Visions du Réel: la 53ª edizione celebrerà il cinema di Marco Bellocchio
18/01/2022
Visions du Réel celebrerà il regista, sceneggiatore e produttore italiano Marco Bellocchio assegnandogli il Premio d'Onore del Festival. L'omaggio vedrà una masterclass e una retrospettiva, oltre alla proiezione del suo ultimo capolavoro Marx può aspettare, ancora inedito in Svizzera. Il premio sarà assegnato durante la 53ª edizione del Festival che si svolgerà a Nyon dal 7 al 17 aprile 2022.
Regista politico, impegnato e antifascista, Bellocchio ha costantemente messo in discussione la violenza nelle istituzioni, in particolare parlando della famiglia con il suo primo film La Cina è vicina (1967), della Chiesa con Nel nome del padre (1971) e L'ora di religione: il sorriso di mia madre (2002), dell'esercito con Marcia trionfale (1976) o della salute con il suo documentario Matti da slegare (1974, co-diretto con Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli). Nella sua carriera ha indagato anche la storia italiano soprattutto con Buongiorno, notte, 2003, sul rapimento del politico Aldo Moro da parte di militanti delle Brigate Rosse, e con Vincere, 2009, che racconta la storia dell'amante nascosta di Mussolini.
“Marco Bellocchio esercita un'impressionante libertà e modernità per combinare registri di immagini e generi, muovendosi tra finzione e documentario, tra intimo e collettivo. Siamo estremamente felici e lieti di rendere omaggio a un indiscusso maestro del cinema contemporaneo, nonché a un corpus di opere che, sin dai primi film, ha dimostrato una modernità abbagliante, ed è minaccioso, sovversivo e audace, formidabile eclettico" ha dichiarato Emilie Bujès, Direttrice Artistica di Visions du Réel.
Il Festival presenterà una retrospettiva di una decina di titoli, che permetterà al pubblico di scoprire alcuni dei film più significativi del regista, oltre al suo ultimo lavoro Marx può aspettare. Creato nel 2014, il Premio d'Onore ha riconosciuto il lavoro di grandissimi registi del nostro tempo: da Emmanuel Carrère nel 2021 e Claire Denis nel 2020 a Werner Herzog per la 50ª edizione del Festival (nel 2019), per non parlare di Claire Simon, Peter Greenaway, Alain Cavalier, Barbet Schroeder o Richard Dindo.
Regista politico, impegnato e antifascista, Bellocchio ha costantemente messo in discussione la violenza nelle istituzioni, in particolare parlando della famiglia con il suo primo film La Cina è vicina (1967), della Chiesa con Nel nome del padre (1971) e L'ora di religione: il sorriso di mia madre (2002), dell'esercito con Marcia trionfale (1976) o della salute con il suo documentario Matti da slegare (1974, co-diretto con Silvano Agosti, Sandro Petraglia e Stefano Rulli). Nella sua carriera ha indagato anche la storia italiano soprattutto con Buongiorno, notte, 2003, sul rapimento del politico Aldo Moro da parte di militanti delle Brigate Rosse, e con Vincere, 2009, che racconta la storia dell'amante nascosta di Mussolini.
“Marco Bellocchio esercita un'impressionante libertà e modernità per combinare registri di immagini e generi, muovendosi tra finzione e documentario, tra intimo e collettivo. Siamo estremamente felici e lieti di rendere omaggio a un indiscusso maestro del cinema contemporaneo, nonché a un corpus di opere che, sin dai primi film, ha dimostrato una modernità abbagliante, ed è minaccioso, sovversivo e audace, formidabile eclettico" ha dichiarato Emilie Bujès, Direttrice Artistica di Visions du Réel.
Il Festival presenterà una retrospettiva di una decina di titoli, che permetterà al pubblico di scoprire alcuni dei film più significativi del regista, oltre al suo ultimo lavoro Marx può aspettare. Creato nel 2014, il Premio d'Onore ha riconosciuto il lavoro di grandissimi registi del nostro tempo: da Emmanuel Carrère nel 2021 e Claire Denis nel 2020 a Werner Herzog per la 50ª edizione del Festival (nel 2019), per non parlare di Claire Simon, Peter Greenaway, Alain Cavalier, Barbet Schroeder o Richard Dindo.
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