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Locarno 2020: First Cow sarà il film d'apertura
A lanciare Locarno 2020 - For The Future of Films mercoledì 5 agosto sarà il nuovo film di Kelly Reichardt, First Cow, regista e sceneggiatrice statunitense che vivrà il Festival da protagonista, essendo una dei sei giurati della selezione The Films After Tomorrow. Undici giorni dopo invece, domenica 15 agosto, a salutare il pubblico con un arrivederci al 2021 saranno 9 registi e le registe svizzeri del progetto Collection Lockdown by Swiss Filmmakers. Nel mezzo, per undici giorni, Locarno 2020 sarà quell’edizione unica e ibrida, da seguire online e in sala a Locarno e Muralto, che ha saputo costruire un programma di oltre 90 film per continuare a esserci, anche in questo 2020. Essere al fianco del cinema, insieme al proprio pubblico.

L’apertura

Lo scorso febbraio First Cow, l’ultimo film di Kelly Reichardt, è stato uno degli ultimi momenti di cinema alla Berlinale. Dopo essere stato accolto con entusiasmo al Telluride Film Festival, a Berlino è stato protagonista di una delle ultime esperienze di “cinema collettivo”. Pochi giorni dopo quella proiezione infatti in tutta Europa è scattato il lockdown che ha sospeso i set, chiuso i cinema e rivoluzionato il mondo. Sei mesi più tardi, il 5 agosto 2020, il Locarno Film Festival, in collaborazione con il Centre Pompidou che le dedicherà una retrospettiva in sua presenza dal 23 gennaio al 7 febbraio 2021, ripartirà proprio da First Cow e da Kelly Reitchard, che sarà in collegamento dagli Stati Uniti per salutare il pubblico di Locarno.

La chiusura

Dal pre-lockdown al lockdown, la chiusura del Festival sarà dedicata a un’espressione del “confinamento”. Ovvero a una serie di film che attraverso il cinema hanno voluto e saputo indagare temi come il mutato rapporto dell’uomo con le tecnologie, la pratica del lavoro da casa - anche applicata al cinema - e la stessa inedita esperienza del lockdown. Il 15 agosto, alle 20.30 al GranRex, il pubblico di Locarno 2020 potrà infatti scoprire il nuovo film di Jean-Marie Straub, già Pardo d’onore nel 2017, La France contre les Robots (2020), e vedere in sala la selezione di cortometraggi che compongono il progetto Collection Lockdown by Swiss Filmmakers: nove cortometraggi firmati da registi e registe svizzeri che, a prescindere dai mezzi, dalle location e dai cast, hanno deciso di continuare a fare cinema.

Questa la programmazione della serata finale

Speciale: La France contre les Robots, di Jean-Marie Straub, Svizzera, 2020   

“Collection Lockdown by Swiss Filmmakers”, una produzione Frédéric Gonseth Productions, Turnusfilm e Cinédokké, in co-produzione con SRG SSR, SRF, RTS, RSI con il sostegno dell’Ufficio federale della cultura, del Cinéforom, de la  Loterie Romande Fonds de production télévisuelle e della Ticino Film Commission. 

My Mom, My Son and Me, di Andrea  Štaka
Quasi padre, quasi figlio, di Niccolò Castelli  
Fuso orario, di Riccardo Bernasconi e Francesca Reverdito  
L’età del distanziamento sociale, di Robert Ralston  
Lutto sospeso in tempi incerti, di Alessandra Gavin Mueller
Amen, di Manuel Maria Perronne
Arancione, di Simona Canonica  
Oasis, di Lila Ribi  
Revoir le printemps – Journal d'un confinement, di Germinal Roaux

Immagine di copertina: ©Allyson Riggs - Courtesy of A24

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