Era stato troppo tranquillo fino ad ora il regista americano Michael Moore, famoso per i suoi attacchi ai conservatori e sostenitori delle armi di Bowling for Columbine (2002) e Fahrenheit 9/11 (2004) e per le sue posizioni apertamente anti-repubblicane. Forse perché stava tramando per sferrare un formidabile attacco a sorpresa al controverso candidato dell’Elefantino a stelle e strisce: girato in soli due giorni, come riporta IndieWire, il prossimo film di Moore rappresenterà un one man show di poco più di un’ora, 73 minuti per convincere gli americani a votare Hillary Clinton il prossimo otto novembre.
Montato in tutta fretta, Michael Moore in Trumpland sarà presentato in super-anteprima al IFC Theatre di New York dove rimarrà tutta settimana per poi andare a LA, mentre resta in attesa di trovare una distribuzione (che probabilmente non tarderà ad arrivare) su scala più ampia.
In parte satira e in parte sincera supplica al Paese di non fare la scelta sbagliata, il film di Moore è solo una delle tante prese di posizione del mondo dello spettacolo contro il tycoon newyorkese, insieme a quella degli “Avengers†Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Mark Ruffalo, Stanley Tucci, Don Cheadle e a Julianne Moore, James Franco, Lady Gaga, Sigourney Weaver, Meryl Streep e tantissimi altri. Decisamente meno glamour il parco delle celebrities sostenitrici di Trump, tra le quali Jon Voight, Mike Tyson e Dennis Rodman.