In occasione dell’uscita nelle sale questo weekend di Warcraft – L’inizio, pellicola diretta da Duncan Jones e basata sul celebre videogioco di Blizzard Entertainment, la classifica settimanale di LongTake si focalizza su quei film ispirati a videogame o che hanno come tratto distintivo l’ambientazione in uno scenario videoludico.
Per questa circostanza, la classifica proposta seguirà un ordine cronologico e non di merito: inoltre i film su cui porremo l’attenzione non saranno i consueti cinque, ma eccezionalmente cinque più uno.
Queste le 5 (+1) scelte della redazione di LongTake in merito a film tratti o ispirati da videogiochi:
1) Tron (1982)

Rivoluzionario come la realtà virtuale su cui è totalmente incentrato, film di culto non solo per amanti del genere fantascientifico.Dal punto di vista tecnico è stato uno dei primi lungometraggi a contaminare live action con segmenti digitali (seppur minimi), narrativamente invece resta un comune racconto sulla lotta ai soprusi dei più forti, verso una libertà da rincorrere in tutte le realtà possibili. Per assurdo, in uno scenario completamente digitale e post-umano si ritrovano dei sentimenti oggi sempre più sfocati come l’amicizia e la collaborazione. Un avventuroso viaggio a cavallo delle potenti Light Cycle, attraverso diversi livelli da videogioco, verso l’inevitabile distruzione del software tiranno.
2) Wargames (1983)

Wargames – Giochi di guerra porta lo spettatore, in anni in cui la Guerra fredda era ben lontana dal dirsi conclusa, nel cuore del sistema di difesa americano, immaginando le estreme conseguenze cui potrebbe portare un errore di calcolo. Film indubbiamente datato dal punto di vista narrativo, anche se interessante per i suoi riferimenti alla Teoria dei giochi e a quella che oggi ci appare archeologia informatica, l’opera tiene ancora intatta la sua forza di coinvolgimento: il ritmo del montaggio, le scene nella sala di comando, fino ai momenti di massima tensione ciclicamente costruiti e scongiurati, sono tutti elementi che tengono alta l’attenzione fino alla fine. Si sente una certa ridondanza, ma si può chiudere un occhio.
3) eXistenZ (1999)

Per il Videodrome (1983) 2.0, David Cronenberg sceglie i videogiochi, e nella fattispecie le simulazioni virtuali, come nuovi nemici della carne da sconfiggere. Più che indagare dove andremo a finire, il regista delinea, tra le righe, un quadro netto e spaventoso del presente in cui siamo già inesorabilmente immersi. In un incastro di scatole cinesi, vere o immaginate, i quadri distopici del film si susseguono proprio come le ambientazioni di un videogioco, mentre l’azione, frenetica, non lascia respiro. In barba ai progressi galoppanti della tecnologia, il film resta una delle riflessioni più lucide e profetiche sull’invasione dell’inorganico nella nostra quotidianità: nel ’99 la parola ‘pad’ non dominava ancora la società contemporanea.
4) Scott Pilgrim vs. the World (2010)

Una festa per gli occhi di tutti i nerd dai 15 ai 45 anni e un atto d’amore appassionato verso il mondo fantastico dei videogame (tratto da una serie di fumetti scritta e disegnata da Bryan Lee O’Malley), che tanti adolescenti ha intrappolato con il suo irresistibile fascino a livelli di difficoltà. Il pubblico avvezzo all’argomento, infatti, impazzirà per le creative soluzioni visive (barra del livello della vita che si accorcia, attivazione della modalità a due giocatori…) che rimandano all’universo videoludico. Intelligente e frizzante, sostenuto da un buon ritmo e recitato da un cast imberbe, perfetto esempio di intrattenimento e qualità che mescola ironia, richiami alla cultura pop e colonna sonora cool: un divertissement arguto e piacevole.
5) Ralph Spaccatutto (2012)

Ralph Spaccatutto da trent’anni gioca il ruolo di cattivo nel videogioco Felix Aggiustatutto, ma per lui è sempre più difficile amare il suo, non proprio gratificante, lavoro. Decide così di abbandonare il proprio gioco, alla volta dell’universo dei giochi arcade, per dimostrare a tutti di poter essere un vero eroe. Si tratta del cinquantaduesimo classico Disney con protagonista una delle figure più genuine e interessanti dell’immaginario disneyano contemporaneo. Gli innumerevoli riferimenti al mondo dei videogame vintage saziano gli appassionati del joystick, mentre le intuizioni visive e le trovate comiche non mancano. Per promuovere il film, è stato creato appositamente il videogioco Fix-It Felix Jr., sul quale si basa la pellicola.
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The King of Kong (2007)

Documentario di Seth Gordon che analizza con notevole lucidità la dipendenza dal (video)gioco e l’ossessione di battere ogni record. Superare le prestazioni dei concorrenti alla vetta, si trasforma in una sorta di tentativo di dare un senso alla propria esistenza e l’esperienza di Steve Wiebe è emblematica in questo senso. Seppur vittima di uno stile registico grezzo e un po’ acerbo, il film fa bene il suo dovere di riflessione sociologica su un fenomeno che ha iniziato a prendere piede negli anni Ottanta e non si è più fermato. Gordon compie una panoramica più ampia sugli appassionati dell’universo videoludico e sulla necessità di ogni essere umano di sfidarsi con altri e di provare a vincere, tanto in una salagiochi quanto per inserire il proprio nome nel libro del Guinness dei primati.