Piccolo Grande Cinema: le recensioni vincitrici del laboratorio di critica cinematografica
18/11/2016

E alla fine eccoci qua: dopo aver affrontato un laboratorio di critica cinematografica, i ragazzi del Liceo Parini di Seregno e del Liceo artistico Brera si sono cimentati nell’analisi di un cortometraggio a scelta tra i due proiettati: Alma di Rodrigo Blaas e La Luna dell’italiano Enrico Casarosa. Qui di seguito le recensioni più belle e i nomi dei loro giovani autori.

 

LA LUNA di Daniele Chirico

La luna è un cortometraggio del 2011 prodotto dalla Pixar. Racconta quello che è probabilmente il turno di lavoro di due uomini accompagnati da un fanciullo.
Si può definire immensa questa opera per alcune caratteristiche. Una tra tutte è la speciale mansione che andranno a svolgere, ossia pulire la luna dalle stelle che si sono depositate in superficie. Molto riuscito è il mancato rispetto delle leggi della fisica (la luna appare vicino alla terra, raggiungibile con una scala e le stelle hanno un aspetto irreale).
Un’altra caratteristica, che potrebbe essere definita da alcuni “invalidante†ma dà valore al film è l’assenza di parole comprensibili. Questo porta lo spettatore a concentrarsi di più sulle espressioni dei protagonisti, che sono fondamentali.
La luna è un’opera comunque molto ambigua e che quindi lascia spazio ad innumerevoli possibili interpretazioni. Mi sentirei però di definire questo cortometraggio un elogio alla qualità dei bambini, capaci di vedere oltre.
Non a caso, infatti, il più giovane dei tre è l’unico i cui occhi sono ben visibili, come se fosse l’unico ad avere la capacità di osservare la realtà.
Inoltre il film ci espone una maniera semplice di spiegare il perché del fatto che la luna a volte appaia “a spicchi†senza tirare in ballo le noiosissime teorie sulle fasi lunari.

Voto: 4/4

LA LUNA di Noemi Saccani

 Il cortometraggio La luna tratta in modo interessante del rapporto fra persone d’età, e di conseguenza culture, diverse. E’ chiaro il concetto del susseguirsi di generazioni e ideali, che rende affascinante il pensiero innovativo del bambino protagonista.
Fin dalla prima scena si capisce il tipo di film che si andrà a vedere, è un cartone animato digitale della Disney Pixar, la stessa casa di produzione di Toy Story, Wally e Up. E’ un film americano ma potrebbe interessare sapere che il regista è Enrico Casarosa, l’unico italiano ad aver diretto le riprese di un film della Pixar. Una scena molto importante che lui fa è quella di far comunicare i personaggi del corto attraverso una moderna forma di gamelot. Infatti, essi non parlano direttamente tra di loro ma comunicano attraverso gesti o versi. In questo caso, questo è molto efficace e viene espresso al meglio ciò che i personaggi provano, soprattutto i due secondari.
Lo sfondo è perfetto, proprio come l’ambiente pacato che si crea.
Si avverte all’interno della quiete generale un piccolo ma piacevole disordine dettato dalla curiosità affascinante del bambino, che gioca a suo favore soprattutto alla fine. Lo consiglio a tutti coloro a cui piace rilassarsi e non amano i film d’azione ma cercano in piccole cose grandi significati. La scena più significativa è una delle ultime, in cui si mostra attraverso una simbologia ben precisa il concetto principale del cortometraggio; dopo che nel film il bambino è stato costretto a scegliere a quale destino appartenere, in questa scena traspare il fatto che lui prende la propria strada, indipendentemente dagli altri personaggi.

alma

ALMA di Alessia Scaperrotta

TRAMA: Questo cortometraggio parla di Alma, una bambina che dopo aver scritto il suo nome su una lavagnetta nota una bambola uguale a lei. Quello che succederà dopo sarà inquietante…

RECENSIONE: Questa storia è molto particolare perché senza utilizzare le parole, il regista riesce a raccontare il cortometraggio utilizzando le espressioni, i movimenti e le sensazioni della protagonista.
Il luogo dello svolgimento parte con una inquadratura dall’alto della scena, la bambina è da sola in un posto isolato. Penso che le sue espressioni riescano ad esprimere al meglio la paura, l’ansia e lo stupore che c’è negli occhi della bambina.
La bottega di bambole rappresentata in questo cortometraggio ha un clima macabro e spettrale, come se nascondesse qualcosa. Tutta questa storia è una grande metafora e secondo me vuole rappresentare l’innocenza di una bambina che, attratta dalla curiosità di conoscere e scoprire, si ritrova in un mondo di cui non avrebbe mai voluto far parte.

LA LUNA di Barbara Vercellone

La luna è un cortometraggio della Pixar che mostra tre generazioni della stessa famiglia. Il loro lavoro è ripulire la faccia della luna da piccole stelle che cadono sulla superficie.
La Pixar è una delle maggiori case di produzione di cortometraggi, ora anche di lungometraggi come Toy Story e Inside Out. Il regista è italiano, Enrico Casarosa. E’ girato in digitale.
Consiglio questo corto perché, oltre ad avere un’atmosfera un po’ “magicaâ€, mostra il cambiamento tra generazioni come ad esempio la posizione del cappello in testa, i baffi e la barba che il nonno e il papà del bambino cercano di portare ognuno dalla propria parte. Il bambino, però, ha idee e punti di vista nuovi rispetto al padre e al nonno e con queste idee riuscirà a risolvere i problemi.
E’ anche un altro modo, più divertente di quello scientifico, per mostrare i movimenti della luna e il cambiamento delle fasi della luna.

ALMA di Beatrice Viscardi

La semplice e geniale storia di una bambina incuriosita da una bambola uguale a lei che le ruberà l’anima e la terrà prigioniera per sempre in quel corpo di plastica tra gli scaffali di un negozio.
Il regista spagnolo Rodrigo Blaas, alle prime armi e del tutto autonomo, vuole comunicarci l’unicità della nostra anima che sopravvive sempre con anche i ricordi, mentre il nostro viso, i nostri vestiti, il nostro nome possono essere riprodotti, copiati, confusi nella massa (come il nome sulla parete tra tanti altri nomi).
Il corto è difficile da interpretare e apparentemente risulta inquietante e cupo, nonostante nasconda la paura di tutti noi di perdere i nostri ricordi e la nostra anima.

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