante. La Houston se la cava meglio di Costner, come sempre imbrigliato nel ruolo dell'uomo duro dallo sguardo di ghiaccio, ma animato da buoni valori. Una storia d'amore che ha lasciato il segno nel grande pubblico, grazie anche all'indimenticabile canzone I Will Always Love You.

Can You Feel The Love Tonight - Il re leone (Roger Allers, Rob Minkoff, 1994)



Divertito patchwork con echi di tragedie shakespeariane (Amleto, Riccardo III, Macbeth) e miti biblici, Il film vive delle impeccabili caratterizzazioni dei personaggi di contorno: Scar, lo zio mefistofelico e cicatrizzato che ammazza il fratello per ottenere il regno, le iene nevrotiche, il saggio scimmione Rafiki, il pennuto Zazu e soprattutto gli aiutanti Timon e Pumbaa, protagonisti del siparietto musicale Hakuna Matata, che ha generato uno spin-off televisivo e che tanta fortuna ha raccolto nel pubblico, sono la vera forza drammaturgica della pellicola. Due Oscar (alla colonna sonora di Hans Zimmer e alla canzone Can You Feel the Love Tonight di Elton John e Tim Rice).

My Heart Will Go On - Titanic
(James Cameron, 1997)



Tra sentimenti e critica sociale, dramma ed epica, Cameron riesce a dosare con attenzione i tanti ingredienti che ha a disposizione, curando ogni dettaglio (la rappresentazione d'epoca è impeccabile) e dando vita a una storia d'amore intensa e appassionante. Qualche passaggio retorico non può scalfire un prodotto tanto potente dal versante visivo quanto coinvolgente da quello narrativo: il risultato è un melodrammone d'altri tempi, ricco di sequenze emozionanti e impossibili da dimenticare.

When You Say Nothing At All - Notting Hill (Roger Michell, 1999)



Cosa succederebbe se una persona molto famosa intrecciasse una storia d'amore con un uomo normale in tutto e per tutto, per di più goffo e imbranato? L'anima e le ragioni del successo di Notting Hill sono tutte qui e il copione di Curtis è abilissimo nel declinare il cuore dell'operazione nella maniera più vivace e coinvolgente possibile, lavorando sul romanticismo insito nella vicenda e sulla chimica tra i due protagonisti, uno sbadato Hugh Grant e una luminosa Julia Roberts al massimo del loro fascino e all'apice delle rispettive carriere, ma anche su una sequela elementare ma ben congegnata di gag e dialoghi brillanti, situazioni paradossali e umorismo in salsa british.

Elephant Love Medley - Moulin Rouge! (Baz Luhrmann, 2001)



Moulin Rouge! è un musical eccessivo e barocco che invade gli occhi dello spettatore grazie alla magnificenza delle scene di ballo, in cui gli eleganti costumi e le colorate scenografie contribuiscono a restituire un'atmosfera smaccatamente sfarzosa. Interessante la scelta di proporre una reinterpretazione in chiave postmoderna di grandi successi pop (da David Bowie a Christina Aguilera, passando per Fatboy Slim e Beck) calati in un contesto evidentemente anacronistico. A tratti ridondante e in parte vittima di una scrittura poco fluida, è però un lungometraggio capace di trascinare e coinvolgere a dovere. Colonna sonora memorabile e due protagonisti che dimostrano (anche) notevoli doti canore. 

City of Stars - La La Land (Damien Chazelle, 2016)



La finzione ricerca l'artificio nella forma del sogno a occhi aperti, tra voli nel cielo stellato e graziose coreografie che hanno il pregio di non ricercare inutili orpelli barocchi, e la scansione delle stagioni segue la parabola esistenziale dei due protagonisti. Alla base c'è una love story d'antan, portata sullo schermo, con una grazia mai banale, dalla coppia Gosling-Stone, perfetti nei loro movimenti talvolta genuinamente impacciati ma sempre straordinariamente veri. Tutto scorre fluido nella cornice panoramica del CinemaScope, le emozioni palpitano, gli occhi si fanno inevitabilmente lucidi. E la gioia di vivere si tinge di amarezza. Un film che poggia sulla storia del cinema con delicato pudore, capace di trovare nel ritmo delle immagini un mezzo per aggiornare quanto visto sul grande schermo quando il Technicolor accendeva gli animi. 

Always Remember Us This Way - A Star Is Born
(Bradley Cooper, 2018)




Un dramma musicale di spiccato gusto pop che trova i suoi momenti migliori nella prima parte, quando le esibizioni dei due protagonisti restituiscono il giusto ritmo al film, con le canzoni che coinvolgono a dovere lo spettatore. Quando la vicenda assume toni meno spensierati, la scrittura si fa sempre più incerta, perdendo completamente il focus sia sulla storia d'amore tormentata che vivono i due personaggi principali, sia sulla parabola autodistruttiva di Maine. Un intrattenimento comunque godibile, che riesce a emozionare senza troppo compiacimento anche quando la storia procede su canali ampiamente consolidati.


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