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Harry Potter e la camera dei segreti: 10 curiosità sul film
Dopo l’enorme successo di Harry Potter e la pietra filosofale, Chris Columbus torna dietro la macchina da presa per dirigere il secondo dapitolo della saga dalle pagine di J.K. Rowling: Harry Potter e la camera dei segreti.

1. Una Ford Anglia Azzurra


 
Tra le sequenze più iconiche di Harry Potter e la camera dei segreti c’è senza dubbio quella in cui Ron e Harry, dopo aver perso l’Hogwarts Express, cercano di arrivare al castello con la macchina volante della famiglia Weasley. Non si tratta di una macchina qualunque, ma di una Ford Anglia azzurra, che per l’autrice, J.K. Rowling, ha un grande valore affettivo. Racconta infatti che era il modello d’automobile di un suo amico che, durante gli anni dell’adolescenza, portava lei e la sua compagnia fuori città, una macchina che li faceva sentire liberi. È a lui, Sean Harris, che è dedicato il libro.

2. Dobby

 
La prima creatura realizzata in CGI è Dobby, l’elfo domenstico che ha provato in tutti i modi a impedire a Harry Potter di raggiungere Hogwarts per il secondo anno di lezioni. È la prima volta che compare, e rispetto ai libri la sua presenza sarà molto ridotta, come quella degli elfi in generale, ma non gli impedirà di essere comunque uno dei personaggi cui i fan si sono affezionati maggiormente. Inoltre permette di iniziare una riflessione sull’influenza fantasy di J.K.Rowling: come in altri casi, l’autrice ha adattato figure classiche alla sua narrazione, dando loro un nuovo immaginario.

3. Il termine mezzosangue


 
«Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue»: Draco Malfoy si rivolge sprezzante a Hermione Granger, chiamandola in questo modo. Ma Harry non sa cosa significhi, ed è la prima volta che il termine viene pronunciato nella saga, ed è proprio la sua amica a spiegarglielo: «Vuol dire uno col sangue sporco. È un insulto spregevole per quelli che sono nati babbani», con Hagrid che aggiunge: «Ci sono dei maghi, come Malfoy e la sua famiglia, che credono di essere meglio perché sono quello che la gente chiama purosangue». Il riferimento alle tante discriminazioni è evidente, che si tratti della razza ariana (non per caso i Malfoy sono biondi) ma in generale un’accusa contro ogni forma di razzismo, si pensi ai mangiamorte rappresentati come il KKK in Harry Potter e il calice di fuoco.

4. Ragni e serpenti



Il tema della paura è molto più forte in Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, ma già in questo capitolo sono presenti degli elementi che trasformano il primo film, molto più giocoso, in un’opera a tinte maggiormente cupe. Non è un caso che J.K. Rowling abbia deciso di introdurre l’argomento con Aragog, un ragno gigante, e il Basilisco, un serpente enorme, a contendersi l’epiteto di mostro di Hogwarts: ragni e serpenti, infatti, sono state riconosciute tra le paure innate dell’essere umano.  

5. Aragog e la fobia di Rupert Grint



«Seguite i ragni! Non poteva essere seguite le farfalle?»: polemico e impaurito Ron Weasley commenta così il suggerimento di Hagrid, che invitava lui e Harry ad entrare nella foresta oscura per avere risposte sul mostro di Hogwarts e sulla camera dei segreti. Laggiù incontreranno Aragog, un ragno gigante (un animatrone) e i suoi figli (realizzati in CGI): una delle sequenze più spaventose del film, in cui la vita dei due giovani è messa in serio pericolo. In realtà, Rupert Grint non ha dovuto fingere, in quanto la sua fobia dei ragni è reale, come confermato anche da Radcliffe. Aragna Exumai.

6. Tom Marvolo Riddle



È ancora presto per vedere le sembianze del vero Lord Voldemort, ma intanto, grazie al diario segreto (che poi scopriremo essere il primo horcrux distrutto) viene presentato Tom Riddle, ossia il mago prima dello stregone malvagio. Attraverso le pagine ci viene raccontato come Tom Riddle fosse prefetto a Hogwarts (la spilla sull’uniforme parla chiaro) e come il suo animo crudele abbia cercato di incastrare Hagrid, nascondendo il basilisco e incolpando Hagrid della morte dei mezzosangue tra i corridoi di Hogwarts. Nel finale, l’anagramma del nome spiega tutto, ma per la versione italiana è stato modificato, Tom Orvoloson Riddle invece di Tom Marvolo Riddle, dove Marvolo richiama Marvelous mentre Riddle in inglese è l’enigma.

7. Il basilisco

 
Il basilisco di Harry Potter e la camera dei segreti è una creatura enorme, un serpente gigante che gira per il castello di Hogwarts uccidendo chiunque lo guardi negli occhi. Il termine basiliskos significa infatti “piccolo re” e lo si potrebbe quindi pensare come re dei serpenti: ad introdurre questa creatura, Plinio il Vecchio, che specifica come l’acerrimo nemico del basilisco sia il cervo, che infatti è il Patronus di James e Harry Potter. In realtà, il basilisco esiste veramente, è una piccola lucertola in grado di correre sulla superficie dell’acqua per sfuggire ai suoi predatori.

8. Fanny

 
La fenice di Albus Silente, Fanny, è tra le creature magiche più iconiche dell’intera saga, che viene presentata allo stesso Harry nel momento della sua morte e della sua rinascita dalle ceneri. La natua delle fenici è il motivo per cui nella versione originale J.K. Rowling l’ha chiamata Fawkes, ricordando Guy Fawkes e la Bonfire Night, in cui in Inghilterra si organizzano falò. Sembra, inoltre che siano sue le due piume da cui sono state create le bacchette di Harry e Lord Voldemort. 

9. Kenneth Branagh

 
La scelta dell’attore che avrebbe vestito i panni di Gilderoy Allock non è stata immediata: si era pensato inizialmente a Hugh Grant, che ha dovuto declinare l’offerta, portando l’attenzione su Kenneth Branagh. Secondo quanto riportato in Harry Potter: dalla pagina allo schermo la scelta è stata particolarmente apprezzata da Daniel Radcliffe, che ne ha parlato come una delle persone migliori che abbia mai incontrato in vita sua.

10. After credits


 
Prima del Marvel Cinematic Universe, fu Harry Potter e la camera dei segreti. Non molti sanno, infatti, che i titoli di coda del film portano con sé anche una sequenza nascosta. Avevamo lasciato Gilderoy Allock preda dell’incantesimo Oblivion, nella Camera dei segreti, qualche tempo dopo ricompare il suo nuovo romanzo nelle vetrine della libreria Ghirigoro: lui, in camicia di forza, con il titolo “Who Am I?”
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