Annunciatala line-up del prossimo Toronto International Film Festival, l’importante rassegna canadese che quest’anno avrà luogo dall’8 al 18 settembre. Come sempre ricchissimo il programma ufficiale, complice la solita, bulimica varietà di titoli, star e grosse produzioni hollywoodiane che da un po’ di tempo a questa parte hanno fatto del Festival di Toronto una delle kermesse cinematografiche più in vista del pianeta, in grado di smuovere e far proprie fette ampissime di mercato e di catalizzare al suo interno alcuni dei film più importanti e attesi dell’intera annata. Un contenitore eclettico ed elastico, glamour e onnivoro, in continua e costante espansione.
Film d’apertura sarà The Magnificent Seven di Antoine Fuqua con Denzel Washington, remake del capolavoro di John Sturges, uno dei western più celebri della storia del cinema. La collocazione in qualità di opening film annunciata da Toronto, peraltro in World Première, lo esclude automaticamente dai giochi per un’ipotetica ma a questo punto non più possibile prima mondiale a Venezia, dove qualcuno aveva pronosticato una possibile inclusione del film di Fuqua fuori concorso.
Tra le tante numerosissime anteprime figurano: LBJ, il film di Rob Reiner con Woody Harrelson nei panni del presidente Usa Lyndon B. Johnson, in prima mondiale; l’atteso Snowden, discusso e già controverso lavoro di Oliver Stone sull’informatico americano Edward Snowden, interpretato da Joseph Gordon-Levitt, anch’esso in prima mondiale; il nuovo film dello stilista Tom Ford, Nocturnal Animals, con nel cast Jake Gyllenhaal e Amy Adams, che passerà però in première nordamericana, dato che di fatto ne conferma sottobanco la presenza a Venezia; il nuovo film del regista di Whiplash Damien Chazelle, La La Land, con protagonisti Ryan Gosling ed Emma Stone e già annunciato come film d’apertura proprio della prossima Mostra del Cinema di Venezia.
E ancora: la World Première di American Pastoral, adattamento firmato Ewan McGregor del romanzo capolavoro di Philip Roth Pastorale americana; il nuovo film di finzione di Werner Herzog, Salt & Fire (anteprima nordamericana), con Gael Garcia Bernal e Michael Shannon, incentrato su una catastrofe ecologica in Sudamerica; il dramma fantascientifico di Denis Villeneuve, Arrival (prima canadese, con Venezia anche in questo caso alla finestra), con Amy Adams nei panni di una linguista incaricata di decrittare il linguaggio e le intenzioni degli alieni appena sbarcati sulla terra; la nuova fatica di François Ozon, Frantz, anch’essa data in predicato per il Lido; Lion di Garth Davis, con Nicole Kidman e Rooney Mara.
Presente anche un nutrito gruppo di opere già presentate in alcuni dei maggiori e più prestigiosi festival europei, dei quali Toronto raccoglie e ripropone alcune costole per il pubblico nordamericano, optando ovviamente per il meglio: dello scorso Festival di Berlino ci saranno, ad esempio, L’Avenir di Mia Hansen-Løve e La comune di Thomas Vinterberg, ma altrettanto cospicua sarà, manco a dirlo, la pattuglia di pellicole provenienti direttamente dall’ultimo Festival di Cannes, tra le quali spiccano Paterson di Jim Jarmusch, American Honey di Andrea Arnold, Elle di Paul Verhoeven, The Handmaiden di Park Chan-wook, The Salesman di Asghar Farhadi, Neruda di Pablo Larraín e Toni Erdmann di Maren Ade.
Non trascurabile neppure la presenza di due film già presentati allo scorso Sundance Film Festival, Manchester By The Sea di Kenneth Lonergan e The Birth of a Nation di Nate Parker, che potranno trarre da Toronto la giusta, ulteriore dose di visibilità per sfondare presumibilmente ai prossimi Oscar, dove entrambi sono ritenuti da molti dei cavalli su cui puntare. In particolare il secondo, passato trionfalmente lo scorso gennaio in quel di Park City.
