Stop ai film online e in sala in contemporanea, le dichiarazioni del ministro Bonisoli
14/11/2018

Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, ha rilasciato delle dichiarazioni sul tema dell’uscita contemporanea delle pellicole in sala e online attraverso un videomessaggio inviato alla presentazione della ricerca Agis/Iulm “Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull’economia del territorio”.

Le varie polemiche, nate un po’ di tempo fa in seno al Festival di Cannes e diventate di nuovo accese nel momento dell’uscita di Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, riguardano soprattutto il servizio di Netflix, ma comprendono ovviamente anche altre piattaforme di streaming.

Il ministro ha annunciato un provvedimento che non potrà fare a meno di dividere: “Mi accingo a firmare il decreto che regola le finestre in base a cui i film dovranno essere prima distribuiti nelle sale e dopo di questo su tutte le piattaforme. Penso sia importante assicurare che chi gestisce una sala sia tranquillo nel poter programmare film senza che questi siano disponibili in contemporanea su altre piattaforme”.

Questi provvedimenti sembrano pensati proprio per mettere in difficoltà i vari servizi di streaming, ma non è detto che le conseguenze non vadano a toccare anche le realtà produttive italiane a cui queste piattaforme potrebbero essere interessate.

Fino a questo momento, in Italia, le finestre in base a cui i film sono distribuiti in sala e sulle piattaforme sono state regolate da una prassi condivisa, non scritta, che verrà però certificata definitivamente da questo decreto: per 105 giorni la pellicola si potrà vedere soltanto al cinema; questi si ridurrano a 10, in caso di programmazione per soli tre giorni feriali (o meno), e a 60 se le prestazioni e la diffusione dell’opera rimarrano sotto soglie specifiche.

Inoltre, queste riduzioni saranno ammesse solo se, nel periodo di programmazione, non verranno fatte attività di lancio e promozione sulla successiva disponibilità dell’opera online.

In bilico quindi anche il destino di Roma, ultimo film di Alfonso Cuarón, che ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia e che dovrebbe uscire in sala il 7 dicembre e su Netflix il 14. Ma non se il decreto viene approvato prima.

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