News
"Watchmen": chi si ricorda i sorveglianti?

Who watches the watchmen?”

Super Heroes Watchmen GIF

Questa frase, ispirata a un verso del poeta latino Giovenale, e lo smile giallo macchiato di sangue sono i due simboli iconici di Watchmen, probabilmente la più famosa graphic novel di sempre.

Resa ancor più nota da un adattamento cinematografico di successo diretto da Zack Snyder nel 2009, Watchmen è forse l’opera fumettistica più celebrata degli ultimi trent’anni, unico fumetto ad aver vinto un premio Hugo e a essere inserito dal Time nella lista dei cento migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 a oggi. Grazie a essa il suo autore, Alan Moore, è diventato uno dei più celebri scrittori di fumetti di sempre, praticamente una leggenda, anche se da anni preferisce ormai vivere una vita lontana dai riflettori. 

L’opera ha avuto una lunga vicenda mediatica, legata ai diritti per la sua trasposizione cinematografica, ma è finalmente arrivata la tanto attesa serie televisiva. L'omonimo show non si tratta di un fedele adattamento dell’opera, bensì di un suo seguito immaginario, mai scritto prima, che riprende le redini della storia diverse decine di anni dopo la sua conclusione. 

Per chi non ricorda bene il fumetto o il film, quindi, serve una bella rinfrescata sull’opera in sé. 

Watchmen si tratta, originariamente, di una miniserie in dodici numeri, poi raccolti in un unico volume. Nonostante sia stata creata dal colosso dei comics DC, la storia non è ambientata nello stesso universo di Batman e Superman: siamo in un universo molto più realistico e simile al nostro ma, allo stesso tempo, distopico e apocalittico. 

L’anno è il 1985, la città è New York. I supereroi hanno fatto la loro comparsa poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale: all'epoca, però, si trattava semplicemente di uomini travestiti che picchiavano i malviventi, senza alcun vero potere, riunitisi in un gruppo chiamato Minutemen, fondato nel 1939. 

Negli anni '60 è poi avvenuto un ricambio generazionale con una nuova ondata di eroi, più sofisticati e "migliorati" rispetto ai primi. La più grande differenza, però, è la nascita del primo vero superuomo, il Dottor Manhattan, un fisico trasformato in un essere pressoché onnipotente a causa di un incidente avvenuto durante un esperimento. 

Oltre a lui a formare i nuovi Minutemen ci sono: Ozymandias, alter-ego dell’industriale Adrian Veidt, considerato l’uomo più intelligente del mondo; Rorschach, un misterioso giustiziere dai metodi violenti e dalla maschera cangiante che raffigura le celebri macchie legate al suo nome di battaglia; il secondo Nite Owl, erede spirituale del suo predecessore e brillante inventore di Archie, una grande capsula volante; il Comico, unico membro rimasto dalla prima squadra del ‘39 e truce mercenario del governo; la nuova Silk Spectre, atletica e affascinante figlia della prima super eroina, Sally Jupiter.

Nel momento in cui comincia la narrazione i vigilantes sono stati resi fuorilegge con il decreto Keane. Nixon è al suo quinto mandato da presidente dopo aver vinto la guerra in Vietnam grazie al Dottor Manhattan, e gli Stati Uniti e la Russia sono sull’orlo di un conflitto nucleare. 

La storia comincia con un omicidio: il Comico è stato scaraventato dalla finestra del grattacielo dove viveva a Manhattan. 

Zack Snyder Watchmen GIF

A indagare e a fare da narratore tramite i suoi diari troviamo Rorschach, l’unico a indossare ancora una maschera nonostante sia ormai illegale. Sempre più cinico e instabile per colpa di una società corrosa da ondate di crimini in aumento, il vigilante contatta i suoi vecchi compagni in pensione per avvertirli che è in giro un “killer delle maschere”. I suoi compagni non lo ascoltano, pensando all’ennesimo delirio di un pazzo, ma il susseguirsi di altri omicidi porterà gli ex Nite Owl e Silk Spectre a indossare nuovamente il loro costume e seguirlo nelle sue ricerche. 

