"Frozen II: Dietro le quinte": su Disney+ i segreti del film d’animazione che ha incassato di più nella storia del cinema
27/09/2020
«Come se non fossimo abbastanza sotto pressione da oggi faremo anche una docu-serie»

Peter Del Vecho, produttore di Frozen II – Il segreto di Arendelle, a un anno di distanza dalla prèmiere mondiale del film, annuncia all’intero team la realizzazione di Frozen II: Dietro le quinte, un viaggio esclusivo su Disney+ che conduce gli appassionati alla scoperta dei segreti nascosti durante la creazione dell’opera. Nei 6 episodi sono diverse le voci che si alternano alle immagini, capaci di immergere lo spettatore nella quotidianità lavorativa degli artisti Disney, raccontando aneddoti e cuoriosità, ma anche mostrando il modo in cui alcune sequenze sono state realizzate e quanto tempo, sacrifici e fatica siano stati necessari per portare a termine il lavoro.
«L’anteprima è importante perché ti dice dove sei e dove devi andare»

Parole di Jennifer Lee, direttrice creativa della Walt Disney Animation Studios, sceneggiatrice del film e co-regista assieme a Chris Buck: come normale sia, saranno loro le voci più presenti durante gli episodi. Spiega come ogni tre mesi ci sia una proiezione cui partecipano, fra gli altri, registi come Ron Clements (La sirenetta, Aladdin, Hercules e Oceania), la sceneggiatrice Adele Lim (Raya and the Last Dragon) e il regista Paul Briggs (Raya and the Last Dragon): dopo aver visionato i materiali, si svolge una riunione in cui Jennifer Lee e Chris Buck ascoltano critiche (positive o negative), suggerimenti, criticità, per poi proseguire la lavorazione del film. In particolare è interessante come la regista abbia sottolineato come nello stesso momento esistessero due versioni di Elsa: la sua (con tante pagine di diario scritte per immedesimarsi) e quella di Buck, disegnata.
«All’alba sorgerò ha dato il diritto alle bambine di sparare il ghiaccio: ma i maschietti quando hanno avuto il loro momento?»

Jonathan Groff è l’assoluto protagonista del secondo episodio, che si occupa in maniera approfondita del personaggio di Kristoff e della sua canzone. Non mancano,negli episodi successivi, Kristen Bell (Anna), Idina Menzel (Elsa) e Josh Gad (Olaf) che raccontano aneddoti sul loro ruolo di doppiatori e su cosa abbia significato per loro interpretare i personaggi di Frozen. Il lavoro minuzioso sul canto delle renne, ma anche la registrazione della colonna sonora con l’orchestra in studio, le partiture del compositore Christophe Beck: sono diversi gli esempi della complessità lavorativa richiesta da un progetto anmato di questa portata. È esplicitato come l’intenzione è di trovarsi di fronte al culmine dell’arco narrativo di Elsa, un percorso delicato e che ha attraversato moltissimi cambiamenti (ad esempio, gli storyboard cambiati da 6 a 12 volte per tradurre in immagini i desideri dei registi), anche perché, come ha esplicitato la stessa regista: «Dovevo accertarmi che i più piccoli seguissero la storia».
«Il nostro obiettivo è sostenere la storia nell’azione che si sta svolgendo, ma a volte possiamo abbagliare il pubblico e lì ci divertiamo»
Mohit Kallianpur, director of cinematography and lighting, lo spiega attraverso il processo di illuminazione di una sequenza con protagonista Elsa. La sua voce si somma a quella di diversi membri del team creativo del film, che per essere realizzato ha richiesto anche un viaggio esplorativo in Islanda per la ricerca delle ambientazioni e delle tonalità di colore di ghiaccio che si sposassero con Arendelle e con Elsa. Una corsa che passa per bozzetti preparatori, racconti sulla sceneggiatura, l’accoglienza al D23 Expo, ma anche il grave lutto nella vita di Chris Buck, che riporta alla memoria la dedica speciale durante la notte degli Oscar.Un viaggio, quello della realizzazione di Frozen II – Il segreto di Arendelle, durato più di 3 anni, l’ultimo dei quali ora si più conoscere grazie agli episodi della docu-serie, che in ordine cronologico raccontano la corsa verso la prèmiere di quello che, ad oggi è il film d’animazione che ha incassato di più nella storia del cinema.

