Come riporta il Guardian, Alejandro González Iñárritu ha riconosciuto di aver preso decisioni “sbagliate†e “irresponsabili†sul set di Revenant – Redivivo.
Il regista messicano ha girato numerose scene mentre il termometro scendeva sotto lo 0° (giungendo, in alcuni momenti, addirittura fino a -25°) e alcune voci hanno fatto riferimento al set come un “vero e proprio infernoâ€, con gli attori sottoposti ad uno stress psico-fisico esasperante, così come molti membri della troupe che, di fronte alla brutalità di condizioni davvero estreme, hanno deciso di abbandonare il progetto.
«Vorrei dire che il film rappresenta il risultato di una scelta irresponsabile che ho preso io» afferma Iñárritu, «ma a volte si necessita di ciò, di essere ingenui e ciechi di fronte alla realtà , oppure non ci saremmo lanciati in questa impresa. Altrimenti farei un impiegato o qualcosa di simile. Ciò che voglio dire, è che non sono un idiota, sapevo che ci sarebbero state delle difficoltà . Ma ora posso capire quanto distante fossi dalla realtà delle cose quando pensai a queste cose e come tutto sarebbe stato portato a termine. Sono contento di avere fatto questa scelta irresponsabile, ma col senno di poi sarebbe davvero potuto capitare qualcosa di grave. Come quando sali il monte Everest e alla fine della scalata non è morto nessuno, ma comunque ci si è andati molto vicino. È quel tipi di sensazione di sollievo».

A tal proposito Leonardo DiCaprio, netto favorito nella corsa al premio Oscar come miglior attore protagonista, ha affermato come, a suo avviso, Iñárritu stesse cercando una sorta di “esperienza alla Fitzcarraldoâ€. «Ho partecipato a numerosi progetti ambiziosi» continua l’attore, «e Titanic è stato di certo uno di questi, ma questa volta è stato davvero bizzarro, come prendere parte ad una folle avventura. Alejandro ha voluto addentrarsi in un vero cuore di tenebra, e non solo per la dimensione naturale del film, ma proprio per immergersi completamente in un’esperienza che lo avrebbe trasformato».
Iñárritu continua affermando che nulla è stato nascosto ai membri della troupe: «Tutti coloro che si sono imbarcati in quest’esperienza conoscevano esattamente le condizioni che avrebbero dovuto affrontare. Alcuni se ne sono lamentati. Lo capisco. Per tutti noi è stata molto dura. Ma alla fine il 99.9% delle persone sono rimaste, e ne siamo davvero orgogliosi. Rispondendo ai rumors sul fatto che qualcuno fosse stato silurato, bhe ci sono 300 persone nella produzione del film! È normale che qualcuno venga licenziato, mentre molte altre sono rimaste e hanno amato l’esperienza. È davvero questo un argomento sul quale vale la pena discutere? Io non credo. Ad ogni modo, ora che il film è qui di fronte a noi, le persone capiranno che per ogni centesimo speso, per ogni decisione presa, ne è valsa la pena».
Davide Dubinelli