Venezia 80: uno sguardo a tutti i film in concorso
23/08/2023
Il 30 agosto 2023 si darà il via all’ottantesima edizione del Festival del cinema a Venezia. Il lido brulicherà di vip e le sala della Biennale si riempiranno per vedere in anteprima i nuovi prodotti cinematografici. Come l’anno scorso i film in concorso saranno 23 di cui 15 registi partecipano per la prima volta. Scopriamoli meglio…
1. BASTARDEN – regia di Nikolaj Arcel
Bastarden è il primo dei tanti biopic in concorso quest’anno al festival. Il protagonista, Ludvig von Kahlen (interpretato dal magistrale Mads Mikkelsen), è un ex soldato che, nel 1755, tenta la fortuna cercando di bonificare la brughiera danese dello Jutland per farne una colonia in nome del re. Questo per ottenere quel titolo nobiliare che tanto ha bramato.
Queste sue azioni però faranno sentire minacciato il sovrano della zona, Frederik de Schinkel, che giura vendetta e intraprende una battaglia contro l’ex comandante. Uno scontro squilibrato in cui Ludving metterà in pericolo sé stesso e la sua famiglia.
2. DOGMAN – regia di Luc Besson
Il registra francese di Léon torna in sala con un film dal titolo già sentito: Dogman, scritto, diretto e prodotto da lui stesso. Il nome della pellicola è il medesimo di quella di Matteo Garrone del 2018 ma con una storia totalmente diversa.
Il protagonista Douglas è da sempre un reietto e fin dalla tenera età ha subito violenze da parte del suo patrigno trovando sempre conforto nei suoi amici: i cani. Nel film lo vedremo adulto ma capiremo che non è cambiato molto dall’infanzia a questa parte. Utilizzerà questo rapporto speciale tra lui e i suoi fedeli compagni per vendicarsi delle ingiustizie subite.
3. LA BÊTE – regia di Bertrand Bonello
Ci possiamo aspettare senza ombra di dubbio un film insolito. Un melodramma fantascientifico che porta alla luce il romanzo di Henry James del 1903 The Beast in the Jungle. Un intrigante viaggio nel tempo in tre epoche diverse (1910, 2014, 2044) in cui le emozioni sono illegali, Gabrielle (Léa Seydoux) decide di purificare il suo DNA per liberarsi di esse ma l’incontro con Louis cambierà tutto.
Un film chiaramente introspettivo, in cui le emozioni ricoprono un ruolo centrale, unico, fondamentale.
4. HORS-SAISON – regia di Stéphane Brizé
Film drammatico quello di Brizé che porta al Lido la storia di Mathieu e Alice. I due vivono in Francia ma lui è di Parigi e lei di una piccola cittadina di mare nel nord-ovest del paese. Lui ha cinquant’anni e lei quaranta. Lui è un attore e lei un’insegnante di pianoforte, ma cosa hanno in comune? Semplicemente si erano innamorati 15 anni prima ma le loro strade hanno poi preso direzioni diverse fino a che, un giorno, in un centro di idromassaggi Mathieu incontra Alice per caso.
Una storia d’amore sul perdersi e ritrovarsi, sul cercare di far guarire le vecchie ferite senza crearne delle nuove.
5. ENEA – regia di Pietro Castellitto
Scritto, diretto e interpretato da Pietro Castellitto sbarcherà a Venezia Enea, il suo secondo lungometraggio. Pellicola che racconta la storia di Enea, ragazzo che vuole rincorrere il mito del suo omonimo per riuscire a sentirsi di nuovo vivo. Non affronterà questo viaggio da solo ma con Valentino, amico dall’infanzia e novello aviatore. I due però vivono all’insegna della droga e malavita, ombre proiettate da vicissitudini familiari poco piacevoli. Un film in cui i due giovani vivono la loro avventura che per gli occhi dello spettatore può sembrare criminale ma in realtà cela profondi sentimenti di amicizia e amore.
Tra il cast il fratello ed il padre Cesare e Sergio Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi e Matteo Branciamore.
