Workshop su Quentin Tarantino: i vostri elaborati!
24/10/2019

Al termine del workshop dedicato a Quentin Tarantino, abbiamo chiesto ai partecipanti di scrivere un elaborato su un elemento emblematico del cinema di uno dei registi italiani più apprezzati a livello internazionale. Ecco il lavoro che ha meritato la pubblicazione!

Tommaso Imperiali

Capitolo Quattro: Domergue ha un segreto

Torniamo in platea dopo un quarto d’ora di intervallo istituzionale e troviamo ad accoglierci la voce del burattinaio in persona: Mr. Quentin Tarantino.

Ci rinfresca la memoria sui personaggi.

Lo stufato è finito.

E con esso il tempo delle scoppiettanti chiacchiere da tavola, momento fondamentale in ogni film del regista: dal diner di Pulp Fiction, alle discussioni da bar su Like a Virgin, alla solenne tavolata di casa Candie.

Questo è stato l’antipasto, per “cominciare a farci un’ideaâ€.

Adesso è ora di qualcosa di più forte: del brandy per Samuel L. Jackson, del caffè per il meno fortunato Kurt Russell.

Finite le discussioni leggere è il momento per ciascuno di “entrare nella parte†- direbbero Jules e Vincent.

Mannix e Osvaldo si occupano delle luci. La scena è allestita con degli improbabili faretti che illuminano strategicamente dall’alto i personaggi per ricordarci che siamo proprio a teatro.

Domergue chiede il permesso di prendere la chitarra. Anche questa volta la colonna sonora è interna alla diegesi ed è proprio un personaggio a “mettere su la musicaâ€. Per calarsi nella parte che si recita ogni occasione è buona per accendere la radio, mettere un disco o prendere in mano uno strumento.

Un’idea che accompagna tutti i film del regista, dagli Stealers Wheel che fanno da sottofondo al sadico Mr. Blonde alla zoppicante Silent Night del messicano Bob.

Non può mancare qualche tiro di tabacco Red Apple (Manzana Roja per l’occasione) e non può mancare una divertita interruzione alla linearità temporale della narrazione. 

Il racconto si spezza, i punti di vista diventano molteplici.

Tarantino non ci offre fatti, solo interpretazioni. Il gioco hitchcockiano di suspense iniziato con Le Iene raggiunge le sue vette più alte.

Ogni personaggio, noi compresi, è in possesso di informazioni parziali e fatica a “mettere a fuoco†la situazione, mentre la cinepresa fa di tutto per sottolinearlo.

Tutto apparecchiato per il gran finale. Tutto Tarantino in due minuti. Sembrava un film diverso dagli altri sette, ma… non ha saputo resistere.

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