Campo Thiaroye
Camp de Thiaroye
1988
Paesi
Senegal, Algeria, Tunisia
Generi
Drammatico, Guerra
Durata
157 min.
Formato
Colore
Registi
Ousmane Sembene
Thierno Faty Sow
Attori
Sidiki Bakaba
Hamed Camara
Philippe Chamelat
Alla periferia di Dakar, nel campo militare di Thiaroye, viene temporaneamente allocato un contingente di soldati di fanteria di colore, reduci dal secondo conflitto mondiale. Molte sono le discriminazioni che i soldati saranno costretti a subire, prima di una drammatica sommossa sedata nel sangue. Ricostruzione storica in chiave anticoloniale, antimilitarista e antiretorica di uno degli episodi meno conosciuti in occidente del secondo conflitto mondiale. Dopo aver valorosamente combattuto contro i tedeschi al fianco delle truppe alleate e aver vissuto la tragica esperienza della deportazione nei campi di concentramento, ai soldati di colore tornati nella loro terra spetta un terribile déjà-vu. Sul parallelismo suggerito da Sembene sin dall'inizio del film tra i campi nazisti e il campo “di transito” Thiaroye si fonda molta parte della carica polemica contenuta nell'opera: i gerarchi dell'esercito francese sono i nuovi sterminatori, come verrà tragicamente dimostrato nel finale. Bella la varietà di caratteri e personaggi che contraddistingue il contingente militare di colore, una sorte di esercito panafricano composto da una pluralità di nazioni. A questa si oppone la stolta mentalità razzista che omologa gli ufficiali francesi e trova la sua massima espressione in un generale dai tratti, non a caso, quasi teutonici. Sembene sceglie, come suo solito, la massima linearità espressiva per parlare di una verità scomoda e atroce, per troppo tempo rimossa da bianchi e africani. Unico limite (seppur piuttosto evidente) è l'eccessiva prolissità di alcune sequenze. Premio Speciale della Giuria a Venezia nel 1988.
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