6. MAESTRO – regia di Bradley Cooper
Bradley Cooper torna alla macchina da presa dopo A Star is Born, portando in scena un biopic sulla vita di uno dei più grandi compositori d’orchestra di tutti i tempi: Leonard Bernstein. Il film analizzerà nel profondo l’intensa storia d’amore tra il protagonista e la moglie (interpretata da Felicia Montealgre) avvolgendoci in un’atmosfera tortuosa e romantica.
Con produttori strepitosi: Martin Scorsese, Steven Spielberg e Todd Phillips, ci aspettiamo una pellicola che già profuma di Oscar.
7. PRISCILLA – regia di Sofia Coppola
Priscilla è un biopic sull’omonima moglie di Elvis Presley. Il film, adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me (1985) scritte da Priscilla Presley con Sandra Harmon racconta l’incontro tra lei e l’icona del rock ed i diversi screzi che hanno portato al loro divorzio. Un film che tratta delle incomprensioni matrimoniali e, sappiamo benissimo, che Sofia Coppola è una maestra nel mettere in scena l’incomunicabilità, i sentimenti e l’incompatibilità degli animi.
La fotografia utilizza tinte soffuse, spente, lontane dall’immaginario che abbiamo della stella del rock; un uso dei colori che probabilmente rafforza i tumulti della protagonista e del suo matrimonio? Aperti gli occhi e le orecchie perché ad accompagnare il film abbiamo i Phoenix.
8. FINALMENTE L’ALBA – regia di Saverio Costanzo
Saverio Costanzo, regista italiano de La solitudine dei numeri primi, ci porta in scena un film dal sapore Hollywoodiano con un cast da capogiro: Lily James, Joe Keery, Willem Dafoe, Rebecca Antonaci, Rachel Sennott e Alba Rohrwacher.
Ambientato negli anni Cinquanta, descrive la storia di un’aspirante attrice che si reca a Cinecittà per un provino. Un’esperienza per lei indimenticabile che la porterà ad oltrepassare il varco per l’età adulta vivendo una notte piena di emozioni che la aiuteranno a riscoprire se stessa.
9. COMANDANTE – regia di Edoardo De Angelis
Comandante, film d’apertura di questa edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è una pellicola storica ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Racconta di Salvatore Todaro, il comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina.
Il comandante Todaro dovrà decidere se salvare 26 naufraghi nemici condannati alla morte ma per farlo sarà costretto a navigare in emersione per tre giorni. Nei panni di Salvatore abbiamo l’incommensurabile Pierfrancesco Favino, che siamo sicuri interpreterà magistralmente il coraggio e il tumulto interiore di questo celebre personaggio.
10. LUBO – regia di Giorgio Diritti
Quinto film è la trasposizione cinematografica del romanzo di Mario Cavatore Il seminatore. Ambientato nel 1939, parla della storia dell’omonimo Lubo Moser, un giovane nomade Jenisch che riesce a mantenere la sua famiglia suonando la fisarmonica. Un giorno però, date le tensioni in tutta Europa create dalla Germania, riceve la chiamata dall’esercito svizzero per difendere i confini.
Una notte riceve la notizia che i poliziotti hanno fatto irruzione al campo nomadi e hanno rapito i suoi tre figli a causa della loro etnia. Da qui inizia la sete si vendetta del protagonista (Franz Rogowski, noto per la sua interpretazione in Great Freedom o Freaks Out) che ci porterà a ridefinire i confini tra il bene ed il male.
11. ORIGIN – regia di Ava DuVernay
Ispirato al saggio della giornalista Isabel Wilkerson Caste: The Origins of Our Discontents è incentrato sul razzismo che ancora pervade negli Stati Uniti
È un indagine del sistema sociale che ha modellato silenziosamente gli Stati Uniti basato su caste. Una struttura gerarchica che dal passato permane ancora oggi. Un sistema di divisione etnica che crea discrepanze, limiti, ingiustizie nei confronti di una minoranza, della popolazione afroamericana. Un film drammatico che scava a fondo per trovare le radici e denunciare queste ingiustizie.
