TIC TAC il cortometraggio che infrange il confine tra realtà e sogno
03/11/2025

Una esperienza onirica di 25 minuti pronta a scatenare dibattiti

nei festival di tutto il mondo

Immaginate di rivivere lo stesso istante, ancora e ancora, mentre ogni battito di un orologio svela un segreto sepolto. TIC TAC è questo: un viaggio sensoriale che trascina lo spettatore in un loop di emozioni, tensione e riflessione.

Civitanova Marche, 11 giugno 2025 – TIC TAC, un cortometraggio narrativo della durata di 25 minuti, scritto, diretto e prodotto dal ventiquattrenne regista Emilio Mercanti, conclude la sua fase creativa e si prepara a emergere nel panorama festivaliero internazionale. Il progetto, realizzato con il sostegno del crowdfunding e il supporto della giovane troupe indipendente Linfa Crowd, fonde estetica autoriale, drammaturgia surreale e un linguaggio di cinema esistenziale influenzato dall’arte contemporanea.

Phil, impiegato solitario e metodico, scopre di essere prigioniero di un loop temporale: ogni “tic” dell’orologio lo riporta al medesimo istante fatale, avvicinandolo a un dolore inesplorato.

 Al suo fianco:

Mary, compagna eterea e contraddittoria: presenza salvifica ma inafferrabile.

Daemon, incarnazione oscura della sua coscienza: voce dell’angoscia mai confessata.

In un crescendo di immagini sospese fra vita e allucinazione, Phil dovrà affrontare i propri demoni interiori per spezzare il ritmo ipnotico del tempo.

Sinossi estesa: Phil è un impiegato metodico e solitario, condannato a ripetere una stessa, opprimente giornata all’infinito. Ogni “tic” dell’orologio segna il ritorno allo stesso istante cruciale, come un meccanismo inceppato in cui le sue azioni non riescono mai a cambiare il corso degli eventi. In questo loop ossessivo, Phil si confronta con due presenze emblematiche: Mary, la sua compagna, figura al contempo dolce e sfuggente, incarnazione di un affetto che sembra sempre sfumare al risveglio; e il Daemon, manifestazione oscura dei suoi rimpianti e delle sue paure più nascoste.

Mentre il curioso equilibrio tra realtà e allucinazione si fa sempre più instabile, Phil scopre che dietro il ripetersi della sua routine si cela un segreto doloroso, una verità rimossa che reclama di essere affrontata. Il cortometraggio si snoda in un crescendo di tensione visiva e musicale, alternando momenti di sospensione onirica a illuminanti sconvolgimenti emotivi.

TIC TAC è un viaggio sensoriale attraverso l’ansia della ripetizione, l’illusione della libertà e il peso delle verità non dette: un’esperienza cinematografica che sfida lo spettatore a riflettere sul significato del tempo e sulla necessità di guardarsi dentro per spezzare ogni ciclo autolesionistico.

“TIC TAC esplora l’ansia della ripetizione e il peso delle verità non dette, in un’incalzante partitura visiva e sonora.”

Visione autoriale & stile

Durata: 25 minuti

Approccio: sperimentale e immersione totale

Location: set interni costruiti ad hoc, per enfatizzare claustrofobia e straniamento

Estetica: costumi, scenografia e fotografia al servizio di un mondo simbolico

Tono: tra cinema esistenziale e arte contemporanea

Cast principale

Riccardo Andreucci – Phil

Linda Campana – Mary

Simone Riccioni – Daemon

Con montaggio e post-produzione alle spalle, TIC TAC punta alle platee più influenti:

Cannes – Cannes Court Métrage

Clermont-Ferrand International Short Film Festival

Berlinale Shorts

Sundance Film Festival – Short Film Program

Palm Springs Int’l ShortFest

LA Shorts Int’l Film Festival

Torino Film Festival

“Vogliamo che TIC TAC non resti nascosto: la sua forza visiva e narrativa merita di accendere conversazioni nel circuito short film.”

Produzione indipendente

Frutto di un crowdfunding partecipato e di una crew giovane e affiatata di Linfa Crowd, il cortometraggio nasce dall’incontro tra passione autoriale e spirito di squadra. Senza compromessi, TIC TAC è il biglietto da visita di un giovane autore che punta in alto.

Dichiarazioni del regista (articolo da WildFilmMaker)

«Sono cresciuto sulla costa delle Marche, in una famiglia di artigiani e pescatori... la mia prima volta al cinema, a cinque anni, mi ha terrorizzato, ma ho capito che il cinema poteva comunicare emozioni positive e negative – e volevo imparare a farlo»

«TIC TAC è un cortometraggio sperimentale che tratta il deterioramento della comunicazione all’interno di una coppia, e in ultima analisi la paura della genitorialità. Credo che sia un argomento che riguarda profondamente le generazioni più giovani, nella nostra “società liquida”»

«Il mio primo film muto, Believe In You, era un lavoro essenziale, ma con TIC TAC ho voluto avvicinarmi a una narrazione più complessa, che unisse sperimentazione visiva e riflessioni personali»


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