RRR
RRR
Durata
182
Formato
Regista
Nel 1920, quando il governo britannico governava l'India, il tirannico governatore Scott Buxton (Ray Stevenson) e la sua sadica moglie Catherine (Alison Doody) visitano una foresta ad Adilabad e portano via con forza una giovane ragazza con il dono del canto, dalla tribù dei Gond. Il protettore della tribù Komaram Bheem (N.T. Rama Rao Jr.) si dirige a Delhi alla ricerca della ragazza scomparsa...
Dopo l’enorme successo ai botteghini indiani di Baahubali: The Beginning (2015) e Baahubali: The Conclusion (2017), il regista S.S. Rajamouli alza ancora di più l’asticella, confermandosi il principale portavoce del cinema in lingua Telugu, idioma che rappresenta il cinema di Tollywood, centro produttivo che nel 2021 ha superato persino Bollywood in termini d’incasso. Attraverso possibilità economiche fortissime, Rajamouli chiama i due divi N.T. Rama Rao Jr. e Ram Charan a interpretare due personaggi simbolo della storia indiana contro il colonialismo, ma svestendoli fin da subito di vesti troppo cronachistiche in favore di un ritratto simile a quello di due supereroi. La presenza dei due attori è talmente magnetica (il titolo RRR, oltre ai valori esplicitati nel film, sembra quasi un gioco di parole con le iniziali dei due protagonisti, unite a quella del regista Rajamouli) che tutta la sceneggiatura è costruita sull’incontro-scontro tra i rispettivi personaggi, chiamati a danze sfrenate, a inseguimenti mozzafiato e a combattimenti all’ultimo sangue. Bastano poche sequenze per capire come RRR sarà un film tutto di eccessi, composto quasi unicamente di “scene madri” e totalmente privo di pause, nonostante gli oltre 180 minuti di durata. Alcune situazioni posso generare anche un grottesco involontario e rischiano davvero di sfiorare il ridicolo, ma se si sta al gioco di una messinscena perennemente sopra le righe ci si diverte moltissimo e lo spettacolo a cui si assiste è fortemente godibile. L’ambizione, visto anche il numero di comparse in scena, inoltre non manca in questo esempio di cinema popolare purissimo e sincero, capace di non lasciare indifferenti e di offrire un intrattenimento sempre coerente con un’idea di cinema chiara e cristallina dall’inizio alla fine. La canzone Naatu Naatu ha vinto l'Oscar della categoria.
Dopo l’enorme successo ai botteghini indiani di Baahubali: The Beginning (2015) e Baahubali: The Conclusion (2017), il regista S.S. Rajamouli alza ancora di più l’asticella, confermandosi il principale portavoce del cinema in lingua Telugu, idioma che rappresenta il cinema di Tollywood, centro produttivo che nel 2021 ha superato persino Bollywood in termini d’incasso. Attraverso possibilità economiche fortissime, Rajamouli chiama i due divi N.T. Rama Rao Jr. e Ram Charan a interpretare due personaggi simbolo della storia indiana contro il colonialismo, ma svestendoli fin da subito di vesti troppo cronachistiche in favore di un ritratto simile a quello di due supereroi. La presenza dei due attori è talmente magnetica (il titolo RRR, oltre ai valori esplicitati nel film, sembra quasi un gioco di parole con le iniziali dei due protagonisti, unite a quella del regista Rajamouli) che tutta la sceneggiatura è costruita sull’incontro-scontro tra i rispettivi personaggi, chiamati a danze sfrenate, a inseguimenti mozzafiato e a combattimenti all’ultimo sangue. Bastano poche sequenze per capire come RRR sarà un film tutto di eccessi, composto quasi unicamente di “scene madri” e totalmente privo di pause, nonostante gli oltre 180 minuti di durata. Alcune situazioni posso generare anche un grottesco involontario e rischiano davvero di sfiorare il ridicolo, ma se si sta al gioco di una messinscena perennemente sopra le righe ci si diverte moltissimo e lo spettacolo a cui si assiste è fortemente godibile. L’ambizione, visto anche il numero di comparse in scena, inoltre non manca in questo esempio di cinema popolare purissimo e sincero, capace di non lasciare indifferenti e di offrire un intrattenimento sempre coerente con un’idea di cinema chiara e cristallina dall’inizio alla fine. La canzone Naatu Naatu ha vinto l'Oscar della categoria.