12. THE KILLER – regia di David Fincher
Ispirato alla graphic novel francese Le Tueur di Alexis Nolent e Luc Jacamon, David Fincher ci regala un nuovo thriller psicologico il cui protagonista (Michael Fassbender) è un tormentato sicario immerso in un ambiente freddo, intriso di terrore che oscilla tra professionalità e follia, tra impegno e alienazione.
Distribuito da Netflix proprio come il pluripremiato Mank (2020), Fincher ci porta a Venezia il film della vita, il più sudato, che porta nel cassetto dal 2007 a questa parte.
13. MEMORY – regia di Michel Franco
Un film drammatico in cui vediamo in scena come protagonisti Peter Sarsgaard e Jessica Chastain in due ritrovati amanti giusti in un periodo sbagliato, sfavorevole alla fioritura dell’amore.
Silvia lavora in un ospedale di New York nel reparto di cura delle malattie mentali. Ha una vita tutto sommato ordinaria che dedica al lavoro, alla figlia e agli incontri con gli alcolisti anonimi. Un giorno però la sua monotonia viene interrotta da Saul che, dopo una ripatriata del liceo la segue fino a casa. Questo incontro avrà un forte e inaspettato impatto sia su Silvia che su Saul, una difficile ma fortuito ritorno al passato.
14. IO CAPITANO – regia di Matteo Garrone
Io Capitano, film diretto da Matteo Garrone, è ispirato alle odissee della contemporaneità. Racconta la storia di Seydou e Moussa (Seydou Sarr e Moustapha Fall), due giovani senegalesi che, partendo da Dakar, cercando di raggiungere l’Europa affrontando deserti, prigioni libanesi e terribili traversate in mare aperto.
Le riprese di questo film sono state fatte in Senegal, Marocco e Italia. Inoltre, pur essendo una storia romanzata, è ispirata alle realtà dei ragazzi che hanno compiuto questo viaggio della speranza e hanno avuto la fortuna di raccontarlo.
15. AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) – regia di Ryusuke Hamaguchi
Aku wa sonzai shinai (Il male non esiste) è l’unica pellicola in concorso proveniente dal Giappone e tra gli interpreti possiamo notare: Hitoshi Omika, Ryo Nishikawa, Ryuji Kosaka, Ayaka Shibutani.
Si sa ben poco di questo film, è una novità e sorpresa per tutti. Tutto ciò che sappiamo è che Alberto Barbera, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha rilasciato queste parole: “Mentre vinceva l’Oscar per Drive My Car, lui (Ryusuke Hamaguchi) era già su questo progetto, racconto di una società che vuole costruire un camping in un territorio ostile al progetto”. Aleggia un alone di mistero che invoglia alla visione.
16. ZIELONA GRANICA (IL CONFINE VERDE) – regia di Agnieszka Holland
Agnieszka Holland ha lavorato con i migliori registi polacchi, il suo maggior successo è senza ombra di dubbio Poeti dall’inferno (1995). Vanta il premio alla critica al festiva del Cinema di Cannes (ricevuto nell’80) e due candidature agli Oscar: come Miglior film straniero (1981) e Miglior sceneggiatura non originale (1990).
Una pellicola drammatica in cui una famiglia di rifugiati siriani, una guardia della frontiera e un insegnante d’inglese dell’Afghanistan si incontrano sul confine tra Polonia e Bielorussia per tentare di oltrepassarlo durante la crisi umanitaria creatasi a causa del presidente Lukashenko.
17. DIE THEORIE VON ALLEM – regia di Timm Kröger
Siamo di fronte ad un thriller ambientato nel 1962 sulle Alpi svizzere. Johannes (interpretato da Jan Bülow) si reca in questo hotel tra le montagne per un congresso di fisica. L’intervento più atteso è “La teoria del tutto” di uno scienziato iraniano che sembra non farsi vedere.
Mentre attendono l’arrivo dello studioso, uno dei fisici viene trovato morto, la pianista Karin, scompare e le nuvole sopra le loro teste assumono una conformazione molto strana. In questi tasselli, Johannes cercherà di trovare quello mancante per collegare tutti gli indizi.
