Peppe (Vittorio Gassman) è un pugile affetto da balbuzie, Tiberio (Marcello Mastroianni) bada al figlio perché la moglie è in carcere, Mario (Renato Salvatori) è un disoccupato che si fa mantenere dalle zie, Ferribbotte (Tiberio Murgia) è un siciliano gelosissimo della sorella e Capannelle (Carlo Pisacane) è un ladro da quattro soldi. I cinque si rivolgono all'esperto di casseforti Dante Cruciani (Totò) per fare un colpo al Monte di Pietà che permetterebbe loro di risolvere tutti i problemi.

Non si tratta di una semplice parodia italiana dei caper movie (sottogenere del thriller in cui una banda compie un grosso colpo criminale), ma di un film epocale: grazie a I soliti ignoti si sviluppa prepotentemente in Italia un nuovo genere cinematografico che, da lì a pochi anni, renderà alcuni nostri cineasti famosi in tutto il mondo. La regia firmata da Mario Monicelli e la sceneggiatura di Suso Cecchi D'Amico, lo stesso Monicelli, Age e Scarpelli segnano la definitiva affermazione della commedia all'italiana. In questa pellicola vengono abbandonati per la prima volta i classici canoni del comico e, sulla falsa scia del neorealismo, la farsa si lega a doppia mandata alla quotidianità più dura; non ci sono più gli sketch che nascondono una critica sociale, ma è la critica sociale a essere inframmezzata da parentesi divertenti. La narrazione trova negli straordinari interpreti delle solidissime fondamenta. Il cast è nato infatti da una scelta controcorrente seppur azzeccata: affidare a Gassman, attore drammatico fino a lì ritenuto poco simpatico al pubblico, il ruolo principale, affiancandolo ai fantastici Totò e Mastroianni e a un cast talmente variegato e coeso da farne un esempio di coralità unico nella storia della recitazione. Memorabili il derelitto Capannelle cui Carlo Pisacane presta il volto e l'arcigno siciliano Ferribotte interpretato da Tiberio Murgia. Oltre al premio assegnato a Gassman, I soliti ignoti vincerà il Nastro D'Argento alla sceneggiatura e alla produzione e verrà candidato agli Oscar nel 1959. Con due seguiti (Audace colpo dei soliti ignoti del 1959 e I soliti ignoti vent'anni dopo del 1985) e due remake (I soliti ignoti made in USA del 1984 e Welcome to Collinwood del 2002).
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