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La trilogia del "Before" di Linklater e la magia di perdersi in una conversazione
Una conversazione lunga 18 anni: ecco quanto tempo è passato da quando Jesse (Ethan Hawke) e Céline (Julie Delpy) si scambiarono quelle prime parole su un treno diretto a Vienna. Quei due ragazzi, giovani sognatori, non potevano di certo sapere che sarebbero riusciti nella rara impresa di cristallizzare nel tempo quella conversazione, preservando in questo modo la connessione fra due anime che, all’epoca, erano alla ricerca del loro posto nel mondo. È proprio attorno a quel legame che unisce due persone, e al modo in cui esso può mutare adattandosi alle varie fasi della vita, che ruota la trilogia di Richard Linklater.



Prima dell'alba (Before Sunrise, 1995) è il primo capitolo di questa lunga storia d’amore. I nostri protagonisti, con la classica irruenza della giovinezza, sono pervasi dalla voglia di vivere; sono dei sognatori e dei viaggiatori, entrambi inconsapevoli che i binari delle loro vite sono ormai prossimi a incrociarsi. Ha così inizio la lunga conversazione di Jesse e Céline che durerà tutta la notte, accompagnandoli alla scoperta della magica Vienna e di sé stessi. Linklater non si approccia al cinema seguendo la regola del “mostra, non raccontare”, regalandoci una pellicola in cui la trama ruota totalmente attorno ai dialoghi. Il regista scrisse la sceneggiatura a quattro mani con Kim Krizan per dare al film quel giusto equilibrio fra punto di vista maschile e femminile e permise ai due protagonisti di aggiustare e rielaborare i dialoghi, donando in questo modo un tocco di spontaneità e naturalezza all’intera pellicola. Jesse e Céline vivono dentro un sogno, immersi nella magica notte viennese, sono liberi di immaginare e scrivere la loro storia proprio perché, come dice anche Céline, il tempo che passano insieme è una loro creazione: una deviazione da quello che all’epoca pensavano fosse il loro destino.



Before Sunset - Prima del tramonto (2004) è il capitolo della disillusione: i due ragazzi sono cresciuti, e la storia che, sia noi sia loro stessi, immaginavamo non è mai stata scritta. Jesse e Céline non sono mai andati all’appuntamento che si erano dati 9 anni prima. Se il primo film rappresentava il “cosa potrebbe essere” il secondo affronta il tema del “cosa avrebbe potuto o dovuto essere”. I discorsi filosofici e esistenzialisti del primo film vengono qui accantonati in favore di argomenti più pragmatici e terreni: è anche attraverso questo cambiamento che notiamo quanto siano cresciuti quei due ragazzi che avevamo lasciato in quella stazione di Vienna. Il Jesse e la Céline che ci vengono presentati non sono più quei ventenni un po’ naive, sono entrambi svestiti dai sogni della gioventù e portano con loro l’amara disillusione della vita adulta. Nonostante i 9 anni di reciproca assenza, quel dialogo, che era iniziato su quel treno ormai appartenente al mondo dei ricordi, è ancora più vivo che mai e alimenta la connessione (o Dio: se è vero che Dio esiste in quel piccolo spazio tra due persone come sosteneva la Céline ventitreenne) fra i due.

Before Midnight (2013) chiude questa trilogia. 18 anni dopo il loro incontro Jesse e Céline sono ancora insieme e devono affrontare la disillusione derivante dalle frustrazioni della mezza età. Per loro è tempo di bilanci e di rimpianti, abbandonato il sogno romantico figlio della gioventù è ormai il tempo di accettare la realtà del loro rapporto, che è sì imperfetto, ma proprio per questo reale.



 Simone Manciulli
Maximal Interjector
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