18. POOR THINGS – regia di Yorgos Lanthimos
Probabilmente una delle pellicole più attese di questo festival, in questo film il regista ateniese porta l’adattamento cinematografico del romanzo Vita e misteri della prima donna medico d'Inghilterra (1992) di Alasdair Gray. È stato presentato come se fosse un Frankenstein tutto al femminile in cui la protagonista Bella Baxter è una giovane donna riportata in vita da uno scienziato.
Con un cast spettacolare tra cui Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe siamo pronti a lasciarci travolgere dallo stile introspettivo di Lanthimos (per la terza volta in concorso a Venezia).
19. EL CONDE – regia di Pablo Larraín
Pablo Larraín con El Conde gioca con la satira portando al Lido una commedia nera. Protagonista di questa storia c’è Augusto Pinochet, generale autoritario e dittatoriale del Cile dal 1973 al 1990. Nonostante il bianco e nero dia quel tocco di solennità, il regista sconvolge lo spettatore e il dittatore, anziché venire condannato (proprio come era successo realmente), è vivo, vegeto ed è un vampiro di 250 anni.
Un falso biopic, un interessante cambio di prospettiva pronto a confondere lo spettatore e farlo divertire utilizzando la satira verso il proprio Paese.
20. FERRARI – regia di Michael Mann
Anche Michael Mann porta a Venezia un attesissimo biopic su Enzo Ferrari, in particolare tratterà il momento delicato di crisi affrontata nel 1957. Nonostante la produzione Hollywoodiana, la pellicola è stata girata tra l’Emilia-Romagna e Brescia. Con protagonisti Adam Driver e Penélope Cruz siamo pronti a lasciarci stupire e farci cullare dal clima della dolce vita dell’Italia anni ’50.
21. ADAGIO – regia di Stefano Sollima
Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea… già ci piace!
Adagio, diretto da Stefano Sollima, parla di Manuel, un sedicenne che, come tutti, cerca di godersi la vita adolescenziale ma, nel mentre, deve badare al padre anziano. Per racimolare un po’ di denaro si lascia ingaggiare per scattare foto ad un personaggio misterioso. Non sentendosi al sicuro fugge ma i ricattatori si mettono subito sulle sue tracce. Manuel, capendo di aver visto troppo, si trova a chiedere aiuto a degli ex galeotti.
Con questo film, Sollima chiude la trilogia su una Roma criminale dopo Romanzo criminale e Suburra.
22. KOBIETA Z... – regia di Małgorzata Szumowska, Michał Englert
Con Kobieta z..., film diretto da Michal Englert e Malgorzata Szumowska, siamo di fronte ad una tematica più attuale che mai. Infatti, racconta la storia di Adam, un cittadino polacco come tanti, che cerca, come ognuno di noi, di dare il meglio di sé, di essere un buon padre, un buon marito. Giorno dopo giorno però, il protagonista (interprete Małgorzata Hajewska-Krzysztofik) capirà che il corpo in cui vive non rispecchia per nulla la sua identità di genere.
23. HOLLY – regia di Fien Troch
Fien Troch, regista belga, aveva già partecipato al festival ma nella categoria Orizzonti in cui ne era uscita vincitrice con il premio alla Miglior regia. In questa edizione però entrerà dalla porta principale con Holly.
Holly, è una quindicenne che, una mattina avvisa la scuola della sua assenza. Caso vuole che quella giornata il suo istituto sarà colpito da un forte incendio che porterà alla morte di molti studenti. L’insegnante, incuriosita dalla coincidenza, propone alla ragazza di aiutare la comunità unendosi al gruppo di volontariato. Holly si dimostra un’aiutante provetta che rasserena e solleva chiunque. Improvvisamente però le persone cercano insistentemente la sua presenza fino a sopraffarla.
Per saperne di più su questa 80esima Mostra del Cinema scorpi il webinar del 25 agosto tenuto da longtake. Un incontro di due ore in cui abbiamo trattato insieme i titoli più significativi di questo festival. Accedi alla registrazione dell’incontro qui: https://longtake.podia.com/mostra-di-venezia-2023-lapprofondimento-del-programma
Articolo a cura di Sarah Vaia
Fonte: Biennale, Coming Soon, SkyTg24, Ansa, Imdb.
