Il gatto con gli stivali 2 – L'ultimo desiderio
Puss in Boots: The Last Wish
Durata
100
Formato
Regista
La ricerca della tanto ambita stella del desiderio porta il gatto con gli stivali, assieme alla compagna Kitty e al cagnolino Perrito, a vivere un’intrepida avventura. Giunto alla sua nona vita, il gatto è costretto ad affrontare i fantasmi del passato e a fronteggiare un nuovo nemico: la paura.
In seguito al successo del primo spin-off di casa Dreamworks sul personaggio introdotto in Shrek 2 (2004), il gatto con gli stivali torna per un’ultima (?) avventura. In questo sequel, che a differenza del capitolo originale è un’avventura magica a tutto tondo, la narrazione riprende gli elementi tipici della fiaba come la ricerca di un tesoro leggendario, i buffi coprimari e gli oggetti magici. Il vero valore aggiunto però risiede tutto nella regia di Joel Crowford: da un lato la mirabolante tecnica finalizzata a restituire l'estetica già ampiamente apprezzata in Spider-Man - Un nuovo universo (2018) - anche se meno fumettistica - dona al film un'aura ipnotica della quale risulterà difficile stancarsi; dall'altro il film si avvale di sequenze registicamente complesse e funamboliche, dove il potere dell'animazione emerge con grande forza grazie a un montaggio serrato, a luci e colori avvolgenti e un climax narrativo che lascia senza fiato. Dreamworks conosce bene i suoi limiti, ma ha il pregio di saperli abitare con mano sicura senza pretendere di raggiungere vette qualitativamente fuori portata. Così, il film intrattiene con fare molto intelligente, connotando perfettamente i personaggi (persino il villain, vero e proprio incubo che prende forma sullo schermo come raramente si ricorda nel cinema più contemporaneo) e concedendosi un pizzico di retorica moraleggiante sul finale che non guasta mai per questi prodotti.
In seguito al successo del primo spin-off di casa Dreamworks sul personaggio introdotto in Shrek 2 (2004), il gatto con gli stivali torna per un’ultima (?) avventura. In questo sequel, che a differenza del capitolo originale è un’avventura magica a tutto tondo, la narrazione riprende gli elementi tipici della fiaba come la ricerca di un tesoro leggendario, i buffi coprimari e gli oggetti magici. Il vero valore aggiunto però risiede tutto nella regia di Joel Crowford: da un lato la mirabolante tecnica finalizzata a restituire l'estetica già ampiamente apprezzata in Spider-Man - Un nuovo universo (2018) - anche se meno fumettistica - dona al film un'aura ipnotica della quale risulterà difficile stancarsi; dall'altro il film si avvale di sequenze registicamente complesse e funamboliche, dove il potere dell'animazione emerge con grande forza grazie a un montaggio serrato, a luci e colori avvolgenti e un climax narrativo che lascia senza fiato. Dreamworks conosce bene i suoi limiti, ma ha il pregio di saperli abitare con mano sicura senza pretendere di raggiungere vette qualitativamente fuori portata. Così, il film intrattiene con fare molto intelligente, connotando perfettamente i personaggi (persino il villain, vero e proprio incubo che prende forma sullo schermo come raramente si ricorda nel cinema più contemporaneo) e concedendosi un pizzico di retorica moraleggiante sul finale che non guasta mai per questi prodotti.