TSFF 2025: Al via la 36ª edizione del Trieste Film Festival, che celebra il cinema dell’Europa centro-orientale
17/01/2025
Dal 16 al 24 gennaio 2025, Trieste si trasforma nuovamente nella capitale italiana del cinema dell’Europa centro-orientale con la 36ª edizione del Trieste Film Festival. L’evento, organizzato da Alpe Adria Cinema e guidato dalla direttrice artistica Nicoletta Romeo, conferma la sua posizione di riferimento per cinefili, registi e critici grazie a una ricca selezione di opere che esplorano i confini culturali e artistici di questa affascinante area geografica.
Quest’anno il festival si snoda attraverso tre storiche location: il Politeama Rossetti, il Cinema Ambasciatori e il Teatro Miela, che accoglieranno un ventaglio di opere in concorso e fuori concorso, retrospettive, documentari e proiezioni speciali. Fra le sezioni più attese figurano "Wild Roses", dedicata alle opere realizzate da registe serbe, e “Visioni Queer”, che celebra la diversità con racconti di identità e trasformazione. Un’edizione dedicata all’inclusività, come confermato dalla sezione “INCinema”, che offre proiezioni con sottotitoli per persone sorde e ipoacustiche e audiodescrizione per persone cieche ipovedenti. Non mancano discorsi che riflettono sul passato del continente con la retrospettiva "1945: La guerra è finita? Traumi, rovine, ricostruzione" e il tributo a figure iconiche del passato, come il film restaurato The Perl of the Ruins (1921) di Giovanni Vitrotti.
Tra i titoli più attesi, spicca il film d’apertura Wishing on a Star di Péter Kerekes, proiettato giovedì 16 gennaio al Teatro Miela: un’opera che esplora il desiderio di trasformazione personale attraverso il viaggio simbolico che un’astrologa napoletana compie assieme ai suoi clienti nel giorno del loro compleanno. Crossing di Levan Akin chiuderà il festival, intrecciando tematiche familiari e diritti civili sullo sfondo di una Istanbul labirintica.
Anche in questa edizione continua l’approfondimento, tramite una sezione dedicata, di uno dei registi più prolifici dell’Europa centro orientale: il rumeno Radu Jude, la cui maggior parte delle opere sono state presentate al TSFF nel corso degli anni. Quest’anno focus sulle ultime due opere dell’autore che, dopo il successo di critica di Do Not Expect Too Much from the End of the World (2023), nel 2024 ha realizzato Eight Postcards from Utopia e Sleep #2, due documentari sperimentali che offrono rispettivamente una riflessione sulla Romania post rivoluzione e un omaggio a Andy Warhole al suo Sleep (1964).
Anche i concorsi offrono diversi titoli interessanti: da Toxic di Saulė Bliuvaité, una riflessione sulla speranza in contesti desolati, a The Shameless di Konstantin Bojanov, che affronta temi di giustizia e desiderio in una comunità marginalizzata dell’India settentrionale. Il concorso documentari include lavori straordinari come Pociągi di Maciej J. Drygas, che intreccia materiali d’archivio per raccontare il XX secolo, e Alice On & Off di Isabela Tent, un racconto intimo girato nell’arco di dieci anni.
Il festival offre anche un'ampia gamma di eventi collaterali, dalle masterclass ai panel sulle dinamiche del cinema contemporaneo. La presenza di ospiti, tra cui registi e interpreti dei film presentati, arricchisce l’esperienza, offrendo al pubblico l’opportunità di dialogare direttamente con i protagonisti del cinema europeo.
Grande attenzione è dedicata ai giovani e alla comunità locale. L'accredito "Young" consente agli under 30 di accedere a tutte le proiezioni per soli 15 euro, mentre laboratori e iniziative per i più piccoli fanno del TSFF un evento per tutte le età.
Con un programma ricco e diversificato, il Trieste Film Festival si conferma un appuntamento imperdibile per scoprire le voci più interessanti del cinema europeo. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, sarà possibile seguire la 36ª edizione del TSFF qui su longtake.
A cura di Romeo Gjokaj
Quest’anno il festival si snoda attraverso tre storiche location: il Politeama Rossetti, il Cinema Ambasciatori e il Teatro Miela, che accoglieranno un ventaglio di opere in concorso e fuori concorso, retrospettive, documentari e proiezioni speciali. Fra le sezioni più attese figurano "Wild Roses", dedicata alle opere realizzate da registe serbe, e “Visioni Queer”, che celebra la diversità con racconti di identità e trasformazione. Un’edizione dedicata all’inclusività, come confermato dalla sezione “INCinema”, che offre proiezioni con sottotitoli per persone sorde e ipoacustiche e audiodescrizione per persone cieche ipovedenti. Non mancano discorsi che riflettono sul passato del continente con la retrospettiva "1945: La guerra è finita? Traumi, rovine, ricostruzione" e il tributo a figure iconiche del passato, come il film restaurato The Perl of the Ruins (1921) di Giovanni Vitrotti.
Tra i titoli più attesi, spicca il film d’apertura Wishing on a Star di Péter Kerekes, proiettato giovedì 16 gennaio al Teatro Miela: un’opera che esplora il desiderio di trasformazione personale attraverso il viaggio simbolico che un’astrologa napoletana compie assieme ai suoi clienti nel giorno del loro compleanno. Crossing di Levan Akin chiuderà il festival, intrecciando tematiche familiari e diritti civili sullo sfondo di una Istanbul labirintica.
Anche in questa edizione continua l’approfondimento, tramite una sezione dedicata, di uno dei registi più prolifici dell’Europa centro orientale: il rumeno Radu Jude, la cui maggior parte delle opere sono state presentate al TSFF nel corso degli anni. Quest’anno focus sulle ultime due opere dell’autore che, dopo il successo di critica di Do Not Expect Too Much from the End of the World (2023), nel 2024 ha realizzato Eight Postcards from Utopia e Sleep #2, due documentari sperimentali che offrono rispettivamente una riflessione sulla Romania post rivoluzione e un omaggio a Andy Warhole al suo Sleep (1964).
Anche i concorsi offrono diversi titoli interessanti: da Toxic di Saulė Bliuvaité, una riflessione sulla speranza in contesti desolati, a The Shameless di Konstantin Bojanov, che affronta temi di giustizia e desiderio in una comunità marginalizzata dell’India settentrionale. Il concorso documentari include lavori straordinari come Pociągi di Maciej J. Drygas, che intreccia materiali d’archivio per raccontare il XX secolo, e Alice On & Off di Isabela Tent, un racconto intimo girato nell’arco di dieci anni.
Il festival offre anche un'ampia gamma di eventi collaterali, dalle masterclass ai panel sulle dinamiche del cinema contemporaneo. La presenza di ospiti, tra cui registi e interpreti dei film presentati, arricchisce l’esperienza, offrendo al pubblico l’opportunità di dialogare direttamente con i protagonisti del cinema europeo.
Grande attenzione è dedicata ai giovani e alla comunità locale. L'accredito "Young" consente agli under 30 di accedere a tutte le proiezioni per soli 15 euro, mentre laboratori e iniziative per i più piccoli fanno del TSFF un evento per tutte le età.
Con un programma ricco e diversificato, il Trieste Film Festival si conferma un appuntamento imperdibile per scoprire le voci più interessanti del cinema europeo. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, sarà possibile seguire la 36ª edizione del TSFF qui su longtake.
A cura di Romeo Gjokaj