TSFF 2025: La famiglia è il tema principale dei lungometraggi in concorso della 36° edizione del Trieste Film Festival
25/01/2025
Lunedì 20 gennaio, dopo le prime quattro giornate dedicate alle sezioni “Wild Roses” e “Visioni Queer”, oltre che a eventi speciali e workshop, la 36° edizione del Trieste Film Festival inaugura l’inizio dei concorsi con una cerimonia d’apertura in grande stile. Si parte con la proiezione di The Perl of the Ruins, cortometraggio di Giovanni Vitrotti girato a Trieste nel 1921, recentemente riscoperto dalla Cineteca del Friuli e proiettato con l’accompagnamento musicale del pianista Andrej Goricar. In seguito sono stati assegnati due premi relativi al 2024 dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani: Il Film della Critica 2024 per il miglior film internazionale a La zona d’interesse di Jonathan Glazer, mentre il Miglior film italiano 2024 è Vermiglio di Maura Delpero.

Dopo la premiazione è stato proiettato il film fuori concorso Sterben (Lo spartito della vita) di Matthias Glasner, presentato in anteprima alla Berlinale 2024 dove aveva vinto l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura. Il film racconta le tragiche vite dei membri di una famiglia tedesca, esplorandone la sofferenza e trattando temi come l’aborto, il suicidio, le dipendenze, la depressione e la morte, andando a comporre un viaggio esistenziale di ispirazione bergmaniana della durata di più di tre ore. La scelta di inaugurare i concorsi con un film del genere rappresenta una dichiarazione d’intenti su quello che sarà il Leitmotiv dei lungometraggi in concorso di questa edizione, incentrata proprio sulla complessità dei rapporti familiari.


Mord (Our Lovely Pig Slaughter), di Adam Martinec, pone al centro del racconto i membri di una numerosa famiglia ceca riunitasi per la tradizionale festa che ruota intorno all’uccisione di un maiale, pretesto ideale per mostrare diversi conflitti tra i diversi personaggi. La coralità delle situazioni che vengono a crearsi offre uno spaccato di vita quotidiana in tutta la sua naturalezza, avvalendosi di soli quattro attori professionisti per il cast e lasciando ampio spazio all’improvvisazione, senza l’utilizzo di un copione rigido. È evidente l’intenzione del regista di portare sé stesso e i suoi ricordi all’interno del film, che infatti affida a suo padre il ruolo del protagonista.

Due film dal tono decisamente più amaro sono Kreas (Meat) e Trei kilometri pâna la capâtul lumii (Three Kilometres to the End of the World), rispettivamente del greco Dimitris Nakos e del rumeno Emanuel Pârvu, due opere legate dalla presenza di figure genitoriali psicologicamente e fisicamente violente e dal ritratto disilluso delle autorità che emerge dai contesti rappresentati.

Family Therapy della slovena Sonja Prosenc ci porta invece in un’apparente famiglia perfetta composta da un padre pseudo-intellettuale, una madre insofferente e iper-protettiva, la figlia malata e il neo-acquisito figliastro arrivato dalla Francia. Una riflessione sulla noncuranza, sulle “persone che non si fermano”, come dice la regista stessa ricordando un evento della sua infanzia, quando vide un’auto in fiamme sul ciglio della strada mentre le altre macchine continuavano a sfrecciare, ignorando la famiglia rimasta a piedi e in cerca d’aiuto.

Ambientato in India, The Shameless del bulgaro Konstantin Bojanov ruota intorno alla relazione omosessuale che nasce dall’incontro di una prostituta e una giovane ragazza e delle tragiche conseguenze che si scateneranno nelle loro vite. Il film utilizza i meccanismi patriarcali insiti nella società indiana per parlare del tema universale della oggettificazione del corpo femminile, a cui nessuna delle due protagoniste può sfuggire.

Il polacco Damian Kocur realizza Under the Volcano con l’intento di raccontare la guerra in Ucraina senza mai però mostrarla. Una famiglia in vacanza al momento dello scoppio del conflitto si ritrova impossibilitata a tornare a casa e trascorre così i giorni successivi in preda al terrore, mentre le persone intorno a loro non sembrano curarsi affatto della situazione. Così, soli in un mondo estraneo al loro dolore, finiscono per chiudersi in sè stessi, sprofondando sempre più nello sconforto.

La 36° edizione del Trieste Film Festival è giunta al termine e a breve potrete scoprire tutti i vincitori dei concorsi qui su longtake!

A cura di Romeo Gjokaj
 

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica