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Francis Ford Coppola amareggiato per la carriera di George Lucas

In un’ampia intervista a Vulture, Francis Ford Coppola ha rivelato il suo dispiacere verso la carriera dell’amico George Lucas segnata dall’impegno pressoché totale verso il franchise di Star Wars.






Produttore nel 1973 dell’incredibile successo di Lucas American Graffiti, Coppola si è detto «triste per il fatto che non abbia fatto gli altri film che avrebbe potuto fare. George è davvero una persona brillante e di talento, basta guardare American Graffiti e vedere tutte le intuizioni che ha avuto. Avremmo dovuto averne di più […]. Sono arrivato al punto in cui non posso più tacere questo mio pensiero. Lo considero un fratello minore. Noi anziani dobbiamo celebrare il successo dei giovani e riconosco che mia figlia Sofia ha, in un certo senso, più successo di me e le persone sono più interessate a quello che farà successivamente rispetto a quanto non ha rispetto a quello che farò io. È così che dovrebbe essere».

Relativamente a Star Wars ha aggiunto: «Ha creato qualcosa che ha portato gioia, felicità e piacere - e anche un po' di saggezza - a così tante persone che qualunque sia stato il vantaggio che ne ha tratto, è stato meritato».

Dopo il primo capitolo di Guerre stellari (Star Wars, 1977), Lucas aveva infatti diretto esclusivamente la trilogia prequel della saga, preferendo il ruolo di produttore esecutivo di molti film tra i quali spiccano L'Impero colpisce ancora (The Empire Strikes Back, di Irvin Kershner), Il ritorno dello Jedi (Return of the Jedi, di Richard Marquand) e la saga di Indiana Jones aperta nel 1981 da I predatori dell'arca perduta (Raiders of the Lost Ark) di Steven Spielberg.

Fonte: Vulture 

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