1. BASTARDEN – regia di Nikolaj Arcel
Bastarden è il primo dei tanti biopic in concorso quest’anno al festival. Il protagonista, Ludvig von Kahlen (interpretato dal magistrale Mads Mikkelsen), è un ex soldato che, nel 1755, tenta la fortuna cercando di bonificare la brughiera danese dello Jutland per farne una colonia in nome del re. Questo per ottenere quel titolo nobiliare che tanto ha bramato.
Queste sue azioni però faranno sentire minacciato il sovrano della zona, Frederik de Schinkel, che giura vendetta e intraprende una battaglia contro l’ex comandante. Uno scontro squilibrato in cui Ludving metterà in pericolo sé stesso e la sua famiglia.
2. DOGMAN – regia di Luc Besson
Il registra francese di Léon torna in sala con un film dal titolo già sentito: Dogman, scritto, diretto e prodotto da lui stesso. Il nome della pellicola è il medesimo di quella di Matteo Garrone del 2018 ma con una storia totalmente diversa.
Il protagonista Douglas è da sempre un reietto e fin dalla tenera età ha subito violenze da parte del suo patrigno trovando sempre conforto nei suoi amici: i cani. Nel film lo vedremo adulto ma capiremo che non è cambiato molto dall’infanzia a questa parte. Utilizzerà questo rapporto speciale tra lui e i suoi fedeli compagni per vendicarsi delle ingiustizie subite.
3. LA BÊTE – regia di Bertrand Bonello
Ci possiamo aspettare senza ombra di dubbio un film insolito. Un melodramma fantascientifico che porta alla luce il romanzo di Henry James del 1903 The Beast in the Jungle. Un intrigante viaggio nel tempo in tre epoche diverse (1910, 2014, 2044) in cui le emozioni sono illegali, Gabrielle (Léa Seydoux) decide di purificare il suo DNA per liberarsi di esse ma l’incontro con Louis cambierà tutto.
Un film chiaramente introspettivo, in cui le emozioni ricoprono un ruolo centrale, unico, fondamentale.
4. HORS-SAISON – regia di Stéphane Brizé
Film drammatico quello di Brizé che porta al Lido la storia di Mathieu e Alice. I due vivono in Francia ma lui è di Parigi e lei di una piccola cittadina di mare nel nord-ovest del paese. Lui ha cinquant’anni e lei quaranta. Lui è un attore e lei un’insegnante di pianoforte, ma cosa hanno in comune? Semplicemente si erano innamorati 15 anni prima ma le loro strade hanno poi preso direzioni diverse fino a che, un giorno, in un centro di idromassaggi Mathieu incontra Alice per caso.
Una storia d’amore sul perdersi e ritrovarsi, sul cercare di far guarire le vecchie ferite senza crearne delle nuove.
5. ENEA – regia di Pietro Castellitto
Scritto, diretto e interpretato da Pietro Castellitto sbarcherà a Venezia Enea, il suo secondo lungometraggio. Pellicola che racconta la storia di Enea, ragazzo che vuole rincorrere il mito del suo omonimo per riuscire a sentirsi di nuovo vivo. Non affronterà questo viaggio da solo ma con Valentino, amico dall’infanzia e novello aviatore. I due però vivono all’insegna della droga e malavita, ombre proiettate da vicissitudini familiari poco piacevoli. Un film in cui i due giovani vivono la loro avventura che per gli occhi dello spettatore può sembrare criminale ma in realtà cela profondi sentimenti di amicizia e amore.
Tra il cast il fratello ed il padre Cesare e Sergio Castellitto, Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi e Matteo Branciamore.
6. MAESTRO – regia di Bradley Cooper
Bradley Cooper torna alla macchina da presa dopo A Star is Born, portando in scena un biopic sulla vita di uno dei più grandi compositori d’orchestra di tutti i tempi: Leonard Bernstein. Il film analizzerà nel profondo l’intensa storia d’amore tra il protagonista e la moglie (interpretata da Felicia Montealgre) avvolgendoci in un’atmosfera tortuosa e romantica.
