Alzi la mano chi, guardando Titanic, non ha mai nemmeno per un istante desiderato ardentemente che Rose/Kate Winslet si scansi un pochino, sulla porta-relitto appena scampata al naufragio tremendo, per fare spazio al povero Jack/Leonardo DiCaprio, evitandogli di schiattare congelato come un merluzzo. Ebbene, l’autrice di questa piccola raccolta di racconti non solo lo ha desiderato, ma ha fatto in modo che accadesse, esaudendo il sogno di milioni di spettatori (va bene: spettatrici). Con un happy ending? Non proprio. Però, se Rose gli facesse spazio, è sicuro che Jack si salverebbe. Almeno in questo libro.
Con il Fotogramma #6 Se Rose gli facesse spazio, Jack si salverebbe? Finali alternativi di grandi film firmato da Hilary Tiscione, la collana Bietti Fotogrammi – dopo ricognizioni di ogni tipo sui grandi personaggi della storia del cinema e un’intervista a un giovane montatore di talento – si arricchisce di una chicca eccentrica: una raccolta di racconti cinematografici che giocano al gioco più divertente della storia dell’uomo, il gioco del se, delle Sliding Doors che danno il titolo a un film e che sono alla base di ogni narrazione e, in fondo, della vita di tutti noi. Cosa succederebbe se quel tale personaggio morisse, quell’altro non si innamorasse, la pallina andasse in buca, quel giorno fosse piovuto…?
Hilary Tiscione (Genova, 1987) vive a Milano e lavora presso l’Università IULM. Laureata in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica, diplomata al Master in Arti del Racconto, terminato con uno stage presso Bompiani, scrive per 8 e mezzo e ha collaborato alla produzione di un docufilm con Pupi Avati e Gianni Canova.
Suoi racconti sono apparsi sulle riviste letterarie online Nazione Indiana, Il Primo Amore, minima&moralia. È in corso di pubblicazione il suo primo romanzo, Liquefatto.