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Jessica Chastain inaugura la Festa del Cinema di Roma
La sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma si apre in grande stile grazie all’incontro con una delle star più attese: Jessica Chastain inaugura il red carpet e, con la sua consueta eleganza, incanta il pubblico presente al Parco della Musica.

La star statunitense è stata la prima ad inaugurare la formula degli incontri speciali con registi e attori adottata dal festival, cogliendo l’occasione per presentare il film The Eyes of Tammy Faye di cui è protagonista.

Diretta da Michael Showalter, la pellicola racconta l’ascesa e la caduta della controversa coppia di predicatori televisivi Tammy Faye e Jim Bakker (interpretato da Andrew Garfield).

Introdotta dal direttore artistico del festival Antonio Monda, Chastain ha raccontato la preparazione che ha dovuto affrontare prima di partorire la sua eccellente performance: “Era dal 2012 che volevo fare il film, sin da quando avevo visto il documentario su Tammy e Jim. Quello che volevo fare era raccontare l’amore che guidava questa donna, prima ancora che gli scandali e i pettegolezzi su di lei. Non volevo fare un film sulle prese in giro e sulle polemiche che circolavano sul suo conto, volevo focalizzarmi sull’empatia e sull’amore che riusciva a ispirare e a trasmettere. Per questo motivo ho deciso di ricoprire anche il ruolo di produttrice del film, così potevo intervenire anche sulla storia”.

Prima di cominciare a girare, l’attrice ha evitato di incontrare il vero Jim Bakker, ancora in vita, per non farsi condizionare dal suo punto di vista e raccontare così la storia dalla prospettiva della donna. Ha contattato invece i figli della coppia, da cui ha ricevuto consigli su profumi, vestiti e trucchi che la conduttrice televisiva utilizzava ogni giorno della sua vita.


Durante il breve incontro sono state proiettate alcune clip provenienti dai film più importanti a cui l’attrice ha partecipato, seguite dai suoi commenti in merito.

La prima rappresentava uno dei ruoli più iconici della sua carriera, quello dell’agente della CIA Maya Harris in Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow.

“Aver conosciuto la vera Maya è stato molto importante. Fino alla fine del Novecento la CIA non prendeva granché in considerazione le donne, ma dopo hanno cominciato a ricoprire ruoli importanti. Lei mi è stata di grande aiuto, così come tutti i libri che ho letto riguardanti l’operazione per trovare Bin Laden”.

La clip successiva mostrava una scena di A Most Violent Year (1981: Indagine a New York) di J. C. Chandor, in cui Chastain condivideva il set con Oscar Isaac.

L’attrice ha commentato la sua capacità di scegliere ed interpretare spesso donne potenti ed ambigue: “Sono sempre alla ricerca di un seme di connessione con il personaggio, anche quando si tratta di una donna molto diversa da me. Una volta che trovo quel seme, lo faccio crescere fino al punto in cui mi identifico completamente e riesco a trasmettere empatia”.

Vista la sua reiterata collaborazione con Isaac nella nuova miniserie Scene da un matrimonio, remake dell’omonima serie televisiva di Ingmar Bergman, Monda ha colto l’occasione per chiederle di parlare del suo rapporto con l’attore.

“Io sono una persona aperta, come lui. Riusciamo a leggerci nel pensiero, so cosa dirà ancora prima che parli, mi è capitato proprio l’altro giorno quando eravamo ospiti insieme a un talk show. Questa connessione continua a sorprendermi. Quando sono sullo stesso livello con un attore provo sempre un sollievo, smetto di pensare alla performance e mi concentro solo ad essere nella scena. Tra noi c’è molta fiducia, che però può anche ferire. Voglio prendermi del tempo prima di tornare a lavorare con lui, perché il nostro rapporto è stato molto intenso. Sul set abbiamo rischiato di arrivare alle mani. A volte lo osservavo e mi chiedevo 'Questo è Oscar o John'”.

Riguardo alla delicata decisione di girare il remake di uno dei capolavori del maestro svedese, Chastain non hai mai avuto dubbi: “Fosse stato un puro remake, avrei detto di no. C’è una sola Marianne. Ma si trattava di una modernizzazione, di una donna con desideri sessuali, insicurezze, difetti e profondo amore. Bisognava raccontare attraverso un preciso discorso sul genere”.


Alla domanda se preferisca lavorare con registi che fanno tante prove o con quelli che semplicemente la lasciano libera sul set, l’attrice ha tentennato: “Mi vanno bene entrambi. Sul set di Interstellar, al momento di girare il video-messaggio per il padre, non sapevo perché indossassi quella particolare giacca. Nolan non me l’aveva detto. Poi l’ho rivista nel corso del film e ho capito. Mi piace un regista che discute e parla, non voglio essere incaricata io del set, preferisco essere un collaboratore e seguire il regista”.

L’ultima clip proiettata era tratta dal film che, forse più di tutti, ha contribuito a lanciare la sua carriera nell’Olimpo del cinema, The Tree of life di Terrence Malick.

Subito dopo aver rivisto la scena, Chastain si è presa del tempo per metabolizzare e rispondere alle domande riguardo alla sua collaborazione con il regista texano: “Guardare questa clip mi provoca grosse emozioni, scusate. Sono dieci anni che non vedo il film. Lui (Malick, ndr) ti insegna prima di tutto ad essere un buon essere umano. Si tratta del mio film preferito: il senso di giocosità che c’è al suo interno, di famiglia, per me è stato incredibile in termini di recitazione, perché riguardava il fatto di essere viva. Sembra una poesia per immagini. È l’unico film che non sono più stata in grado di guardare. Dopo che non ci sarò più mi auguro che sarà quello che la mia famiglia guarderà di più, così da sentire la più forte connessione possibile con me”.

E ancora su Malick e sul suo approccio alla sceneggiatura: “Quando ho letto lo script ho fatto una ricerca intensa. Abbiamo fatto i provini con i ragazzi, per decidere la composizione della famiglia. Ce n’era uno che mi piaceva ma lui pensava che fosse troppo giovane. Quando gli ho fatto notare che aveva la stessa età del personaggio del copione, lui mi ha detto: 'Non leggere mai la sceneggiatura'. È come se scrivesse sull’acqua, si modifica sempre, non riesce a rimanere stagnante”.


Dopo aver passato in rassegna alcuni dei suoi momenti cinematografici migliori, l’attrice ha svelato un’indiscrezione per il futuro: “Sto preparando un nuovo film su Tammy Wynette, una cantante country molto famosa. Ho trovato interessante che una come me potesse interpretarla mostrando un nuovo lato. Nel film ci sarà Michael Shannon, è un mio caro amico da dieci anni. Sono entusiasta di farlo. In realtà, cantare mi mette a disagio. Ma io cerco sempre di fare cose che mi mettono a disagio”.

Curiosamente, in The Eyes of Tammy Faye Jessica Chastain si esibisce in numerose esibizioni canore, senza risultare neanche un minuto a disagio. 

A cura di Nicolò Palmieri

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