Con produttori strepitosi: Martin Scorsese, Steven Spielberg e Todd Phillips, ci aspettiamo una pellicola che già profuma di Oscar.
7. PRISCILLA – regia di Sofia Coppola
Priscilla è un biopic sull’omonima moglie di Elvis Presley. Il film, adattamento cinematografico delle memorie Elvis and Me (1985) scritte da Priscilla Presley con Sandra Harmon racconta l’incontro tra lei e l’icona del rock ed i diversi screzi che hanno portato al loro divorzio. Un film che tratta delle incomprensioni matrimoniali e, sappiamo benissimo, che Sofia Coppola è una maestra nel mettere in scena l’incomunicabilità, i sentimenti e l’incompatibilità degli animi.
La fotografia utilizza tinte soffuse, spente, lontane dall’immaginario che abbiamo della stella del rock; un uso dei colori che probabilmente rafforza i tumulti della protagonista e del suo matrimonio? Aperti gli occhi e le orecchie perché ad accompagnare il film abbiamo i Phoenix.
8. FINALMENTE L’ALBA – regia di Saverio Costanzo
Saverio Costanzo, regista italiano de La solitudine dei numeri primi, ci porta in scena un film dal sapore Hollywoodiano con un cast da capogiro: Lily James, Joe Keery, Willem Dafoe, Rebecca Antonaci, Rachel Sennott e Alba Rohrwacher.
Ambientato negli anni Cinquanta, descrive la storia di un’aspirante attrice che si reca a Cinecittà per un provino. Un’esperienza per lei indimenticabile che la porterà ad oltrepassare il varco per l’età adulta vivendo una notte piena di emozioni che la aiuteranno a riscoprire se stessa.
9. COMANDANTE – regia di Edoardo De Angelis
Comandante, film d’apertura di questa edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è una pellicola storica ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale. Racconta di Salvatore Todaro, il comandante del sommergibile Cappellini della Regia Marina.
Il comandante Todaro dovrà decidere se salvare 26 naufraghi nemici condannati alla morte ma per farlo sarà costretto a navigare in emersione per tre giorni. Nei panni di Salvatore abbiamo l’incommensurabile Pierfrancesco Favino, che siamo sicuri interpreterà magistralmente il coraggio e il tumulto interiore di questo celebre personaggio.
10. LUBO – regia di Giorgio Diritti
Quinto film è la trasposizione cinematografica del romanzo di Mario Cavatore Il seminatore. Ambientato nel 1939, parla della storia dell’omonimo Lubo Moser, un giovane nomade Jenisch che riesce a mantenere la sua famiglia suonando la fisarmonica. Un giorno però, date le tensioni in tutta Europa create dalla Germania, riceve la chiamata dall’esercito svizzero per difendere i confini.
Una notte riceve la notizia che i poliziotti hanno fatto irruzione al campo nomadi e hanno rapito i suoi tre figli a causa della loro etnia. Da qui inizia la sete si vendetta del protagonista (Franz Rogowski, noto per la sua interpretazione in Great Freedom o Freaks Out) che ci porterà a ridefinire i confini tra il bene ed il male.
11. ORIGIN – regia di Ava DuVernay
Ispirato al saggio della giornalista Isabel Wilkerson Caste: The Origins of Our Discontents è incentrato sul razzismo che ancora pervade negli Stati Uniti
È un indagine del sistema sociale che ha modellato silenziosamente gli Stati Uniti basato su caste. Una struttura gerarchica che dal passato permane ancora oggi. Un sistema di divisione etnica che crea discrepanze, limiti, ingiustizie nei confronti di una minoranza, della popolazione afroamericana. Un film drammatico che scava a fondo per trovare le radici e denunciare queste ingiustizie.
12. THE KILLER – regia di David Fincher
Ispirato alla graphic novel francese Le Tueur di Alexis Nolent e Luc Jacamon, David Fincher ci regala un nuovo thriller psicologico il cui protagonista (Michael Fassbender) è un tormentato sicario immerso in un ambiente freddo, intriso di terrore che oscilla tra professionalità e follia, tra impegno e alienazione.
