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125 anni di cinema, le riflessioni di Thierry Fremaux sul futuro della Settima Arte



Per celebrare il 125esimo compleanno del cinema, Thierry Fremaux, direttore del Lumiere Institute e del Festival di Cannes, ha scritto un articolo per Variety. Con la difficilissima situazione attuale, Fremaux riflette sulla storia del cinema e sulla sua resilienza:

Era il lontano 28 dicembre 1985 quando, dopo mesi di sperimentazioni, Louis e Auguste Lumière presentavano al mondo il cinematografo. La prima storica proiezione avvenne al Salon Indien du Grand Café: la prima sera c’erano solo 33 spettatori ad osservare quelle leggendarie immagini proiettate su grande schermo. Nel frattempo la voce si sparse e alle serate successive in centinaia accorsero a vedere il cinematografo: tra questi c’era anche l’illusionista Georges Méliès.

Il 28 dicembre 2020 il cinema compie 125 anni. È un compleanno anomalo: in questo triste anno non si può celebrare il cinema al cinema. I cinema sono in pericolo, il virus sta cercando di fare ciò che nemmeno le guerre sono riuscite a fare. Non solo i cinema sono chiusi, ma in questi mesi sia il pubblico generalista sia i cinefili sono stati accolti dalle piattaforme streaming.

Ma invece del solito saggio sulla morte del cinema, preferiamo essere grati a chi grazie alla settima arte contribuisce alla nostra società: Quentin Tarantino, Christopher Nolan, Denis Villeneuve e Martin Scorsese.

Dopo il primo lockdown il pubblico era tornato in sala e lo farà ancora quando i cinema riapriranno. 125 anni fa sono stati inventati i cinema e oggi il pubblico li sta reinventando: è la loro presenza che fa nascere la magia del cinema. Il cinema è sembrato lì lì per morire molte volte ma è ancora qui poiché il pubblico brama le esperienze collettive. 

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Fonte: Variety

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