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Gregory Peck: Le 10 migliori interpretazioni del volto buono di Hollywood
In occasione del centocinquesimo anno dalla nascita di Gregory Peck, vogliamo dedicare questo articolo per tributare una delle stelle di Hollywood che più candidamente ha impersonificato, sia professionalmente sia durante la vita privata, il volto buono degli Stati Uniti. La carriera dell’attore originario di San Diego è infatti stata caratterizzata da ruoli in cui spicca l’alta statura morale dei personaggi; un buono, dunque, sia davanti che dietro la macchina da presa: proprio per il suo grande impegno umanitario fu infatti premiato dal presidente Lyndon Johnson con la Medaglia presidenziale della libertà. Andiamo quindi ad omaggiare un grande del cinema passato, consigliandovi le sue migliori interpretazioni.

Le chiavi del paradiso (1944) di John M. Stahl



Un melodramma di stampo religioso il cui successo aiutò l’attore di San Diego a diventare la star che noi tutti conosciamo. Per la sua interpretazione ricevette una nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.

Io ti salverò (1945) di Alfred Hitchcock



Gregory Peck ricopre il ruolo di Edwards, talentoso sostituito della psichiatra Constance Peterson, interpretata da Ingrid Bergman. Si scoprirà che il nuovo dottore è in realtà John Ballantine, un uomo che soffre di amnesia e che crede di aver ucciso il vero dott. Edwards. Il ruolo valse all’attore l’attenzione dei grandi maestri del cinema.

Il cucciolo (1946) di Clarence Brown



Un tragico racconto di formazione nell'America spietata e difficile dei pionieri. Impeccabile ancora una volta Gregory Peck che conquistò la seconda nomination agli Oscar come attore protagonista, vinse invece il suo primo Golden Globe come miglior attore in un film drammatico.

Barriera invisibile (1947) di Elia Kazan



Elia Kazan costruisce un melodramma di denuncia fondato sull'intensa recitazione dei suoi protagonisti. Terza nomination per Gregory Peck, qui nei panni di un giornalista talentuoso e idealista, incaricato di scrivere un articolo sull’antisemitismo.

Il caso Paradine (1947) di Alfred Hitchcock



Un solido film giudiziario in cui Peck ricopre il ruolo di un celebre avvocato. In questa pellicola l’attore di San Diego dovette rivaleggiare in bravura con un altro mostro sacro della recitazione: Charles Laughton.

Cielo di fuoco (1949) di Henry King



Supportato da un'ottima struttura narrativa, priva di cali, e da interpretazioni degne di nota (Gregory Peck, nominato all'Oscar, è perfetto), King firma un film coraggioso e stimolante, capace di mostrare un volto della guerra troppe volte celato.

Romantico avventuriero (1950) di Henry King



Un western di notevole impatto, dal ritmo svelto e dalla regia magistrale, che riesce ad attingere ai classici del genere con una spiccata personalità. Peck interpreta Jimmy Ringo, celebre pistolero che decide di svestire e panni del cowboy solitario per tornare a casa e riabbracciare la moglie.

Vacanze romane (1952) di William Wyler



Raffinatissima commedia firmata da un William Wyler in ottima forma, che si avvale di una gustosa sceneggiatura (Ian McLellan Hunter, John Dighton e Dalton Trumbo), di un'ambientazione capitolina da fiaba moderna, di un solido caratterista come Eddie Albert e, soprattutto, di due protagonisti in gran forma, con una deliziosa Audrey Hepburn al suo primo ruolo di rilievo.

I cannoni di Navarone (1961) di J. Lee Thompson



Kolossal ad altissimo budget capace di sorprendere sia per le sequenze spettacolari e pirotecniche, sia grazie a una trama incalzante e, a tratti, anche divertente. Anche il cast è di prim'ordine e la fama degli interpreti ha certamente aiutato il film a sbancare il botteghino: sul parterre di attori schierato, spiccano indubbiamente Gregory Peck e David Niven.

Il buio oltre la siepe (1963) di Robert Mulligan.



Celebre trasposizione dell’omonimo capolavoro letterario di Harper Lee. Un Gregory Peck letteralmente grandioso e in stato di grazia ricopre il ruolo dell'iconico avvocato Finch, un monolite di grazia e umanità dai valori morali incrollabili e dal senso civico elevatissimo. Un’interpretazione semplicemente perfetta che valse a Peck il Golden Globe e l’Oscar come miglior attore protagonista.

Simone Manciulli

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