Tra le altre chicche disseminate nel programma anche due film musicali, nella fattispecie The Rolling Stones Olé Olé Olé! : A Trip Across Latin America di Paul Dugdale, documentario dedicato alla leggendaria rock band e ai suoi live in Sudamerica, e JT + The Tennessee Kids di Jonathan Demme, che vede il regista de Il silenzio degli innocenti, piuttosto avvezzo al documentario musicale, genere del quale in passato ha fornito valevoli e memorabili esempi, alle prese col terzo tour mondiale di Justin Timberlake.
A chiudere le danze sarà The Edge of Seventeen di Kelly Fremon Craig, mentre non c’è prevedibilmente traccia nel programma di Toronto di film più marcatamente autoriali come The Beautiful Days of Aranjuez di Wim Wenders, Weightless di Terrence Malick, On the Milky Road di Emir Kusturiça e The Lost City of Z di James Gray, che potrebbero dunque trovare posto agevolmente, qualora fossero già pronti, nel cartellone di Venezia 73, kermesse che, lo ricordiamo, chiude i battenti solo due giorni dopo l’inizio di Toronto.
Di seguito la line-up completa dei titoli del prossimo Toronto International Film Festival.
SERATA D’APERTURA
– I Magnifici Sette di Antoine Fuqua
SERATA DI CHIUSURA
– The Edge of Seventeen di Kelly Fremon Craig
GALAS
– Arrival di Denis Villeneuve
– Deepwater Horizon di Peter Berg
– The Headhunter’s Calling di Mark Williams
– The Journey is the Destination di Bronwen Hughes
– JT + The Tennessee Kids di Jonathan Demme
– LBJ di Rob Reiner
– Lion di Garth Davis
– Loving di Jeff Nichols
– A Monster Calls di J.A. Bayona
– Planetarium di Rebecca Zlotowski
– Queen of Katwe di Mira Nair
– The Rolling Stones Olé Olé Olé! : A Trip Across Latin America di Paul Dugdale
– The Secret Scripture di Jim Sheridan
– Snowden di Oliver Stone
– Strange Weather di Katherine Dieckmann
– Their Finest di Lone Scherfig
– A United Kingdom di Amma Asante
SPECIAL PRESENTATIONS
– The Age of Shadows (Miljeong) di Kim Jee woon
– All I See Is You di Marc Forster
– American Honey di Andrea Arnold
– American Pastoral di Ewan McGregor
– Asura: The City of Madness di Kim Sung-soo
– Barakah Meets Barakah (Barakah yoqabil Barakah) di Mahmoud Sabbagh
– Barry di Vikram Gandhi
– Birth of the Dragon di George Nolf
– The Birth of a Nation di Nate Parker
– Bleed for This di Ben Younger
– Blue Jay di Alex Lehmann
– Brimstone di Martin Koolhoven
– Brotherhood di Noel Clarke
– Carrie Pilby di Susan Johnson
– Catfight di Onur Tukel
– City of Tiny Lights di Pete Travis
– The Commune (Kollektivet) di Thomas Vinterberg
– Daguerrotype (Le Secret de la chambre noire) di Kiyoshi Kurosawa
– A Death in the Gunj di Konkona Sensharma
– Denial di Mick Jackson
– Elle di Paul Verhoeven
– Foreign Body (Jassad Gharib, Corps Etranger) di Raja Amari
– Frantz di François Ozon
– The Handmaiden (Agassi) di Park Chan-wook
– Harmonium (Fuchi ni tatsu) di Kôji Fukada
– I Am Not Madame Bovary di Feng Xiaogang
– The Journey di Nick Hamm
– King of the Dancehall di Nick Cannon
– La La Land di Damien Chazelle
– The Limehouse Golem di Juan Carlos Medina
– Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan
– Maudie di Aisling Walsh
– Neruda di Pablo Larraín
– Nocturnal Animals di Tom Ford
– The Oath di Baltasar Kormákur
– Orphan (Orpheline) di Arnaud des Pallières
– Paris Can Wait di Eleanor Coppola
– Paterson di Jim Jarmusch
– The Salesman di Asghar Farhadi
– Salt and Fire di Werner Herzog
– Sing di Garth Jennings
– Souvenir di Bavo Defurne
– Things to Come (L’Avenir) di Mia Hansen-Løve
– Toni Erdmann di Maren Ade
– Trespass Against Us di Adam Smith
– Una di Benedict Andrews
– Unless di Alan Gilsenan
– The Wasted Times (Luo Man Di Ke Xiao Wang Shi) di Cheng Er