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Christopher Nolan non consentirà che Tenet esca prima nel resto del mondo che negli USA
Sono in tanti a sperare che Tenet di Christopher Nolan possa riportare pubblico al cinema nonostante la pandemia da Covid-19 ancora in atto, ma il nuovo film del regista britannico, dapprima previsto per il 31 luglio, è stato spostato in seguito al 12 agosto e potrebbe non uscire nemmeno in quella data (facendo saltare anche l'uscita italiana del 26 agosto). In origine Tenet negli Stati Uniti era previsto addirittura per il 17 luglio, cioé oggi, venendo poi rinviato ulteriormente. 

Vulture, in suo report, ha spiegato che Nolan e la Warner Bros. sono ovviamente d'accorso sul fatto che il film venga distribuito in modo sicuro e tempestivo, sebbene i rinvii siano già tantissimi e Tenet rischia di essere alla lunga logorato e in qualche modo prostrato da questi continui slittamenti (la situazione sanitaria, soprattutto quella negli Stati Uniti, rende tuttavia obbligata tale precarietà). 

Tra le due parti, tuttavia, ci sarebbe una differenza sostanziale: lo studio sarebbe infatti disposto, in via eccezionale e data la situazione vigente con dalla sua dei tratti di straordinarietà, a distribuire Tenet prima sui mercati internazionali esterni a quello americano rispetto al Nord America, mentre Nolan, fermo sostenitore dei cinema e dell'industria theatrical a stelle e strisce, non sembra dello stesso avviso. 

La pirateria e la diffusione di spoiler online, infatti, rappresenterebbero per il regista britannico un problema insormontabile per la limitazione dell'apparato creativo del suo nuovo film e degli sforzi profusi per realizzarlo - come di consueto - in grande stile, in modo che possa risultare un macro-evento su scala globale e attirare nelle sale il maggior numero di spettatori.

"Tra oggi e la fine dell'anno, la perdita del 50% è probabilmente lo scenario più ottimista", afferma l'editor di The Ankler Richard Rushfield nel rapporto. "Probabilmente sarà più simile all'80%. Non c'è alcuna possibilità di far uscire un film in qualsiasi momento tra oggi e, diciamo, febbraio, e avere la certezza che il botteghino si comporti in maniera simile al normale", scrive. Una riflessione dai tratti legittimamente pessimistici, molto simile, purtroppo, alle considerazioni recenti di un analista della Disney di cui vi davamo conto qui.

Fonte: Vulture (via Comic Book Movie)

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