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“Una critica permeata di falsità”: Woody Allen e Soon Yi-Previn contro la docu-serie Allen v. Farrow

In concomitanza con l’uscita del primo dei quattro episodi della docu-serie Allen v. Farrow, un portavoce di Woody Allen e della moglie Soon-Yi Previn ha rilasciato una dichiarazione attraverso la quale la coppia risponde alle accuse di abusi sessuali mosse nei confronti del regista statunitense.

Oltre a sottolineare come le numerose indagini compiute nel corso degli anni siano sempre giunte alla conclusione che tali accuse fossero false, la dichiarazione del portavoce fa riferimento a due aspetti principali.




Il primo è il fatto che Allen e Previn siano stati contattati solo meno di due mesi fa dai realizzatori della docu-serie Amy Ziering e Kirby Dick e che gli sia stato dato solo qualche giorno per rispondere. A tal proposito, i due registi, intervistati da Deadline, hanno affermato di aver contattato Allen, Previn e Moses Farrow, figlio di Mia Farrow, ma di non aver mai ricevuto risposta. Detto ciò, Ziering e Dick hanno continuato dicendo che non erano interessati a mettere in luce argomenti che potessero supportare la versione sostenuta da Woody Allen. Al contrario, si dichiaravano esclusivamente devoti alle testimonianze di Dylan e Mia Farrow e alle fonti che potessero supportarle. Difatti, Allen v. Farrow ignora alcuni aspetti-chiave, quali il suicidio di due dei bambini adottati da Mia Farrow e le vicende riguardanti John Charles Viller-Farrow, fratello dell’attrice condannato per molestie sui minori. La presenza di zone di ombra e di lacune narrative era già stata segnalata nel progetto precedente di Amy Ziering e Kirby Dick, On the Record (2020), documentario incentrato sulle donne che hanno mosso accuse di abusi sessuali nei confronti del discografico Russel Simmons. In occasione della premiere del progetto al Sundance Film Festival, la produttrice esecutiva Oprah Winfrey, decise di rimuovere il proprio nome dal lungometraggio poiché, oltre ad aver ricevuto pressioni da parte di Simmons stesso, sosteneva che il progetto presentasse dei buchi.

Il secondo aspetto sottolineato dalla dichiarazione di Allen e Previn riguarda il rapporto di affari che esiste tra Ronan Farrow e la HBO, rete televisiva che distribuisce la docu-serie. Per quanto sia vero che nel 2018 il figlio di Mia Farrow abbia firmato un contratto di tre anni con la HBO ai fini di realizzare dei documentari investigativi, Allen v. Farrow non rientra in questo progetto. Ronan Farrow compare, infatti, solo come soggetto della serie e non svolge il ruolo di produttore.

Di seguito la dichiarazione completa ricevuta e pubblicata da Deadline:

Questi documentaristi (Amy Ziering e Kirby Dick) non avevano nessun interesse per la verità. Al contrario, hanno passato anni a collaborare furtivamente con i Farrows e i loro complici per organizzare una critica permeata di falsità. Woody e Soon-Yi sono stati contattati meno di due mesi fa e hanno avuto solo qualche giorno “per rispondere”. Ovviamente, si sono rifiutati di farlo. Come è noto da decenni, queste accuse sono assolutamente false. A suo tempo molte agenzie condussero indagini a riguardo e scoprirono che, nonostante ciò che Dylan Farrow sia stato portato a pensare, non è mai avvenuto alcun abuso. Tristemente, non è una sorpresa che il la rete che distribuisce questa docu-serie sia HBO – che ha un accordo di produzione e rapporti di business con Ronan Farrow. Sebbene questo attacco scadente possa attrarre attenzione, non cambia i fatti.


Fonte: Deadline

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