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"We miss you, Cannes": 23 registi raccontano alcuni momenti indelebili al N.Y. Times

Maggio per l'industria cinematografica è sinonimo di una sola cosa: il Festival di Cannes.

Dal 1946 a oggi ci sono state solo una manciata di altre occasioni in cui l'evento non ha potuto svolgersi: nel '48 e nel '50 l'edizione non si fece problemi di bilancio, mentre nel 1968 la manifestazione venne interrotta dalle rivolte del Maggio francese.

Adesso, invece, ci troviamo in una situazione di emergenza sanitaria senza precedenti e il Festival è stato cancellato (il Delegato Generale, Thierry Fremaux, si è recentemente "confessato" davanti ai microfoni di Screen Daily, raccontando le sue sensazioni alla "vigilia" della 73esima edizione).

Il New York Times, però, non vuole che questo momento passi inosservato e ha scelto di omaggiare uno degli appuntamenti più importanti della stagione, dal punto di vista artistico ma anche del glamour, chiamando a raccolta registi di tutte le età e le provenienze e chiedendo loro di condividere ricordi del Festival di Cannes e speranze sul futuro del cinema.

La lista degli autori coinvolti è nutritissima e ognuno ha dato il suo contributo personale, in forma scritta o video: Alejandro González Iñárritu, Alice Rohrwacher, i fratelli Benny e Josh Safdie, Wes Anderson, Clint Eastwood, Jia Zhangke, Michael Moore, Kleber Mendonça Filho, Abel Ferrara, James Gray, Chloë Sevigny, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Olivier Assayas, Christophe Honoré, Debra Granik, Hirokazu Kore-eda, Mohammad Rasoulof, Asif Kapadia, Arnaud Desplechin, Robert Eggers e Claire Denis.

Qui, sul New York Times, trovate il lungo e appassionante approfondimento, pieno di ricordi commoventi, nostalgici e dettagliati, accompagnati da un insieme incredibile di foto di repertorio che vi faranno viaggiare nella storia del Festival, dalla prima edizione ufficiale del 1946 fino ai giorni nostri.

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