Distribuito da Netflix proprio come il pluripremiato Mank (2020), Fincher ci porta a Venezia il film della vita, il più sudato, che porta nel cassetto dal 2007 a questa parte.
13. MEMORY – regia di Michel Franco
Un film drammatico in cui vediamo in scena come protagonisti Peter Sarsgaard e Jessica Chastain in due ritrovati amanti giusti in un periodo sbagliato, sfavorevole alla fioritura dell’amore.
Silvia lavora in un ospedale di New York nel reparto di cura delle malattie mentali. Ha una vita tutto sommato ordinaria che dedica al lavoro, alla figlia e agli incontri con gli alcolisti anonimi. Un giorno però la sua monotonia viene interrotta da Saul che, dopo una ripatriata del liceo la segue fino a casa. Questo incontro avrà un forte e inaspettato impatto sia su Silvia che su Saul, una difficile ma fortuito ritorno al passato.
14. IO CAPITANO – regia di Matteo Garrone
Io Capitano, film diretto da Matteo Garrone, è ispirato alle odissee della contemporaneità. Racconta la storia di Seydou e Moussa (Seydou Sarr e Moustapha Fall), due giovani senegalesi che, partendo da Dakar, cercando di raggiungere l’Europa affrontando deserti, prigioni libanesi e terribili traversate in mare aperto.
Le riprese di questo film sono state fatte in Senegal, Marocco e Italia. Inoltre, pur essendo una storia romanzata, è ispirata alle realtà dei ragazzi che hanno compiuto questo viaggio della speranza e hanno avuto la fortuna di raccontarlo.
15. AKU WA SONZAI SHINAI (IL MALE NON ESISTE) – regia di Ryusuke Hamaguchi
Aku wa sonzai shinai (Il male non esiste) è l’unica pellicola in concorso proveniente dal Giappone e tra gli interpreti possiamo notare: Hitoshi Omika, Ryo Nishikawa, Ryuji Kosaka, Ayaka Shibutani.
Si sa ben poco di questo film, è una novità e sorpresa per tutti. Tutto ciò che sappiamo è che Alberto Barbera, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia, ha rilasciato queste parole: “Mentre vinceva l’Oscar per Drive My Car, lui (Ryusuke Hamaguchi) era già su questo progetto, racconto di una società che vuole costruire un camping in un territorio ostile al progetto”. Aleggia un alone di mistero che invoglia alla visione.
16. ZIELONA GRANICA (IL CONFINE VERDE) – regia di Agnieszka Holland
Agnieszka Holland ha lavorato con i migliori registi polacchi, il suo maggior successo è senza ombra di dubbio Poeti dall’inferno (1995). Vanta il premio alla critica al festiva del Cinema di Cannes (ricevuto nell’80) e due candidature agli Oscar: come Miglior film straniero (1981) e Miglior sceneggiatura non originale (1990).
Una pellicola drammatica in cui una famiglia di rifugiati siriani, una guardia della frontiera e un insegnante d’inglese dell’Afghanistan si incontrano sul confine tra Polonia e Bielorussia per tentare di oltrepassarlo durante la crisi umanitaria creatasi a causa del presidente Lukashenko.
17. DIE THEORIE VON ALLEM – regia di Timm Kröger
Siamo di fronte ad un thriller ambientato nel 1962 sulle Alpi svizzere. Johannes (interpretato da Jan Bülow) si reca in questo hotel tra le montagne per un congresso di fisica. L’intervento più atteso è “La teoria del tutto” di uno scienziato iraniano che sembra non farsi vedere.
Mentre attendono l’arrivo dello studioso, uno dei fisici viene trovato morto, la pianista Karin, scompare e le nuvole sopra le loro teste assumono una conformazione molto strana. In questi tasselli, Johannes cercherà di trovare quello mancante per collegare tutti gli indizi.
18. POOR THINGS – regia di Yorgos Lanthimos
Probabilmente una delle pellicole più attese di questo festival, in questo film il regista ateniese porta l’adattamento cinematografico del romanzo Vita e misteri della prima donna medico d'Inghilterra (1992) di Alasdair Gray. È stato presentato come se fosse un Frankenstein tutto al femminile in cui la protagonista Bella Baxter è una giovane donna riportata in vita da uno scienziato.
