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Al Pesaro Film Festival 2023 arrivano il sogno di una giovane influencer e la pop culture anni '90
Domenica 18 giugno al Pesaro Film Festival grande serata in Piazza del Popolo, con un doppio spettacolo decisamente eclettico. Dopo la simpatia e la spontaneità di Francesco di Leva e la figlia Morena nel corto Sognando Venezia di Elisabetta Giannini, tutti pronti a scatenarsi sulle note della dance anni '90 durante la proiezione di Cocoricò Tapes di Francesco Tavella, ipnotico ed esaltante documentario su uno dei club simbolo della movida e della cultura pop italiana recente.

SOGNANDO VENEZIA
Vittoria è un’esuberante ragazzina di tredici anni che vive nella provincia di Napoli e sogna di diventare influencer. Suo padre, l’istrionico Fabrizio, per il suo compleanno le regala un biglietto per sfilare sul red carpet di Venezia. Inizia una preparazione bizzarra: abiti composti da ritagli di giornale, manicure, ricerche di outfit combinati, occhiali, lenti a contatto colorate e tante, tantissime storie sui social! Ma il giorno dell’agognato red carpet, l’auto di Fabrizio in autostrada prende una svolta inaspettata...


«Il film non vuole dare risposte ma lasciare lo spettatore di fronte a delle domande sul mondo che ci circonda, ponendo il problema della progressiva dematerializzazione delle nostre vite e delle nostre relazioni. Che equilibrio riusciremo a trovare tra il mondo reale e l’universo virtuale? La realtà soccomberà alla versione più patinata di se stessa? L’universo colorato, esagerato e ingenuo che ci mostrano i due protagonisti non viene descritto in modo giudicante, ma esasperato nei suoi tratti di commedia. In ciò che fanno c’è il chiaro intento di ridere non di loro ma insieme a loro e la volontà di aderire a un realismo che riproduca tratti umani immediati e riconoscibili. Fabrizio e Vittoria, padre e figlia, sono persone comuni, che si possono incontrare tutti i giorni, tra i banchi di scuola o nelle sale d’attesa di un parrucchiere: persone convinte di meritarsi i loro cinque minuti di celebrità». (Elisabetta Giannini)

COCORICÒ TAPES
Il documentario di Francesco Tavella sulla Generazione X e il tempio della musica techno arriva in anteprima mondiale alla 59ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema a Pesaro. Un nuovo traguardo dopo una campagna di crowdfunding ampiamente sostenuta da una platea di donatori e donatrici, ora si prepara a iniziare il suo percorso festivaliero e nelle sale per incontrare pubblici di tutta Italia.

Cocoricò Tapes nasce dal ritrovamento casuale di VHS contenenti immagini inedite e amatoriali degli anni ‘90, racconta il tempio della musica techno, il suo valore culturale, sociale, politico, e la generazione che l’ha vissuto. Attraverso la combinazione di un vasto repertorio di materiali d’archivio inediti con interviste ad alcuni volti protagonisti di quel periodo, Cocoricò Tapes ci riporta dentro la Piramide, mettendo in luce la sua natura di luogo di espressione artistica, politica e sociale in grado di riunire persone da ogni angolo di Paese. Un contenitore di desideri, speranze e sogni di un’intera generazione.


Non un documentario tradizionale ma un viaggio nel flusso di sensazioni ed emozioni figlie di quegli anni, rievocato dalle testimonianze dei protagonisti del tempo in interviste inedite. Infatti, a condurci in questo viaggio saranno le parole di oggi o di allora di Loris Riccardi, storico Art Director della discoteca, del direttore Renzo Palmieri, dei Pr Silvia Minguzzi e Giuseppe Moratti, di Nicoletta Magalotti aka NicoNote, madrina della sala morphine, e del Principe Maurice, il performer per eccellenza.

«Sin da subito la cosa che più mi ha interessato è stata quella di parlare attraverso il Cocoricò degli anni 90 e della generazione che li ha vissuti. Per far ciò ho deciso di utilizzare il più possibile gli archivi originali di quel periodo. In questo modo, si è evitato l’effetto nostalgia dando invece spazio a testimonianze originali e non influenzate dal passare del tempo. L’obiettivo principale è stato quello di creare un flusso visivo e sonoro capace di riportarci indietro negli anni, e far sì che ognuno possa rivivere attraverso il film le proprie personali emozioni legate a quel decennio, ma anche dare a chi il Cocoricò e gli anni 90 non li ha vissuti l’occasione di conoscerli». (Francesco Tavella)

Davide Dubinelli

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