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My Life Directed by Nicolas Winding Refn: su MUBI la quotidianità domestica del Refn oltre il "By NWR"
Nicolas Winding Refn veste l’aria del personal branding, ed è difficile dire quanto consciamente sia stata svolta questa operazione di mercato. Più esteticamente spregiudicato del connazionale danese Lars Von Trier, schivo quanto basta per guadagnarsi l’etichetta di “snob”, maldisposto al compromesso: da dietro le vetrate di un impenetrabile palazzo di cristallo, Refn incarna l’ossessione per l’eccentrico nel senso etimologico del termine. Per indagare il mistero di uno dei registi più polarizzanti della contemporaneità, la piattaforma di streaming MUBI ospita My Life Directed By Nicolas Winding Refn, documentario girato nel 2014 dalla moglie dell’artista, Liv Corfixen. Il film presenta l’artista da un punto di vista inedito: la quotidianità domestica di Refn oltre il “By NWR”.



My Life Directed By Nicolas Winding Refn si concentra su un periodo particolare della vita del suo protagonista. Refn e famiglia si sono trasferiti per sei mesi a Bangkok, Thailandia, per girare Solo Dio perdona, penultimo lungometraggio a firma di Refn, largamente recepito e atteso come sequel di Drive. Vincitore a Cannes per la Miglior Regia, Drive stregò non solo gli appassionati, ma anche il grande pubblico, sollevando dubbi in merito a una possibile svolta commerciale della produzione a venire del regista. Il Refn di Corfixen, invece, si premura soprattutto di sottolineare come Solo Dio perdona sarà una pellicola del tutto diversa da quella precedente, e di come il brusio interpretativo sulla sua opera, di fatto, lo secchi abbastanza.



Se, infatti, “solo Dio perdona”, My Life Directed By Nicolas Winding Refn mette in chiaro che solo Refn giudica, perlomeno quando si tratta del suo lavoro. Alternando scene di intimità famigliare a sequenze di lavoro sul set, Corfixen insegue l’artista esplosivo e schivo, alter-ego in cui il marito si trasforma una volta legatosi attorno alla vita la sua speciale coperta da ripresa (il risultato assomiglia a un kilt scozzese, e Refn afferma che serve a tenere nel corpo tutta l’energia vitale in momenti di massima importanza). Tra orgoglio per il proprio lavoro e continuo bisogno di confronto con i membri del proprio team, My Life Directed By Nicolas Winding Refn porta in primo piano sia la visione artistica di Refn sia, in modo più deciso, la fragilità emotiva che accompagna il regista nei momenti di creazione.



Pur muovendosi su un terreno potenzialmente accidentato, il documentario di Corfixen restituisce un ritratto unitario ma sfaccettato, senza mai (s)cadere nella facilità emotiva a cui il legame tra protagonista e regista avrebbe potuto condurre. Corfixen, attrice prima che cineasta, veste i panni professionali del marito, lo osserva da fuori con uno sguardo nuovo, e ci regala il ritratto insperato di una personalità complessa e affascinante. Il cameo di Alejandro Jodorowsky, al quale sono dedicati Drive e Solo Dio perdona, durante qualche sessione di tarocchi, porta a coronamento My Life Directed By Nicolas Winding Refn e ci lascia in attesa del prossimo lavoro del regista. O della stessa Corfixen, per saperne di più sull’uomo dietro la macchina da presa attraverso gli occhi della donna che sta dietro all’uomo dietro alla macchina da presa.



Elisa Teneggi
Maximal Interjector
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