Tom Ford e la sua reazione contrastata ad House of Gucci: «Spesso ridevo ad alta voce, ma dovevo farlo?»
29/11/2021
Uscito nelle sale americane, House of Gucci è uno dei film più attesi e chiacchierati dell’anno: un po’ per il cast colmo di stelle (Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Al Pacino, Jeremy Irons) e un po’ per l’intensa e ambigua storia raccontata (la morte di Maurizio Gucci causata dalla mandante, e moglie, Patrizia Reggiani).

Tra i tanti personaggi messi in scena c’è anche quello di Tom Ford, che nel 1995 era un giovane stilista in rapida ascesa. Ford ha vissuto in quell’ambiente e conosciuto le persone che hanno ispirato il film e recentemente ha dato il suo parere sulla pellicola: «La storia brillante, ambiziosa, splendidamente filmata e in costume di avidità e omicidio è sbalorditiva per il gran numero di stelle che sono state scelte. Il film rivaleggia con la soap notturna "Dynasty" per sottigliezza, ma lo fa con un budget molto più grande», ha scritto Ford. «Diretto dal regista Ridley Scott e interpretato da Lady Gaga, Adam Driver, Al Pacino, Jeremy Irons, Jared Leto e Salma Hayek, il film è… beh, non sono ancora del tutto sicuro di cosa sia esattamente, ma in qualche modo ho sentito come se avessi vissuto un uragano quando ho lasciato il cinema. Era una farsa o un avvincente racconto di avidità? Spesso ridevo ad alta voce, ma dovevo farlo?».




Il regista di A Single Man e Animali notturni ha aggiunto: “A volte, quando Al Pacino, nei panni di Aldo Gucci, e Jared Leto, nei panni del figlio di Aldo, Paolo Gucci, erano sullo schermo, non ero del tutto sicuro di non stare guardando una versione Saturday Night Live del racconto […] La brillantezza di Leto come attore è letteralmente sepolta sotto le protesi in lattice. Paolo, che ho incontrato in diverse occasioni, era davvero eccentrico e faceva alcune cose stravaganti, ma il suo comportamento generale non era certamente come il personaggio pazzo e apparentemente con problemi mentali di Leto.”

Infine, ha detto: "Sono stato profondamente triste per diversi giorni dopo aver visto House of Gucci, una reazione che penso proveranno solo quelli di noi che conoscevano i giocatori e il gioco. È stato difficile per me vedere l'umorismo e il camp in qualcosa di così sanguinoso. Nella vita reale, niente di tutto questo era camp. A volte è stato assurdo, ma alla fine è stato tragico”.

Fonte IndieWire

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