Dopo il meritato successo di Fleabag e della sua creatrice Phoebe Waller-Bridge agli Emmy Awards, Amazon Prime si riconferma una piattaforma estremamente attenta a elevati standard di qualità con Modern Love.

C’è da dire che partiamo bene. Infatti, Modern Love è una nota rubrica del New York Times che prima è diventata un libro, poi un podcast e, infine, uno show televisivo.

Da quindici anni sulle colonne del Times si snodano storie d’amore possibili, impossibili, particolari, pazzesche, e adesso possiamo gustarle attraverso il linguaggio protagonista del nostro tempo: quello degli show televisivi.

Tutte le scelte che prese per questa serie sono interessanti: dalla narrazione alla regia fino al cast stellare, con attori del calibro di Andy Garcia, Anne Hathaway, Tina Fey, Sofia Boutella, John Gallagher Jr., Cristin Milioti, Olivia Cooke, Andrew Scott, Shea Whigham, Dev Patel, John Slattery, Brandon Victor Dixon, Catherine Keener e Julia Garner.

Otto episodi che si lasciano guardare con estremo piacere, dove i personaggi si mettono in gioco con la più difficile delle prove, ovvero, la più semplice: l’amore.

Chi è stato mollato, chi ha appena incontrato l’amore, chi lo cerca, chi lo trova, chi lo studia, chi lo indaga: vedere Modern Love è come vedere noi stessi alle prese con la vita reale.

Le storie che vengono raccontate sono realmente accadute: alcune sono più complesse, alcune più rare, altre più normali, ma la chiave per parlarci del sentimento che muove l’universo è sempre la semplicità.

Se volessimo riassumere Modern Love in poche parole, o trovarvi una morale, potremmo dire che narra la bellezza dell’amore, della semplicità con cui esso è tra noi e di come, a volte, non lo capiamo subito. Un gesto, una parola detta nel momento giusto sono la vera essenza di questa serie e dell’atto d’amore stesso.

Quando nel primo episodio un formidabile portiere consola una giovane abitante del palazzo rimasta incinta di un quasi sconosciuto, la vera meraviglia sta nel suo dirle di fare una bella dormita e che tutto andrà bene. Oppure la bellezza è nel secondo episodio, in cui il protagonista è quell’amore ardente durato un battito d’ali che tutti abbiamo provato nella vita.

 â€œLa forma d’amore più pura e concentrata che c’èâ€

In questo mare di emozioni forti, innocenti, potenti, scopriamo un episodio dedicato ai disturbi psichici (come il bipolarismo) e alla difficoltà di vivere i rapporti interpersonali per le persone che ne sono affette. Magistrale l’interpretazione del premio Oscar Anne Hathaway che, al tavolo di una caffetteria, in lacrime e con il volto stravolto dal dolore, confida alla sua amica che le sue assenze dal lavoro sono dovute alla lotta quotidiana contro uno squilibro di cui non ha colpa.

Una sceneggiatura forte e delicata, mai stucchevole, consente allo spettatore di immergersi totalmente in storie di vita che riguardano tutti.
Le vicende sono narrate in chiave iper realistica e non scadono nel banale romanticismo: per esempio, nei primi tre minuti del pilota John Carney scherza con lo spettatore e lo fa credere di stare per guardare l’ennesimo sceneggiato insipido, ma poi apre le porte alla meravigliosa storia di vita di Maggie. Oppure è bello anche l'accostamento dell’episodio pilota, rivolto a una nascita, con l’ultimo episodio, dedicato, invece, all’amore senile prossimo alla morte.

Sono gli attori, e alcune precise scelte narrative, ad aiutare, con le loro interpretazioni mai sopra le righe, ma vere, genuine, umane.

Il filosofo Emil Cioran diceva “Le cose profonde non hanno bisogno di originalitàâ€.

Da sempre la cosa più difficile è raccontare attraverso l’arte, la letteratura, il cinema ciò che sembra più semplice.

Durante la serie non stupiscono gli incontri continui con citazioni colte: da Anna Karenina a un padre morente paragonato alla Pietà di Michelangelo, lo show guarda ai maestri della Letteratura e dell’Arte che con le loro opere hanno raggiunto le vette dell’eternità.

Il tutto è contenuto nella splendida cornice di una New York sempre in formissima. Qui ci si perde incantati nelle caffetterie in cui vorremmo bere un caffè lungo scrivendo un editoriale, per le losche strade notturne piene di fumo e luci, nei parchi con i venditori ambulanti di hot dog, nei tipici palazzi di lusso con portieri elegantissimi e sentimentali.

Se qualcuno gridasse al “luogo comune†non si potrebbe dargli torto: sta di fatto, però, che, alle porte del 2020, può ancora essere interessante esplorare come venga “maneggiato†un argomento già conosciuto dagli autori di uno show di questo livello.

Si sa, le serie tv equivalgono ai romanzi d’appendice ottocenteschi, a quei saggi divenuti capolavori dell’umanità, all’interno dei quali la società indagava se stessa.

E, se vogliamo capire dove stiamo andando, dopo il superamento della famiglia “tradizionale†come regola, dobbiamo guardare Modern Love e fare il punto sulle mille meravigliose forme dell’Amore moderno.

Caterina De Sanctis