Un barlume di umanità e resistenza dentro la geometria del male
08/12/2025

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo contributo dedicato a La zona d'interesse. 


Rudolf vive con la moglie Hedwig e i loro cinque figli piccoli in una bella casa con giardino, piscina e una grande serra; la loro vita scorre in apparente armonia e normalità, tra pranzi in famiglia, compleanni e gite sul vicino fiume. La cosa sconvolgente è che Rudolf Höss non è un uomo qualunque, ma colui che ha progettato, realizzato e diretto con agghiacciante efficienza il campo di concentramento di Auschwitz. Ancora più agghiacciante: la casa in cui la famiglia abita si trova a ridosso del muro di cinta del campo. Ancora più sconvolgente: quando il comandante viene trasferito è la moglie a voler restare in quella casa, perché “viviamo come abbiamo sempre sognato”.

Tutto l’orrore rimane fuori campo: lo spettatore, che sa cosa c’è oltre il muro, continua a vedere immagini rassicuranti e quotidiane della famiglia, ma sente dai suoni incessanti (urla strazianti, spari, mitragliate, latrati di cani, stridore metallico, sirene) che qualcosa di terribile avviene lì dentro.

In contrasto a questa apparente normalità, il film inserisce alcune brevi sequenze notturne in bianco e nero dai contorni indefiniti: due all’inizio, una più estesa verso metà. In queste scene, sembra che una giovane donna lasci del cibo, mele e altri frutti, nei luoghi di lavoro dei prigionieri e trova anche un “regalo”, probabilmente una saponetta intagliata. Dai titoli di coda apprendiamo che quella figura si ispira a una persona reale, una ragazza polacca, Aleksandra Bystrom Kolodzieczyk (1927-2016).

Dal punto di vista tecnico, come spiega il direttore della fotografia Łukasz Żal, quelle sequenze sono girate con una camera termica a visione notturna (attrezzature militari adattate per uso cinematografico). Nel resto del film invece si usa solo luce naturale / ambientale, senza artifici cinematografici, con un approccio quasi documentaristico.

Queste immagini, isolate e contrastanti rispetto al resto dell'opera, assumono un forte valore espressivo e simbolico. La visione termica capovolge la normalità del film, rivelando come un barlume di umanità e resistenza sia possibile. Il contrasto visivo rafforza l’idea di una memoria dell’orrore e di una complicità silenziosa manifestata con un piccolo gesto di solidarietà.

Possiamo ora provare ad azzardare un parallelo con “Under the Skin”(2013) il film precedente di Jonathan Glazer: lì, una donna misteriosa e affascinante, in realtà un’aliena con sembianze umane, percorre le strade della Scozia con un furgone, seduce uomini soli e li conduce in un appartamento fatiscente e poi in una stanza buia dove gli uomini si ritrovano immersi in un fluido nero, inquietante ed angosciante, in cui scompaiono gradualmente. Gran parte del film mantiene un tono asciutto e realistico, sembra quasi di essere in una pellicola di Ken Loach, ma all’improvviso, attraverso poche inquadrature surreali e disturbanti, lo stile cambia: le immagini diventano sospese tra sogno e incubo e proiettano l’orrore in una dimensione altra che turba profondamente lo spettatore.

Naturalmente, questo parallelismo va inteso solo come suggestione visiva, non come equiparazione tra due opere profondamente diverse. Se da un lato “Under the Skin” racconta un orrore alieno, metafisico e simbolico, una costruzione cinematografica pura, dall’altro “La zona d’interesse” affronta un orrore concreto, storico e morale: mescolare i due livelli senza chiarezza rischia di banalizzare la gravità della tragedia. Ma questo confronto tra due film così lontani serve soprattutto come invito a riflettere su come un regista possa usare il linguaggio cinematografico, la luce, le ombre, lo sguardo, i suoni, il montaggio, per cambiare radicalmente, nel giro di pochi secondi, la percezione dello spettatore, costringendolo a porsi degli interrogativi.


Alessandro B.

Corsi

Sei un appassionato di cinema?
Non perderti i nostri corsi lorem ipsum dolor


Sei un’azienda, un museo o una scuola?
Abbiamo studiato per te lorem ipsum dolor

Con il tuo account puoi:

Votare i tuoi film preferiti

Commentare i film

Proporre una recensione

Acquistare i nostri corsi

Guardare i webinar gratuiti

Personalizzare la tua navigazione

Filtri - Cerca un Film

Attori
Registi
Genere
Paese
Anno
Cancella
Applica