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L'Impero colpisce ancora: i 10 motivi per cui è l'episodio più amato di Star Wars
La Morte Nera è stata distrutta, Luke Skywalker celebrato come un eroe e il suo gruppo eterogeneo di amici è pronto a sfidare l’Impero: il finale perfetto di un film perfetto come Guerre Stellari. E, si sa, la perfezione comporta sempre dei rischi se bisogna proseguire una narrazione, ma con L’Impero colpisce ancora, con Irvin Kershner a sostituire George Lucas alla regia, si va anche oltre e ancora oggi è probabilmente il film più amato dell’intera saga. E vi spieghiamo perché, in 10 punti:

1) «Non c'è vita nemmeno da riempire un incrociatore spaziale su questo cubo di ghiaccio. Ho disposto i sensori. Io rientro!»: L’incipit su Hooth



Dal caldo torrido al gelo polare, dal deserto di sabbia al deserto di neve, da Tatooine a Hoth. Un brusco cambiamento che in sé porta comunque una continuità con il passato, dimostrando che nella Galassia lontana lontana ci sono ancora infiniti mondi inesplorati e infinite avventure ancora da vivere. Luoghi pericolosi, in cui Luke riesce a fuggire dalla prigionia del wampa e dove, successivamente, inizia una battaglia memorabile contro gli AT-AT dell’Impero (realizzati con una splendida stop-motion): appassionante e avvincente nel suo svolgimento, geniale nella parziale conclusione. Parziale, perché l’Alleanza Ribelle è comunque costretta a fuggire, a trovare un nuovo luogo d’incontro dove l’Impero non possa scovarli.

2) «Avevi paura che andassi via senza un bacio d’addio?»: Il rapporto tra Han Solo e Leia su Hoth

 
Non c’è solo tensione e guerra a Hoth, anzi, lo spazio per alcuni scambi da screwball comedy tra Han Solo e Leia si trova, eccome. Come può andare a finire tra un contrabbandiere arrogante e una principessa? I due si cercano, anche se fingono il contrario («Vostra Signoria, questo è un addio» «Sì, e allora?» «Beh... allora niente smancerie: addio, Principessa!») arrivando anche a toccare vette di comicità degne della miglior commedia brillante: «Brutto idiota, presuntuoso, strapezzente e cafone!» «Chi è strapezzente?». È solo questione di tempo.

3) «Vedo che non hai ancora imparato tutto sulle donne»: Il bacio tra Luke e Leia

 
Nel mezzo della schermaglia amorosa tra Han Solo e la Principessa, Luke Skywalker è appena tornato dall’avventura contro il wampa, che gli è quasi costata la vita. Ed è nel bel mezzo di una discussione tra i due innamorati che Leia, in un moto di istinto per far ingelosire Han, prende Luke e lo bacia. Un momento che poteva segnare una svolta nei rapporti tra i membri dell’Alleanza Ribelle e che sicuramente ha emozionato tutti alla prima visione. Se solo i due (e i fan) avessero saputo...

4) La Marcia Imperiale


 
Epica. Memorabile. Indelebile. Le definizioni per la partitura di John Williams sono infinite e forse nessuna in grado di restituirne la grandezza. La prima apparizione avviene proprio con L’Impero colpisce ancora e da quel momento è divenuto impossibile dimenticarla per i fan di Star Wars. Note che accompagnano l’ingresso di Darth Vader, ma non solo, in seguito ne faranno percepire anche solo l’influenza, il ricordo, la memoria.

5) «Melmosa? Pozzanghera? Mia casa, questa è!»: L’incontro con Yoda

 
L’Alleanza Ribelle si è separata a Hoth, e Luke segue il consiglio di Obi-Wan Kenobi di recarsi a Dagobah per essere istruito da Yoda, maestro Jedi. Mai giudicare dalle apparenze: Luke e R2D2 approdano infatti in quella che, a tutti gli effetti, è una palude in cui affonda anche l’X-Wing. Ad accoglierli, una creatura molto particolare e che parla anche in modo molto particolare, al punto che Luke non immagini minimamente che si tratti di uno dei più potenti Jedi della Galassia. «Grande guerriero? Guerra non fa nessuno grande».