Peter Del Vecho, produttore di Frozen II – Il segreto di Arendelle, a un anno di distanza dalla prèmiere mondiale del film, annuncia all’intero team la realizzazione di Frozen II: Dietro le quinte, un viaggio esclusivo su Disney+ che conduce gli appassionati alla scoperta dei segreti nascosti durante la creazione dell’opera. Nei 6 episodi sono diverse le voci che si alternano alle immagini, capaci di immergere lo spettatore nella quotidianità lavorativa degli artisti Disney, raccontando aneddoti e cuoriosità, ma anche mostrando il modo in cui alcune sequenze sono state realizzate e quanto tempo, sacrifici e fatica siano stati necessari per portare a termine il lavoro.
«L’anteprima è importante perché ti dice dove sei e dove devi andare»

Parole di Jennifer Lee, direttrice creativa della Walt Disney Animation Studios, sceneggiatrice del film e co-regista assieme a Chris Buck: come normale sia, saranno loro le voci più presenti durante gli episodi. Spiega come ogni tre mesi ci sia una proiezione cui partecipano, fra gli altri, registi come Ron Clements (La sirenetta, Aladdin, Hercules e Oceania), la sceneggiatrice Adele Lim (Raya and the Last Dragon) e il regista Paul Briggs (Raya and the Last Dragon): dopo aver visionato i materiali, si svolge una riunione in cui Jennifer Lee e Chris Buck ascoltano critiche (positive o negative), suggerimenti, criticità, per poi proseguire la lavorazione del film. In particolare è interessante come la regista abbia sottolineato come nello stesso momento esistessero due versioni di Elsa: la sua (con tante pagine di diario scritte per immedesimarsi) e quella di Buck, disegnata.
«All’alba sorgerò ha dato il diritto alle bambine di sparare il ghiaccio: ma i maschietti quando hanno avuto il loro momento?»

Jonathan Groff è l’assoluto protagonista del secondo episodio, che si occupa in maniera approfondita del personaggio di Kristoff e della sua canzone. Non mancano,negli episodi successivi, Kristen Bell (Anna), Idina Menzel (Elsa) e Josh Gad (Olaf) che raccontano aneddoti sul loro ruolo di doppiatori e su cosa abbia significato per loro interpretare i personaggi di Frozen. Il lavoro minuzioso sul canto delle renne, ma anche la registrazione della colonna sonora con l’orchestra in studio, le partiture del compositore Christophe Beck: sono diversi gli esempi della complessità lavorativa richiesta da un progetto anmato di questa portata. È esplicitato come l’intenzione è di trovarsi di fronte al culmine dell’arco narrativo di Elsa, un percorso delicato e che ha attraversato moltissimi cambiamenti (ad esempio, gli storyboard cambiati da 6 a 12 volte per tradurre in immagini i desideri dei registi), anche perché, come ha esplicitato la stessa regista: «Dovevo accertarmi che i più piccoli seguissero la storia».
«Il nostro obiettivo è sostenere la storia nell’azione che si sta svolgendo, ma a volte possiamo abbagliare il pubblico e lì ci divertiamo»
Mohit Kallianpur, director of cinematography and lighting, lo spiega attraverso il processo di illuminazione di una sequenza con protagonista Elsa. La sua voce si somma a quella di diversi membri del team creativo del film, che per essere realizzato ha richiesto anche un viaggio esplorativo in Islanda per la ricerca delle ambientazioni e delle tonalità di colore di ghiaccio che si sposassero con Arendelle e con Elsa. Una corsa che passa per bozzetti preparatori, racconti sulla sceneggiatura, l’accoglienza al D23 Expo, ma anche il grave lutto nella vita di Chris Buck, che riporta alla memoria la dedica speciale durante la notte degli Oscar.Un viaggio, quello della realizzazione di Frozen II – Il segreto di Arendelle, durato più di 3 anni, l’ultimo dei quali ora si più conoscere grazie agli episodi della docu-serie, che in ordine cronologico raccontano la corsa verso la prèmiere di quello che, ad oggi è il film d’animazione che ha incassato di più nella storia del cinema.