Ve lo immaginate Quentin Tarantino in lacrime? Bene: al Palm Springs Film Festival succede anche questo.
Nominato miglior regista dell'anno nel corso della 31esima edizione del Festival, Tarantino si è visto consegnare il premio dalla collega Greta Gerwig (presto la ritroveremo al cinema con l'attesissimo Piccole Donne), la quale ha omaggiato l'autore con parole ricche di stima ed affetto:
Quentin Tarantino fa film come se questi potessero salvare il mondo. I film possono uccidere Hitler, liberare gli schiavi e dare a Sharon Tate ancora un’altra estate… Lui realizza i propri film come fossero arte altissima – cosa che sono – e allo stesso tempo come fossero arte per il popolo – altra cosa che sono! Le sue opere rivelano le verità più profonde ai pubblici più ampi con spavalderia, una spavalderia che scaturisce dalla fiducia nel fatto che tutti, collettivamente, saranno cambiati in meglio da quella esperienza.
Profondamente commosso da queste parole e con gli occhi ancora lucidi, Quentin Tarantino ha riservato alla collega una risposta colma di gratitudine:
Hai parlato di me nel modo in cui qualcuno parlerebbe di me soltanto nei miei sogni più sfrenati. Grazie. Mio Dio, grazie davvero. A volte scherzo chiedendo alle persone di dire qualcosa su di me: “Parlane come se fossi morto”! Ma non lo fanno mai: tu, invece, lo hai fatto.
Nominato miglior regista dell'anno nel corso della 31esima edizione del Festival, Tarantino si è visto consegnare il premio dalla collega Greta Gerwig (presto la ritroveremo al cinema con l'attesissimo Piccole Donne), la quale ha omaggiato l'autore con parole ricche di stima ed affetto:
Quentin Tarantino fa film come se questi potessero salvare il mondo. I film possono uccidere Hitler, liberare gli schiavi e dare a Sharon Tate ancora un’altra estate… Lui realizza i propri film come fossero arte altissima – cosa che sono – e allo stesso tempo come fossero arte per il popolo – altra cosa che sono! Le sue opere rivelano le verità più profonde ai pubblici più ampi con spavalderia, una spavalderia che scaturisce dalla fiducia nel fatto che tutti, collettivamente, saranno cambiati in meglio da quella esperienza.
Profondamente commosso da queste parole e con gli occhi ancora lucidi, Quentin Tarantino ha riservato alla collega una risposta colma di gratitudine:
Hai parlato di me nel modo in cui qualcuno parlerebbe di me soltanto nei miei sogni più sfrenati. Grazie. Mio Dio, grazie davvero. A volte scherzo chiedendo alle persone di dire qualcosa su di me: “Parlane come se fossi morto”! Ma non lo fanno mai: tu, invece, lo hai fatto.