La lunga vicenda, un intricato puzzle di segreti, porterà i redivivi eroi a scoprire che il responsabile della scia di omicidi altri non è che Adrian Veidt, loro ex compagno di squadra. Il piccolo gruppo di eroi si reca quindi alla base di Veidt in Antartide per fermarlo ma, una volta arrivato a destinazione, scopre che è troppo tardi: il piano è già stato attuato. 

Veidt ha fatto teletrasportare un gigantesco mostro, creato in parte in laboratorio, nel centro di New York, distruggendo gran parte della città, col fine di inscenare un’invasione aliena che faccia mettere da parte le frizioni politiche tra l’America e la Russia, evitando così la guerra nucleare. 

Uccidere milioni per salvarne miliardi. 

Il suo progetto è riuscito e lo scopo sembra raggiunto. Tutti gli eroi accettano amaramente il piano di Veidt, tranne Rorschach intenzionato a raccontare la vicenda al mondo intero. Il Dottor Manhattan però glielo impedisce, arrivando a ucciderlo per evitare di far sfumare la ritrovata pace tra i due colossi del mondo. 

Termina così il capolavoro di Alan Moore, una conclusione molto cupa e pessimista ma che, forse, lascia intravedere un futuro positivo. 

All’epoca quando il fumetto uscì, tra il 1986 e il 1987, creò una vera e propria rivoluzione. Con quest’opera diventava chiaro un concetto che stava bollendo in pentola da qualche anno ormai: anche i fumetti di super eroi potevano essere opere d’autore, alla pari di quelli dei grandi maestri francesi e italiani. 

Alan Moore, inglese di Northampton (coadiuvato qui dal disegnatore Dave Gibbons), insieme a quella che verrà poi definita la scuola inglese dei comics (fra tutti Grant Morrison e Neil Gaiman) e insieme all’americano Frank Miller (celebre per le sue opere su Batman), muta completamente l’immagine del super eroe, destrutturandone totalmente la figura, fino agli anni '80 ancora molto legata alle sue radici di letture per ragazzi. 

I suoi non sono dei veri eroi, molti uccidono senza scrupoli e non hanno dei veri poteri, sono degli esseri umani, personaggi realistici, sfaccettati, figli di un’epoca tumultuosa e incerta che mina le loro fondamenta psicologiche. 
Non sono superiori all’uomo comune, le loro abilità sono solo frutto dell’allenamento fisico e alle volte, come nel caso di Nite Owl, sono aiutati da congegni tecnologici o da armi, come nel caso del Comico. 

Watchmen Save GIF

C’è anche un’altra faccia della medaglia però, quella del Dottor Manhattan. 

Cosa succederebbe se nel mondo reale comparisse veramente un essere dalle abilità quasi divine, figlio della scienza? Prima di tutto verrebbe considerato una minaccia, poi verrebbe controllato e sfruttato dal governo americano per imporre la propria superiorità sulle altre nazioni e poi minerebbe i fondamenti religiosi e filosofici di interi paesi. 

Questi sono alcuni dei temi di Watchmen, un’opera complessa, un thriller fantapolitico calato in un mondo di super eroi, così potente da influenzare intere generazioni di scrittori di fumetti e non solo.
Si tratta di uno spartiacque, di un punto di non ritorno: dopo di esso il mondo dei comics, e del fumetto in assoluto, non è stato più lo stesso. 

Il film omonimo di Snyder è una trasposizione molto fedele dell’opera, anche se a volte un po’ esagerata, che ha saputo ricreare le atmosfere cupe e nichiliste del suo antecedente letterario.

La nuova serie tv vuole raccogliere questa eredità, un’eredità pesante che, dalle prime immagini, sembra essere stata sfruttata molto degnamente. 

Il nostro consiglio prima di avventurarvi in questo nuovo progetto televisivo, è di recuperare il film ma soprattutto la graphic novel, opera imprescindibile da possedere in una biblioteca moderna, che farà vedere il mondo dei fumetti con occhi diversi a chi non è già appassionato. Watchmen è un’opera immortale, la prima in grado di essere considerata pari a un grande romanzo tanto da essere stata oggetto di studi universitari. 

Leggetelo per sapere cosa hanno in comune una citazione di Giovenale del II secolo d.C. e uno smile giallo sporco di sangue. 

“Quis custodiet ipsos custodes?"

Zack Snyder Film GIF

Cesare Bisantis

Maximal Interjector
Browser non supportato.