6) «Andiamo, ammettilo: a volte mi trovi gradevole»: Il bacio tra Leia e Han Solo



Mentre Luke Skywalker atterra su Dagobah, il Millennium Falcon si dirige altrove, in cerca di un luogo sicuro. La battaglia su Hoth e la fuga non sono comunque un buon motivo per cessare i battibecchi iniziati tra i ghiacci. E le maschere iniziano a cadere, perché lei dice di trovarlo gradevole, qualche volta, quando non si comporta come una canaglia, e lui allora, approfittando del momento di solitudine, capisce che è il momento giusto. Quello che ogni fan attendeva, a conti fatti. E che arriva, al termine del climax: «Ti piaccio perché sono una canaglia... non ci sono canaglie nella tua vita» «A me piacciono gli uomini per bene» «Io sono per bene» «No, non lo sei». Bacio. Emozioni. C-3PO: «Signore, signore! Ho isolato il giunto del flusso negativo di energia». «Grazie, grazie infinite...»

7) «No! Provare no. Fare! O non fare! Non c’è provare»: L’addestramento di Yoda



Probabilmente la sequenza più intensa e profonda del film, che mostra la profondità che si cela dietro alla patina action/fantascientifica di Star Wars, portando alla luce per la prima volta in maniera così evidente cosa sia la Forza e quale filosofia la sostenga. Sta tutto nella mente, anche se il potere deve essere curato («Attento al Lato Oscuro! Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro») e incanalato verso il bene, altrimenti si finisce consumati. «Un Jedi usa la Forza per saggezza e difesa, mai per attaccare!». Per farlo bisogna disimparare, fare tabula rasa dei pensieri, apprendere da zero e uscire dalle convenzioni: rinascere. La mente può tutto («Giudichi forse me falla grandezza?») e si arriva così alle battute finali, quando Luke rinuncia a sollevare l’X-Wing dalla melma e guarda stupito Yoda riuscirci: «Non posso crederci» «Ecco perché hai fallito»

8) «Dato che siamo una piccola impresa, non cadiamo sotto la giurisdizione dell’Impero»: Lando Calrissian

 
Traditore? Amico? Il dubbio resta dal primo momento dell’incontro alla fine del film. Personaggio che a posteriori non pone perplessità, ma che ad una prima visione dell’opera è presentato come ogni elemento principale della saga di Star Wars: sfaccettato. Non definibile, con lui e ombre. Accoglie Han Solo (che di lui non si fida) come un amico e poi consegna lui, Chewbacca e Leia nelle mani di Darth Vader  («Sono arrivati poco prima di voi. Mi spiace». «Dispiace anche a noi».), per poi redimersi e liberare la Principessa e il Wookiee. Per Han ha potuto fare poco, per ora.

9) «E se non sopravvive? Vale molto per me»: Boba Fett



Personaggio entrato quasi nel mito, al punto da volergli dedicare uno spin-off, poi annullato e trasformato in The Mandalorian, Boba Fett dalla sua prima apparizione è semrpe stato circondato da un alone di mistero. Queste parole sono pronunciate ruguardo al congelamento di Han Solo nella Carbonite: altro momento iconico dell’opera. Probabilmente è questo il motivo del suo fascino, un cacciatore di taglie sfuggente e indefinibile, che parla poco e che bada semplicemente al suo interesse personale, elevandosi rispetto alla logica dell’essere buono o cattivo: i soldi, quello conta: «Se muore, l’Impero ti ricompenserà». 

10) «Obi-Wan non ti ha mai detto cosa accadde a tuo padre»: Il colpo di scena

 
Il plot-twist che nessuno si sarebbe mai aspettato, all’uscita del film. Il cattivo per eccellenza, lo spietato Darth Vader arriva allo scontro frontale con Luke a colpi di spada laser, dopo che il giovane ha terminato l’addestramento da Yoda. Eppure, Vader ha il vantaggio di sapere qualcosa che Luke ignora ancora e che gli sconvolgerà la vita, per sempre. Dopo avergli staccato una mano, Vader invita il ragazzo ad unirsi a lui per completare il suo addestramento e riportare ordine nella galassia. Luke rifiuta, è sull’orlo di un precipizio, la tensione porta lo spettatore a domandarsi se sopravviverà o se morirà e, in caso, se ucciso dal malvagio Signore dei Sith. Ed è qui, che arriva la rivelazione, che anche se conosciuta non può che portare un brivido all’ascolto: «Io sono tuo padre!»

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