Nessun uomo è un'isola, completo in se stesso;
Ogni uomo è una parte del tutto.
(John Donne)
Che ambienti le sue storie nel XXI secolo, nel XVII o nel IX, Tomm Moore parte sempre da un presupposto: gli esseri umani non sono fatti per sopravvivere da soli.

Spesso Moore comincia le proprie storie con personaggi adulti che vivono in luoghi e condizioni che li forzano alla solitudine. Così, circondati dal vuoto, questi uomini rischiano di smarrirsi. Il regista, però, tende un'àncora alle sue "creature" per salvarle dall'isolamento: le relazioni, nello specifico quelle familiari e, soprattutto, quelle con i bambini.
Negli universi creati dalla mente e dalla mano di Moore, infatti, qualsiasi possibilità di salvezza è custodita dai bambini e dalla loro capacità di credere a eventi fantastici, diametralmente opposta allo scetticismo che, invece, contraddistingue gli adulti.
Così, adattando e adottando come colonne portanti il folklore e la storia irlandesi, Moore crea dei racconti di formazione che si sviluppano su due binari paralleli: a crescere e a imparare non sono mai soltanto i giovani protagonisti ma anche le loro controparti adulte (i genitori, gli zii, i parenti) che ritrovano un pizzico di infantilità e di leggerezza.


E quale cifra stilistica sceglie il regista per mettere in scena le sue avventure? I mondi disegnati da Moore possono assumere tratti dolci o spigolosi e ispirarsi a forme artistiche incredibilmente variegate: dai ricami dorati, che ricordano la miniatura ma anche i lavori di Gustav Klimt, alla tripartizione dello schermo, diretto rimando ai trittici delle pale d'altare di tradizione religiosa.
La cura e la passione di Moore scaturiscono da ogni singolo fotogramma e non possono che incantare lo spettatore.


Con un occhio di riguardo per la figura del cerchio, accogliente, morbido, materno, Moore dà nuova linfa a un tipo di animazione (quella disegnata a mano, in 2D) in via d'estinzione e dona a spettatori di ogni età e provenienza opere ricche, curate, stratificate e meravigliose, capaci di riempire, grazie ai loro dettagli e ai loro valori, gli occhi e il cuore.



Francesca Sala