Con un cast spettacolare tra cui Emma Stone, Mark Ruffalo e Willem Dafoe siamo pronti a lasciarci travolgere dallo stile introspettivo di Lanthimos (per la terza volta in concorso a Venezia).
19. EL CONDE – regia di Pablo Larraín
Pablo Larraín con El Conde gioca con la satira portando al Lido una commedia nera. Protagonista di questa storia c’è Augusto Pinochet, generale autoritario e dittatoriale del Cile dal 1973 al 1990. Nonostante il bianco e nero dia quel tocco di solennità, il regista sconvolge lo spettatore e il dittatore, anziché venire condannato (proprio come era successo realmente), è vivo, vegeto ed è un vampiro di 250 anni.
Un falso biopic, un interessante cambio di prospettiva pronto a confondere lo spettatore e farlo divertire utilizzando la satira verso il proprio Paese.
20. FERRARI – regia di Michael Mann
Anche Michael Mann porta a Venezia un attesissimo biopic su Enzo Ferrari, in particolare tratterà il momento delicato di crisi affrontata nel 1957. Nonostante la produzione Hollywoodiana, la pellicola è stata girata tra l’Emilia-Romagna e Brescia. Con protagonisti Adam Driver e Penélope Cruz siamo pronti a lasciarci stupire e farci cullare dal clima della dolce vita dell’Italia anni ’50.
21. ADAGIO – regia di Stefano Sollima
Pierfrancesco Favino, Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea… già ci piace!
Adagio, diretto da Stefano Sollima, parla di Manuel, un sedicenne che, come tutti, cerca di godersi la vita adolescenziale ma, nel mentre, deve badare al padre anziano. Per racimolare un po’ di denaro si lascia ingaggiare per scattare foto ad un personaggio misterioso. Non sentendosi al sicuro fugge ma i ricattatori si mettono subito sulle sue tracce. Manuel, capendo di aver visto troppo, si trova a chiedere aiuto a degli ex galeotti.
Con questo film, Sollima chiude la trilogia su una Roma criminale dopo Romanzo criminale e Suburra.
22. KOBIETA Z... – regia di Małgorzata Szumowska, Michał Englert
Con Kobieta z..., film diretto da Michal Englert e Malgorzata Szumowska, siamo di fronte ad una tematica più attuale che mai. Infatti, racconta la storia di Adam, un cittadino polacco come tanti, che cerca, come ognuno di noi, di dare il meglio di sé, di essere un buon padre, un buon marito. Giorno dopo giorno però, il protagonista (interprete Małgorzata Hajewska-Krzysztofik) capirà che il corpo in cui vive non rispecchia per nulla la sua identità di genere.
23. HOLLY – regia di Fien Troch
Fien Troch, regista belga, aveva già partecipato al festival ma nella categoria Orizzonti in cui ne era uscita vincitrice con il premio alla Miglior regia. In questa edizione però entrerà dalla porta principale con Holly.
Holly, è una quindicenne che, una mattina avvisa la scuola della sua assenza. Caso vuole che quella giornata il suo istituto sarà colpito da un forte incendio che porterà alla morte di molti studenti. L’insegnante, incuriosita dalla coincidenza, propone alla ragazza di aiutare la comunità unendosi al gruppo di volontariato. Holly si dimostra un’aiutante provetta che rasserena e solleva chiunque. Improvvisamente però le persone cercano insistentemente la sua presenza fino a sopraffarla.
Per saperne di più su questa 80esima Mostra del Cinema scorpi il webinar del 25 agosto tenuto da longtake. Un incontro di due ore in cui abbiamo trattato insieme i titoli più significativi di questo festival. Accedi alla registrazione dell’incontro qui: https://longtake.podia.com/mostra-di-venezia-2023-lapprofondimento-del-programma
Articolo a cura di Sarah Vaia
Fonte: Biennale, Coming Soon, SkyTg24, Ansa, Imdb.