Leone d'oro 2019 alla Mostra del cinema di Venezia, cui sono seguiti Oscar alla miglior colona sonora e, soprattutto, al miglior attore protagonista: Joker, con cui Todd Phillips ha rivisitato uno dei più celebri personaggi dei fumetti DC, è stato per Joaquin Phoenix un'ulteriore consacrazione nel suo percorso artistico, che lo ha portato anche a vincere il Golden Globe, il suo secondo dopo quello vinto per Quando l'amore brucia l'anima.
L'attore di recente è tornato a raccontare il percorso che lo ha portato a vestire i panni di Arthur Fleck, partito da un cambiamento fisico per il quale ha dovuto perdere 25kg, un calo estremo che lo ha portato anche ad avere alcuni problemi nei gesti quotidiani, come salire le scale. L'attore ha inoltre aggiunto che l'aspetto fisico è naturalmente solo quello più superficiale, ma che per poter entrare pienamente nella psiche del suo personaggio abbia visionato diversi filmati di persone che soffrono di risata patologica, un elemento centrale per Fleck: il passo successivo è stato provare a riprodurlo in modo convincente, ma, come lui stesso ha dichiarato, non è stato semplice. Il desiderio di rendere veramente vivo il protagonista del film lo ha portato a confrontarsi più volte con il regista, raccontando che anche durante le riprese non sempre la sua risata e l'interpretazione generale risultavano convincenti, motivo per cui per Phoenix questo ruolo è diventato quasi un'ossessione.