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Dietro le quinte del mondo Pixar: easter egg e curiosità in attesa di Onward
La storia della Pixar sul grande schermo inizia nel 1995, quando Toy Story fa il suo esordio nelle sale e John Lasseter può solo immaginare il successo che verrà, portando a tutti gli effetti la Pixar «verso l’infinito e oltre». Diversi i film successivi, 10 i premi Oscar conqustati per il miglior film d’animazione  e molti i segreti e le curiosità che si celano dietro a questi capolavori:

I riferimenti ai propri film:

Sin da Toy Story non mancano i riferimenti alle origini: quando Woody parla al microfono con i giocattoli della camera di Andy, alle sue spalle i libri rimandano ai primi cortometraggi della casa di produzione. The Adventures of André and Wally B. (1984), Red’s Dream (1987), Tin Toy (1988, firmato Lasseter) e Knick Knack (1989). Manca Luxo Jr. (1986) ma, come giusto sia, comparirà molto più spesso nelle opere successive.



Luxo Jr.:

Cortometraggio nel 1986 divenuto poi simbolo della Pixar, tanto da apparire nel logo prima dell’inizio del film. La lampada e la pallina, tuttavia, compaiono anche all’interno di diverse opere, da Toy Story in poi:  

Toy Story (1995)



Up (2009) 



Non sono solamente i corti ad essere presenti nelle opere Pixar successive, per cui non è strano notare gli insetti di A Bug's Life appesi nel negozio di giocattoli di Toy Story 2, o un curioso pesciolino nelle mani di Boo in Monsters & Co.: è Nemo, ma il pubblico ancora non lo sa. Nel frattempo, Sulley stringe tra le sue braccia una pallina molto familiare.



Lo stesso discorso vale per l'albo a fumetti nelle mani di un bambino seduto nella sala d'attesa del dentista in Alla ricerca di Nemo: un anno dopo scopriremo essere Mr. Incredibile.



Gli omaggi al grande cinema:

Tra gli easter egg più celebri della storia della Pixar, il pavimento nella casa di Sid è identico a quello dell’Overlook Hotel di Shining, capolavoro di Stanley Kubrick.

 
Cosa ci fa Totoro in mezzo ai giocattoli di Toy Story 3? La stima reciproca tra la Pixar e Hayao Miyazaki è nota, per questo il grande maestro nipponico è stato omaggiato con il suo personaggio più iconico all’interno del terzo capitolo di Toy Story.

 
La Disney:

Pixar diventerà Disney/Pixar nel 2006, ma se si osserva bene sulla parete della camera di Andy c’è un orologio al muro con disegnato Topolino.

 
L’omaggio a Steve Jobs:

Se si osserva bene, in Cars c’è un’auto bianca che gareggia con il numero 84 e il simbolo della Apple sul cofano: questo il tributo a Steve Jobs, che nel 1984 ha lanciato il Macintosh e che, nel 1986, ha acquistato il reparto animazione della Lucasfilm per renderla l’attuale Pixar. E anche il numero sul fianco di Saetta McQueen non è un caso: 95, ossia l’anno in cui è uscito Toy Story.

 
Pizza Planet:

Elemento iconico di ogni opera Pixar, il furgoncino Pizza Planet fa la sua prima apparizione in Toy Story, per poi tornare in tutti i film: in alcuni casi è semplice trovarlo, ma in altri gli animatori lo hanno nascosto davvero bene. Ecco un video che ne riassume alcune apparizioni:



A113:
 
La sigla è presente in  ogni film della Pixar: che si trovi su una targa di un’automobile (Toy Story), sulla porta di un’aula (Monsters University) o sulla macchina fotografica di un sub (Alla ricerca di Nemo), A113 non può mancare. Si tratta infatti dell’aula della Cal Arts in cui hanno studiato John Lasseter, Andrew Stanton, Pete Docter, Brad Bird, Rob Minkoff, Brenda Chapman, Joe Ranft e Chris Buck: una classe straordinaria che, giustamente, compare in tutte le opere. Eccone alcuni esempi:

A Bug's Life (1998) - Accanto alla sigla anche 1195, indicando mese (novembre) e anno ('95) dell'uscita di Toy Story



Gli Incredibili 2 (2018)


La classe:

Maximal Interjector
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